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WALL STREET: non c’è sciamano che regge….

Scritto il alle 16:40 da Lukas


E’ stata una settimana dove dal punto di vista morale, la democrazia USA ha vissuto un momento veramente brutto che rimarrà nel bene e nel male nella storia. Intanto però la risposta dei mercati è stata chiara. (Guest post)

Cari amici, anche questo inizio del nuovo anno, non è stato parco di sorprese. Ci è toccato infatti assistere all’incredibile assalto di Capitol Hill, ossia del Parlamento Usa, tempio della democrazia a livello mondiale. Nel guardare le immagini della tv non credevo quasi a miei occhi. Orde di facinorosi, che entravano nel parlamento americano senza colpo ferire, anzi quasi scortate ed accompagnate dalle forze dell’ordine. Scene da “ Repubblica delle Banane “, volendo usare l’espressione utilizzata dall’ex presidente Bush. Un incredibile epilogo di un periodo storico davvero scellerato. Il “sovranismo” ha mostrato il suo vero volto. Ovvero quello dello SCIAMANO con le corna del diavolo. Fa davvero specie vedere il luogo che ha ridato libertà e democrazia all’Europa, e liberato i nostri nonni dalle orribili dittature nazi-fasciste, assaltato a sua volta da un’orda di nuovi fascitoidi. Immagini politicamente sconcertanti. La risposta migliore l’hanno però data i mercati finanziari internazionali. Infatti nel mentre lo SCIAMANO e la sua sciagurata Band, violavano e profanavano il tempio della democrazia mondiale, nel tempio della finanza mondiale, ossia a Wall Street, i mercati stabilivano i loro nuovi massimi storici. Insomma, gli hanno detto chiaro e tondo che, a differenza di un secolo fà, a questa tornata della storia, per loro, non c’è e non ci sarà, alcuna trippa per gatti. A dire il vero, glielo hanno ribadito per l’ennesima volta, visto che sono ormai oltre 10 anni che glielo ripetono quasi tutti i giorni. Ma loro non se ne sono mai dati per inteso, convinti di poter rovesciare il tavolo dell’economia globale. Una convinzione, la loro, priva di ogni logica e fondamento. Insomma, una sorta di esercito di Masaniello, con a capo Donald Trump, che si è posto contro la storia, e contro l’evidenza dei fatti, e che và oggi incontro alla sua inesorabile Waterloo. Lo SCIAMANO è stato già arrestato, ed altri presto lo seguiranno, dopodiché, credo, calerà definitivamente il sipario anche su questo incommentabile incidente della storia. Il futuro, ormai è chiaro, è l’economia globale, e bisognerà adoperarsi per governarla al meglio, e non per rovesciarla, cercando di valorizzare gli aspetti positivi della stessa, e correggere, nel contempo, le cose che ancor’oggi non vanno.

Ciò detto, andiamo ad esaminare, cosa ci indica al momento lo scenario intermarket. Il dollar index, in quest’ultima incredibile settimana, dà nuovamente qualche segno di vitalità, lievita infatti dello 0,18 %, e quota oggi 90,07. Lievitano anche le commodities, liberate forse dall’intralcio ai commerci posti del trumpismo, Crescono infatti di un ulteriore 2,2 % in termini reali, e ciò lascia ben sperare in una rapida ripresa dell’economia nella fase post covid. Segnali incoraggianti, in tal senso, giungono anche dal mercato obbligazionario. Il rendimento del bond decennale americano lievita infatti, in una sola ottava, di ben 20 bps, e raggiunge quota 1,12 %. Il rendimento dei bond a 2 anni, invece, cresce di 2 soli bps e raggiunge quota 0,14 %. L’inclinazione della yield curve Usa, pertanto, si amplia sino a raggiungere 98 bps, il massimo dell’ultimo anno. Del mercato azionario, abbiamo già accennato. Mentre lo SCIAMANO scorazzava indisturbato all’interno del Parlamento Usa, a Wall Street il nostro benchmark azionario mondiale, l’ S&P 500, lievitava di un altro 1,83 %,  e raggiungeva quota 3824,68,07 punti, nuovo massimo storico.

Tanto premesso, passo ad esaminare gli ultimi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati solo ieri sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 4.281

Large Traders :  – 11.250

Small Traders : + 15.531

Resiste, pertanto, ed anzi si consolida, la non bella configurazione del mercato dei derivati azionari Usa. Rispetto alla scorsa settimana, le variazioni, nelle posizioni dei vari operatori, sono state pari a 5.009 contratti. In particolare, i Commercial traders, ovvero le Mani Forti di questo mercato, cedono 4.246 contratti long, e decidono di non invertire la loro posizione, che resta, seppur di misura, Net Short. I Large traders, cedono anch’essi 763 contratti long, e consolidano, in tal modo, la loro posizione Net Short. Gli Small traders, invece, acquistano l’intero lotto dei 5,009 contratti long, e consolidano la loro, solitaria, posizione Net Long. Le movimentazioni di quest’ultima ottava, non mutano la precedente configurazione, anzi la consolidano e la rafforzano. Il mercato ha corso davvero tanto, anche aldilà delle mie sempre ottimistiche aspettative. Sembra che anche gli operatori del mercato dei derivati azionari se ne inizino a rendere conto. Non a caso, le Mani Forti non invertono la loro posizione, e restano con maggior convinzione in una cauta posizione Net Short. Il mercato dovrebbe rifiatare, anche per non minarne la sua indubbia salute. Sinora non se n’è dato però per inteso. Il mercato dei derivati ci induce però a ritenere che una pausa o una lieve correzione sia alquanto prossima e probabile. D’altronde un mercato che è trainato dai soli Small traders, non ha mai fatto una lunga strada. Le suesposte considerazioni m’inducono a riconfermare il mio atteggiamento prudente, e la mia moderata view rialzista

Mercato quindi in cerca di una pausa, che cercherò di tradare con il mio originale trading system, fondato sull’analisi del Cot Report, nonchè sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei due professori Usa, Jegadeesh e Titman, ed illustrato nel mio sito https://longtermmomentum.wordpress.com/. Nel corso di questa prima settimana del 2021, il mio portafoglio,   denominato “ AZIONI ITALIA – LTM “, causa  rotazione settoriale, ha conseguito una perdita dell’1,20 %. Il nostro benchmark di riferimento, il Ftse All Share, ha invece registrato un guadagno del 2,58 %. Conseguita pertanto, una sotto-performance del 3,78 %. Negli ultimi 8 anni il mio trading system ha conseguito una sovra-performance media annua del 9,9 %, e presenta un’equity line in progresso del 165 %. In coerenza con quanto sopra esposto, questa settimana non muto l’assetto del mio portafoglio, confermo cioè il 70 % delle mie posizioni long, ed il 30 % delle mie posizioni short, ossia riconfermo una posizione Net Long pari al solo 40 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ AZIONI ITALIA – LTM “ può, se vuole, consultare direttamente il mio sito.

Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di intermarketandmore buon trading.

LUKAS

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