WALL STREET: le “mani forti” continuano a comprare a man bassa
Continua imperterrita la tendenza dei Commercial Traders che continuano ad accumulare posizioni long, fidandosi delle promesse di Donald Trump. [Guest post]
Cari amici, nella settimana appena trascorsa, i mercati finanziari internazionali hanno nuovamente sorpreso gran parte degli investitori ed analisti. Si diceva infatti che un’eventuale vittoria del NO nel referendum costituzionale italiano avrebbe grandemente accresciuto i timori sulla tenuta futura dell’euro, e determinato nuove turbolenze nell’intera Europa. Invece, nonostante la valanga di NO, nulla di tutto ciò è per il momento accaduto, anzi i mercati finanziari internazionali hanno reagito alla grande, consolidando lo scenario RISK-ON instauratosi a seguito dell’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti d’America.
Lo scenario intermarket ha, come detto, consolidato tutti i trends instauratisi nelle scorse settimane. In particolare, ha trovato conferma la particolare forza del dollaro Usa che si rivaluta di un’ulteriore 0,8 %. Di conseguenza il rapporto EURUSD raggiunge finalmente quota 1,05, indicata da tempo dall’amico Danilo come fair value, ossia come un valore equo tra le due valute. Continua ad apprezzarsi anche il rapporto di cambio USDYEN che raggiunge quota 115, e stante la ben nota correlazione inversa con esso, ciò giustifica il calo massiccio subito nelle ultime settimane dalle quotazioni del Gold. Le quotazioni delle altre commodities, invece, non hanno subito la particolare forza del dollaro, anzi crescono anch’esse dell’1,3 % in termini nominali, e del 2,1 % in termini reali. Evidenzio al riguardo che nelle ultime 5 settimane la rivalutazione risulta pari al 10,5 % in termini reali. Evidentemente la politica economica annunciata da Donald Trump genera grandi aspettative inflazionistiche. Aspettative che sembrano trovar conferma anche nel mercato obbligazionario. Continuano, infatti a lievitare i rendimenti dei bond decennali Usa, che raggiungono quota 2,47 %. La fiducia su un’accelerazione della crescita economica investe anche i mercati azionari, sia negli Usa che nel resto del mondo. In particolare, il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, dopo una settimana monstre ( +3,08 % ) raggiunge quota 2.259,53 , e va addirittura aldilà del mio target di 2.220 punti, che quando annunciato, ossia all’inizio dell’anno, appariva a molti utopico ed irraggiungibile .
Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : + 5.497
Large Traders : – 187
Small Traders : – 5.310
Direi che c’era da aspettarselo. Dopo molti mesi, coerentemente con quanto si vede sullo scenario intermarket, cambia infatti anche la configurazione del mercato dei derivati azionari Usa. In quest’ultima ottava si sono, infatti, registrate variazioni nelle posizioni nette dei vari operatori, pari a 9.591 contratti, che danno luogo ad una doppia inversione. In particolare, i Large Traders cedono l’intero lotto dei 9.591 contratti long e dopo oltre 7 mesi invertono la loro posizione, passando, seppur di misura, in posizione Net Short. I Commercial Traders, invece, continuano a far razzia di contratti long, ne acquistano altri 6.568, e dopo molti mesi invertono anch’essi la loro posizione tornando in posizione Net Long. Gli Small Traders, infine, pur mostrando maggiore fiducia ed ottimismo, acquistano solo 3.023 contratti long, e restano in posizione Net Short. Il mutamento dell’assetto del mercato dei derivati azionari Usa, avvenuto in settimana, come detto, ci appare del tutto coerente ed in sintonia con quanto accade sul più generale scenario intermarket. Gli operatori, ed in particolare le “ Mani Forti “ del mercato, sembrano davvero convinte che l’Amministrazione Trump, non ancora insediatasi, determinerà un radicale mutamento di scenario nell’economia globale, ponendo termine dopo molti anni alla perversa spirale deflazionistica dell’ultimo decennio. Personalmente ho dei dubbi, ma il mercato sembra crederci per davvero. Uno scenario particolarmente inflazionistico dovrebbe, peraltro, esser visto con diffidenza dai mercati azionari, perché, come ho già detto in passato, ciò produrrebbe una insostenibile pressione sui costi di produzione delle imprese, e di conseguenza una contrazione dei loro utili. Ma siamo ancora alle intenzioni, e ben lontani da questa ipotesi, per cui mi sembra saggio approfittare di quest’ondata di ottimismo ed operare secondo strategie trend following. Futuro immediato che si prospetta, pertanto, favorevole per gli investitori, che personalmente cercherò di tradare con il mio originale trading system, fondato sullo sfruttamento e sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi e nelle ricerche dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Dopo quest’ultima eccellente settimana, il mio portafoglio, “ Azioni Italia – LTM “, registra una performance annuale ampiamente positiva, pari al + 19,56 %. Performance realizzata investendo solo sul listino di borsa italiano, che registra, a sua volta, una perdita annua, misurata dal Ftse All Share, pari al 14,24 %. Conseguita, pertanto, in un contesto di mercato davvero avverso, una sovra-performance del 33,80 %, ben superiore alle nostre attese, che ci fornisce altre probanti conferme sulla bontà delle indicazioni operative derivanti dalle ricerche dei due noti professori Usa. In perfetta coerenza con la mia view d’ordine generale, questa settimana, divento un po’ più audace, innalzo cioè dal 70 all’80 % la componente long del mio portafoglio, e riduco dal 30 al 20 % le mie posizioni short, assumendo in pratica una posizione Net long pari al 60 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se vuole, direttamente il mio sito.
Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.
Lukas
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un’altra osservazione.
Abbiamo detto: i mercati sono per la clinton, i mercati sono per il si, i mercati…..i numeri hanno parlato: i mercati sono per i soldi!
Stressano le emozioni, creando ansia, euforia, paura….e poi quando esci dalla giostra ti trovi sempre dal lato sbagliato del fiume
E tu segui le Mani Forti……..sono loro che fanno il mercato……anzi oserei direi che loro SONO IL MERCATO.
la capacità degli small traders di stare quasi sempre dalla parte sbagliata è diabolica