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WALL STREET: la direzione la detteranno le Banche Centrali
Dopo volatilità e repentine inversioni, siamo di nuovo tornati ad un bivio. Ma questa volta sembra chiaro. La direzione la detteranno le Banche Centrali, BCE e FED in primis. Analisi intermarket e del solito COT Report del CFTC. [Guest Post]
Cari amici, nella settimana appena trascorsa, l’evidente peggioramento dei dati provenienti dall’economia reale, ha palesemente acuito la contraddizione con i propositi della FED di procedere a breve ad un rialzo dei tassi d’interesse, alimentando nuovamente incertezze e timori sui mercati finanziari internazionali Lo scenario intermarket ha, infatti, registrato, dopo l’impennata della scorsa settimana, una stabilizzazione delle quotazioni del dollar index, e conseguentemente una stasi del rapporto di cambio EURUSD fermo a quota 1,07. Non si è, invece arrestato il down-trend delle quotazioni delle commodities, che stornano di un’ulteriore 3,5 % in termini reali. Negli ultimi 12 mesi lo storno delle commodities è stato pari al 29,5 % in termini nominali, compensato solo parzialmente dalla concomitante rivalutazione del dollaro Usa, pari nel contempo al + 13 %. Storno, quello delle commodities, che sembra non volersi ancora arrestare e che testimonia molto fedelmente del rallentamento economico in atto in diverse ed importanti aree economiche del mondo. Nonostante i propositi della FED, anche il mercato obbligazionario sembra volerne prendere atto. I rendimenti dei bond decennali Usa, stornano, infatti, di 6 bps e ritornano a quota 2,28 %. Ancor maggiori gli storni registrati dai rendimenti dei bond europei. Il bund tedesco cede infatti 13 bps, e torna ad un rendimento dello 0,56 %. Il BTP italiano storna, invece, di ben 22 bps, e torna ad un tasso dell’ 1,57 %. Lo scenario RISK – OFF è completato dalla pesante correzione registratasi su tutti i mercati azionari. Per tutti, citiamo il nostro benchmark azionario mondiale, ossia l’S&P 500, che storna, nell’ultima ottava, di un notevole 3,63 % arretrando nuovamente sino a quota 2.023 punti.
Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati solo ieri sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : + 8.767
Large Traders : – 3.016
Small Traders : – 5.751
Dopo molte settimane di stasi, anche il mercato dei derivati azionari registra notevoli movimentazioni, anche se per il momento non muta la sua anomala configurazione. In quest’ultima ottava, si registrano, infatti, movimentazioni pari a ben 24.914 contratti. In particolare, i Large Traders, riducono sensibilmente il loro pessimismo e la loro posizione Net Short, acquistando ben 15.003 nuovi contratti long. Analogamente, anche gli Small Traders acquistano 9.911 contratti long e contraggono la loro del tutto insolita ed anomala posizione Net Short. I Commercial Traders, invece, dopo molte settimane sembrano finalmente riuscire ad infondere nuova fiducia agli altri operatori a cui cedono l’intero lotto dei 24.914 contratti long, anche se restano ancora in posizione Net Long. Le ingenti movimentazioni della scorsa settimana sono, nel breve termine, da valutare positivamente, poiché testimoniano una notevole riduzione del pessimismo presente da alcuni mesi sul mercato. Tuttavia le stesse non hanno determinato una vera e propria inversione delle posizioni, anzi hanno nuovamente condotto il mercato dei derivati azionari in una situazione di estrema incertezza, con tutti gli operatori posizionati intorno alla soglia dello zero. Incertezza, peraltro, del tutto coerente con quanto avviene sullo scenario intermarket. Le considerazioni suddette ci inducono a ritenere che i mercati azionari si trovino nuovamente ad un bivio, ossia ad uno snodo cruciale, il cui esito determinerà inevitabilmente il loro andamento futuro. Esito, peraltro, affidato, in gran parte, alle imminenti decisioni di politica monetaria che dovranno nelle prossime settimane assumere sia la BCE che la FED.
Un futuro, quindi, ancora in cerca di certezze, che tenterò di tradare con il mio originale trading system, opportunamente ritarato per affrontare un difficile ed incerto futuro , ma sempre ancorato alla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Dopo quest’ultima settimana, la performance annua del mio portafoglio, denominato “ Azioni Italia – LTM “, risulta pari al + 15,45 %, inferiore di 1,56 punti percentuali rispetto a quella conseguita dal nostro benchmark nazionale, rappresentato dal Ftse All Share, pari nel contempo al + 17,01 %. Nonostante il crash subito nel mese di agosto, spero pertanto di poter, anche quest’anno, battere le già buone performance annuali del nostro benchmark nazionale. Ritenendo, in coerenza con quanto prima esposto, del tutto eccessivi i ribassi registratisi nella scorsa settimana, non cambio il mio precedente orientamento, e mantengo ancora al 100 % l’ esposizione long sull’equity italiano. Chi voglia ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se lo desidera, direttamente il mio sito.
Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.
Lukas