WALL STREET: il rally continua ma ora è tempo di una piccola pausa
Diventa naturale aspettare una fase correttiva dopo una corsa infinita che sembra non finire mai Anche i Commercials sono di questo parere ma la sensazione è che sarà la solita presa di profitti di breve senza intaccare il trend di lungo termine (Guest Post)
Cari amici, nella settimana appena trascorsa, i mercati finanziari internazionali hanno proseguito nel trend degli ultimi mesi, anzi ne hanno accelerato le tendenze, creando, credo, qualche eccesso. Basti pensare che Il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, ha già raggiunto quota 3.329,62 punti. Una velocità d’ascesa davvero impressionante, che presto o tardi il mercato dovrà incaricarsi di rallentare e correggere. Con ciò non voglio dire che il mercato debba seriamente stornare, sapete infatti che mio il target per fine anno, per l’S&P 500, è di 3.500 punti. Ma siamo appena all’inizio dell’anno, e la distanza da esso è di appena il 5,1 %. In 17 giorni il mercato ha, infatti, già prodotto il 40 % della performance da me attesa per l’intero anno. Considerazioni, quelle sopra espresse, di buon senso, che non mettono tuttavia in dubbio la mia view di fondo, che resta convintamente rialzista. Come ho già detto altre volte, credo infatti che i mercati azionari siano tuttora immersi in un mercato toro di carattere secolare. Come potrebbe altrimenti definirsi questa fase di mercato che ha preso inizio il 9 marzo del 2009, con l’S&P 500 a quota 666 punti ? Se si divide l’attuale quota del nostro benchmark azionario mondiale, con la sua quota di partenza ( 3330 : 666 ) otteniamo che i suoi valori, in poco meno di 11 anni, si sono esattamente quintuplicati. Nonostante questa macroscopica ed incontestabile evidenza, in 11 anni si sono letti e sprecati fiumi d’inchiostro, parlando di bolla dell’equity pronta ad esplodere. Certe volte mi chiedo come sia possibile che, nella mente umana, si possa produrre una tale dissonanza cognitiva. Il misunderstanding ha riguardato soprattutto i piccoli investitori, che un bravissimo analista, ha definito gli “ emarginati dal listino “. In questi lunghi 11 anni, il Cot Report, pubblicato ogni settimana dalla CFTC, ha costantemente segnalato lo scetticismo degli small traders. Scetticismo che perdura anche oggi, e che ci fa ritenere che il bull market in corso è ancora ben lungi dal suo epilogo. Rammento che, John Templeton, leggenda degli investitori di tutto il mondo, affermava che : “ i grandi rialzi di borsa nascono nel pessimismo, crescono nello scetticismo, maturano nell’ottimismo e muoiono con l’euforia “. Orbene, allo stato attuale io non intravvedo alcun ottimismo, e tantomeno euforia. Quindi razionalmente desumo che il bull market proseguirà ancora a lungo.
Dopo tali considerazioni d’ordine generale, andiamo ad esaminare cosa ci indica, al momento, lo scenario intermarket. Il dollar index si dimostra ancora abbastanza stabile, basti pensare che negli ultimi 5 anni esso sì è apprezzato di appena il 3 %. La sua stabilità costituisce senza dubbio un bene anche per gli altri mercati. Le commodities, dopo anni di forte deprezzamento, hanno arrestato il loro down-trend, ma non si può ancora parlare di un’inversione, diciamo che si sono anch’esse stabilizzate, e che ora lateralizzano. Il mercato obbligazionario, tranne brevi periodi, non ha invece mai dato alcun serio segnale d’inversione. I rendimenti restano infatti ai livelli più bassi dal II dopoguerra. Basti pensare che il bond decennale Usa, rende oggi l’1,82 %, mentre il biennale ha un rendimento dell’1,56 %. La yield curve Usa ha pertanto un’inclinazione positiva ma alquanto esigua, ossia pari a soli 26 bps. Ciò ci fa escludere una recessione, ma nel contempo ci dice che la crescita non accelererà. Insomma un contesto intermarket che non lascia intravvedere nessuna particolare tensione, ne inflattiva ne deflattiva. Contesto che non può non piacere ai mercati dell’equity che, come già accennato in premessa, coerentemente proseguono nella loro corsa, forse anche con qualche eccesso.
Tanto premesso, passo ad esaminare gli ultimi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati solo venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 29.971
Large Traders : + 22.167
Small Traders : + 7.804
Si riconferma, pertanto, la nuova configurazione lateral-rialzista del mercato dei derivati azionari Usa. Rispetto alla scorsa ottava, le variazioni, nelle posizioni dei diversi operatori, sono state pari a 7.284 contratti. In particolare, i Commercial Traders, vedono qualche eccesso, cedono infatti l’intero lotto dei 7.284 contratti long, e consolidano l’entità della loro abituale posizione di copertura, Net Short. I Large Traders, invece, acquistano 2.777 contratti long, e rafforzano l’entità della loro attuale posizione Net Long. Gli Small Traders, infine, acquistano anch’essi 4.507 contratti long, consolidano la loro attuale posizione Net Long, e non invertono. Le movimentazioni di quest’ultima settimana, avvalorano quanto da noi detto in premessa. Le Mani Forti percepiscono che si è probabilmente un po’ ecceduto nei rialzi, e che il mercato debba quantomeno rallentare la sua corsa. Per tale motivo aumentano il loro livello di copertura, che rimane comunque ancora contenuta, e ben inferiore alla loro media storica. Gli Small Traders inoltre, consolidano la loro, ancora esigua, posizione Net Long, e non invertono. Ciò ci fa ritenere che il mercato non accelererà ulteriormente la sua corsa, e non assumerà un pericoloso andamento parabolico. Insomma movimenti che confermano saggezza ed intelligenza da parte degli investitori. Riconfermo, pertanto, la mia moderata view rialzista ed il mio personale target di 3.500 punti per l’S&P 500 a fine anno.
Moderata view rialzista, che cercherò di tradare con il mio originale trading system, fondato sull’analisi del Cot Report, nonchè sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei due professori Usa, Jegadeesh e Titman, ed illustrato nel mio sito https://longtermmomentum.wordpress.com/. In questo inizio del 2020, il mio portafoglio, denominato “ AZIONI ITALIA – LTM “, registra un guadagno del 2,35 %. Nel contempo, il nostro benchmark di riferimento, il Ftse All Share, ha conseguito un guadagno del 2,62 %. Conseguita pertanto, sinora, una lieve sotto-performance dello 0,27 %. Rammento che nei precedenti 7 anni il mio trading system ha conseguito una sovra-performance media annua dell’ 8,7 %, e presenta una equity line in progresso di circa il 150 %. In coerenza con quanto sopra espresso, questa settimana vario leggermente l’assetto del mio portafoglio, riduco cioè dall’ 82,5 all’80 % le mie posizioni long, ed innalzo, nel contempo, dal dal 17,5 al 20 % le mie posizioni short, assumo cioè una posizione rialzista pari al 60 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ AZIONI ITALIA – LTM “ può, se vuole, consultare direttamente il mio sito.
Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di intermarketandmore buon trading.
LUKAS