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WALL STREET: finalmente qualcosa di nuovo
Dopo un periodo in cui il mercato continuava a muoversi in un modo unidirezionale, finalmente qualcosa si muove. Il segnale ce lo danno Gli Small Traders? Analisi del COT Report della CFTC (Commodity Futures Trading Commission) [Guest post]
Cari amici, nella settimana appena trascorsa, i mercati finanziari internazionali, hanno palesato qualchè novità rispetto agli andamenti unidirezionali degli ultimi mesi. Novità che hanno però bisogno di ulteriori e più probanti conferme. L’arte di interpretare il mercato, già difficile di per sé, lo è ancor di più in un periodo storico eccezionale come quello attuale. Periodo non proprio contingente.
E’ dall’11 settembre 2001 che viviamo in un’epoca affatto diversa e differente rispetto al passato. I terribili attentati di 20 anni orsono hanno infatti segnato un vero e proprio spartiacque, un mutamento di paradigma, anche per ciò che concerne gli andamenti dei mercati finanziari internazionali. L’Occidente, barbaramente attaccato, reagì, sul piano militare con una nuova guerra, conclusasi in modo ignominioso proprio nelle scorse settimane.
Dal punto di vista finanziario, invece, si reagì con una politica monetaria colpevolmente lassista ed iper-espansiva. Scelta, quest’ultima, del tutto scellerata, che ha indotto comportamenti altamente rischiosi e speculativi, culminata nel 2008 nella crisi dei mutui sub-prime e nel fallimento disastroso di Lehman Brothers. La crisi finanziaria che ci ha poi precipitato in una terribile spirale di deflazione, come non vedevamo da circa 80 anni, ed a noi del tutto sconosciuta.
Deflazione durata oltre 10 anni e combattuta dai Governi, e soprattutto dalle Banche Centrali, con mezzi e strumenti del tutto nuovi e non convenzionali. Dopodichè, per non farci mancare proprio niente, è arrivata la terribile pandemia da Covid19, tuttora in corso, che ha condotto l’intero pianeta in una situazione davvero molto difficile e pericolosa. Insomma una serie di avvenimenti non proprio normali e ricorrenti, che non potevano non avere un tangibile riflesso, oltre che sulle nostre vite, anche sui mercati finanziari internazionali.
Del tutto giustificate, pertanto, le difformità di opinioni e di vedute registrate in questi anni tra i diversi analisti. Ci siamo infatti trovati tutti a dover interpretare situazioni e fenomeni del tutto nuovi ed inaspettati. E non è ancora finita credo. Personalmente, in questo terribile ventennio, ho sempre cercato di seguire, nelle mie scelte d’investimento, una logica semplice e di buon senso, scevra da ogni condizionamento e pregiudizio. Inoltre ho sempre nutrito una grande fiducia ed ottimismo nella razza umana, in particolare nella sua determinazione e capacità d’affrontare e risolvere ogni difficoltà che la vita le pone davanti.
Altri invece questa fiducia non l’hanno mai avuta, ed hanno per anni continuato a prefigurare scenari plumbei e disastrosi, che per nostra fortuna non si sono mai avverati. Fiducia ed ottimismo, non ottuso e cieco, come credono in molti. So benissimo anch’io che i mercati, ed in particolare quelli azionari, non possono continuare a salire all’infinito e che una correzione prima o poi arriverà. Ma ero e resto convinto che allo stato attuale non c’è alternativa all’attuale sistema di produzione capitalistico, e che ogni sua crisi, verrà al suo interno affrontata e risolta.
Dopo le sopra esposte considerazioni, d’ordine generale, andiamo ad esaminare, cosa ci indica, al momento, lo scenario intermarket. Il dollar index, nell’ultima ottava, ha dissipato ogni timore rimbalzando dello 0,6 %, e ha raggiunto quota 92,63. Le commodities, anche grazie alla forza del dollaro, crescono anch’esse dello 0,58 %, in termini reali.
La ritrovata forza di queste ultime mi fà nutrire crescenti speranze sul definitivo superamento della terribile spirale deflattiva dell’ultimo decennio. Segnali più cauti in tal senso, ci giungono invece dal mercato obbligazionario. Il rendimento del bond decennale Usa, lievita infatti di 1 solo bp, e raggiunge quota 1,34 %. Stabile, invece, il rendimento del bond a 2 anni, fermo a quota invece 0,21 %.
La yield curve Usa, si mantiene pertanto ancora ben inclinata, a quota 113 punti. Correzione infine per i mercati azionari. Salutare e fisiologica dopo una serie ininterrotta di nuovi record. L’S&P 500 arretra dell’1,69 % e quota oggi 4.458,58 punti.
Tanto premesso, passo ad esaminare gli ultimi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 2.100
Large Traders : – 1.745
Small Traders : + 3.845
Come previsto, cambia ancora la configurazione e l’assetto del Cot Report sui derivati azionari Usa. Nella scorsa settimana le variazioni, nelle posizioni dei vari operatori, sono state pari a 4.133 contratti. In particolare, i Large Traders, cedono l’intero lotto dei 4.133 contratti long, ed invertono nuovamente la loro posizione, che torna ad essere, Net Short.
I Commercial Traders, invece, acquistano 1.143 contratti long, ma restano ancora, seppure in misura esigua, in posizione di copertura, Net Short. Gli Small Traders, infine, acquistano i residui 2.290 contratti long, e restano da soli in posizione, Net Long.
Le movimentazioni di quest’ultima ottava, seppur limitate ed esigue, ci conducono nella configurazione storicamente meno favorevole per le prospettive dei mercati azionari. Configurazione con i soli Small Traders in posizione Net Long. Molto probabile pertanto che la correzione iniziata nella scorsa settimana, possa avere un ulteriore seguito. Non un dramma. Anzi credo che essa possa risultare del tutto salutare, ed utile ad eliminare qualche eccesso prodottosi negli ultimi mesi.
D’altronde le posizioni dei diversi operatori, tutte intorno allo zero, appaiono così incerte ed esigue, che il quadro può cambiare alquanto rapidamente nelle prossime settimane. Nel frattempo una correzione controllata e fisiologica può far respirare il mercato e riassestarlo su valori più equi e sostenibili. Non muto pertanto la mia strategica view, cautamente positiva, per il settore equity, ma in ossequio a queste ultime indicazioni, riduco in maniera contingente e temporanea la mia esposizione.
Mercato dunque in cerca di nuove certezze, che cercherò di tradare con il mio originale trading system, fondato sull’analisi del Cot Report, nonchè sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei due professori Usa, Jegadeesh e Titman, ed illustrato nel mio sito https://longtermmomentum.wordpress.com/. In questi primi mesi del 2021, il mio portafoglio, denominato “ AZIONI ITALIA – LTM “, ha conseguito un guadagno del 7,62 %.
Nel contempo, il nostro benchmark di riferimento, il Ftse All Share, ha registrato un guadagno del 16,92 %. Conseguita pertanto, sinora, una sotto-performance del 9,3 %, causata dalla nostra iniziale prudenza, nonché da un evidente deficit di momentum, sul nostro listino, nei primi mesi dell’anno. Nei precedenti 8 anni, invece, il mio trading system ha conseguito una sovra-performance media annua del 9,9 %, e presenta un’equity line in progresso del 175 %.
Questa settimana in coerenza con quanto sopra esposto, muto leggermente l’assetto del mio portafoglio, riduco cioè dal 70 al 60 % le mie posizioni long, ed innalzo nel contempo dal 30 al 40 % le mie posizioni short, ossia assumo una posizione Net Long, pari al solo 20 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ AZIONI ITALIA – LTM “ può, se vuole, consultare direttamente il mio sito.
Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di intermarketandmore buon trading.
LUKAS