WALL STREET: e quasi all’improvviso, cambia di nuovo il quadro di mercato

Scritto il alle 14:55 da Lukas

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E quasi improvvisamente cambia la configurazione del COT Report con una nuova configurazione sicuramente più favorevole. [Guest post]

Cari amici, da alcune settimane, assistiamo, un po’ a sorpresa, ad un deciso cambio di trend per alcuni importanti asset fina nziari, tanto che alcuni già ipotizzano l’entrata in una nuova ERA per i mercati internazionali. Ipotesi quest’ultima suggestiva, ma allo stato del tutto prematura. Per il momento, infatti, possiamo al più parlare dell’avvio di un processo di riequilibrio del valore di questi asset, e non certo di un radicale cambio di trend, per il quale sono invece necessarie altre durature e probanti conferme.

Lo scenario intermarket, in particolare, ben evidenzia, quali asset siano interessati dal processo di riequilibrio in atto. In primo luogo, si segnala la rinnovata vitalità e forza del dollaro Usa, che negli ultimi due mesi si è apprezzato del 3,7 % nei confronti di tutte le altre valute. In virtù di tale forza il rapporto di cambio EURUSD ridiscende sotto quota 1,10, ed il rapporto di cambio USDYEN, risale a quota 104. L’apprezzamento della valuta Usa, inoltre, non sembra impattare negativamente sui corsi delle commodities, che continuano anch’esse ad apprezzarsi sia in termini nominali che reale. In perfetta coerenza con le suddette movimentazioni, novità importanti si registrano anche sul mercato obbligazionario. Da alcune settimane, infatti, i rendimenti dei bond decennali Usa lievitano progressivamente, ed hanno oggi raggiunto quota 1,80 %.

Inoltre, anche i rendimenti del bund tedesco mostrano segni di vitalità, e dopo esser tornati in territorio positivo, consolidano la crescita sino a raggiungere quota 0,07 %. La rapida ascesa dei rendimenti obbligazionari di queste ultime settimane, è, in realtà, l’elemento che più impressiona, e che fa ipotizzare, dopo molti anni, un cambiamento di ERA sull’intero scenario intermarket. Evidenzio, tuttavia, che gli attuali rendimenti dei bond sono uguali a quelli che c’erano solo sei mesi orsono. Quindi per ora possiamo al massimo parlare di un recupero e di un riequilibrio rispetto allo storno subito negli scorsi mesi. Per ipotizzare un’inversione storica del trend ribassista dei rendimenti c’è bisogno di ben altre conferme, e soprattutto di un’accelerazione significativa della crescita economica globale, della quale non si scorge, al momento, purtroppo, traccia. Il mercato azionario, del tutto coerentemente, non sembra gradire molto tale evoluzione dello scenario intermarket, che farebbe venir meno alcuni dei presupposti che hanno in questi anni alimentato la loro ascesa. Il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, infatti, storna di un ulteriore 0,96 %, ed alimenta l’attuale modesta fase correttiva.

Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 43.475

Large Traders : + 39.809

Small Traders : + 3.666

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A sorpresa, dopo molti mesi, muta, pertanto, la configurazione del mercato dei derivati azionari Usa. Rispetto alla precedente ottava, si sono infatti registrate importanti variazioni nelle posizioni dei vari operatori, complessivamente pari a 15.188 contratti. In particolare, i Large Traders, forse convintisi dell’improduttività della loro solitaria posizione Net Long, cedono un intero lotto di 15.188 contratti long e riducono la loro posizione Net Long ad un livello più moderato, al di sotto delle quarantamila unità. I Commercial Traders, tuttavia, non sono sembrati molto interessati agli acquisti, acquisiscono infatti solo 2.193 contratti long e riconfermano la loro attuale e ben solida posizione di copertura Net Short. La sorpresa arriva, invece, dagli Small Traders, che dopo molti mesi passati in una innaturale ed insolita posizione Net Short, all’improvviso acquistano ben 12.995 contratti long, e grazie ad essi, invertono la loro precedente posizione e ritornano, seppur di misura, in posizione Net Long. L’improvviso ed inatteso cambiamento dell’assetto del mercato dei derivati azionari Usa prodottosi in quest’ultima ottava, seppur bisognoso di ulteriori conferme, costituisce un’evoluzione positiva per le prospettive future dei mercati azionari Usa. La nuova configurazione, infatti, a differenza della precedente, è staticamente quella più ricorrente sul mercato dei derivati azionari Usa, e presenta generalmente un saldo moderatamente positivo. La modesta correzione in atto sui mercati azionari Usa, potrebbe, pertanto, in anticipo sulle nostre precedenti previsioni, essere già al suo termine, o quantomeno dimostra di aver perso un’altra parte della sua già non entusiasmante forza. L’evoluzione di quest’ultima settimana, rende altresì sempre più plausibile il raggiungimento del mio target di fine d’anno per l’S&P 500, fissato già da tempo a quota a quota 2.220 punti.

Futuro che si prospetta, quindi, meno incerto, che cercherò, come sempre, di tradare con il mio originale trading system, fondato sullo sfruttamento e sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi e nelle ricerche dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Dopo quest’ultima settimana, il mio portafoglio, “ Azioni Italia – LTM “, registra una performance annua positiva, pari al + 4,66 %. Performance cautamente positiva, realizzata investendo solo sul listino di borsa italiano, che registra, a sua volta, una perdita annua, misurata dal Ftse All Share, pari al 21,56 %. Conseguita, pertanto, in un contesto di mercato molto avverso, una sovra-performance del 26,22 %, ben superiore alle nostre attese, che ci fornisce altre probanti conferme sulla bontà delle indicazioni operative derivanti dalle ricerche dei due noti professori Usa. Coerentemente con la mia view d’ordine generale, questa settimana riconfermo l’assetto precedente del mio portafoglio, costituito dal 70 % di posizioni long, e dal 30 % di posizioni short, ossia da una moderata posizione Net long pari al 40 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se vuole, direttamente il mio sito.

Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.
Lukas

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