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WALL STREET: quadro laterale confermato. E non aspettatevi grandi performance.
GUEST POST – quadro sembra ormai delineato. Da una parte un’anemica crescita economica, dall’altra la possibilità di un rialzo tassi che si fa sempre più improbabile. Le due cose sommate portano ad una prosecuzione del trend lateral rialzista. Analisi dei dati del CFTC secondo la personale visione di Lukas.
Cari amici, nella settimana appena trascorsa, i mercati finanziari internazionali hanno, come temevamo, confermato la debolezza ed il rallentamento dell’attuale ciclo economico globale, platealmente testimoniato dal sorprendente dato negativo relativo al PIL Usa del primo trimestre dell’anno, pari al – 0,7 % .
A fronte di ciò, lo scenario intermarket ha, registrato, contraddittoriamente, un ulteriore rimbalzo dello 0,7 % quotazioni del dollar index. Il negativo dato sul Pil evidenzia, tuttavia, che l’economia americana, ha molto sofferto l’apprezzamento ingente, pari a circa il 20 %, del valore della propria valuta negli ultimi 12 mesi. E’ pertanto del tutto ragionevole attendersi un ritracciamento della stessa nel prossimo futuro. Il rallentamento del ciclo economico è, inoltre, confermato dal deprezzamento, in termini reali, delle quotazioni delle commodities, stornate nell’ultima settimana dello 0,6 %, e nell’ultimo anno del 4 %. Anche gli accadimenti del mercato obbligazionario testimoniano della debole congiuntura economica globale. I rendimenti dei titoli decennali Usa, infatti, anche in quest’ultima settimana sono scesi di 9 bps, e risultano oggi pari al 2,12 %, ossia ad un livello inferiore di 5 bps a quelli registrati ad inizio d’anno. Come si possa pensare ad un rialzo dei tassi Fed in tale situazione rimane per me davvero un mistero, e credo che, almeno per quest’anno, non se ne farà nulla.
Anche i tassi sul bund, scesi in settimana di ben 11 bps, evidenziano che pure la crescita economica europea sarà probabilmente molto meno forte delle attese, nonostante l’ingente programma di QE della BCE. La crescita lenta dell’economia globale, che impedisce il surriscaldamento dei prezzi dei principali fattori della produzione, invece, non è mai stata una nemica delle quotazioni azionarie, che infatti non stornano, e che continuano invece a lievitare, seppur con ritmi molto più moderati rispetto a quelli registratisi nel recente passato.
Dopo tale premessa, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 16.596
Large Traders : + 5.654
Small Traders : + 10.942
Anche questa settimana si riconferma, pertanto, la configurazione generale del mercato dei derivati azionari Usa in auge ormai da ben 7 mesi. In quest’ultima ottava, le movimentazioni dei diversi operatori, opposte a quelle della precedente settimana, risultano pari a 12.743 contratti. In particolare, i Large Traders, molto indecisi negli ultimi mesi, ci ripensano ancora una volta, e cedono l’intero lotto dei 12.743, riportando la loro posizione Net Long nuovamente al limite dell’inversione. Gli Small Traders, invece, si mostrano più fiduciosi di sette giorni orsono, acquistano 4.230 contratti long e consolidano la loro abituale, ma tuttora debole ed incerta posizione Net Long. I Commercial Traders, infine, si riconfermano sempre molto vigili sulle sorti dei mercati azionari Usa, e dopo lo storno della scorsa settimana, intervengono nuovamente a sostegno degli stessi acquistando ben 8.513 contratti long e riducono di conseguenza l’entità della loro abituale posizione di copertura Net short a livelli molto esigui. Le movimentazioni di quest’ultima ottava, opposte a quelle della recedente settimana, unite alle considerazioni espresse sullo scenario intermarket, m’inducono a ritenere che i mercati azionari, anche nelle prossime settimane continueranno nel loro attuale moderato trend lateral- rialzista, molto difficile da tradare, che quest’anno, rischia di ridurre di molto le performance attese dalla maggioranza dei traders.
Prospettive, dunque, solo moderatamente positive, che personalmente cercherò di tradare con il mio originale trading system che, come ormai ben sapete, si propone di valorizzare l’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, individuato nelle pregevoli ricerche condotte dai professori Jegadeesh e Titman, ed i cui presupposti scientifici sono illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Dopo quest’ultima settimana, il mio portafoglio “ Azioni Italia – LTM “, registra una performance annua pari al + 23,3 %, ancora inferiore, a differenza del biennio precedente, a quella conseguita dal nostro benchmark nazionale, rappresentato dal Ftse All Share, pari nel contempo al + 24,5 %. Tale sotto-performance, ci ha indotto, dalla scorsa settimana, a modificare i parametri posti a base del nostro stock picking, in ossequio alle indicazioni operative derivanti dagli studi di Jegadeesh e Titman. Per maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ gli eventuali interessati possono, se lo desiderano, consultare direttamente il mio sito.
Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.
Riproduzione riservata
Lukas
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