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WALL STREET: semplicemente il “quadro NON quadra”

Scritto il alle 14:55 da Lukas

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Ci sono tanti conti che non tornano. Anche l’ipotesi del ritorno in deflazione non sembra un’ipotesi credibile. Si avvicina quindi la fine di questo momento nefasto per i mercati finanziari? Analisi del COT Report del CFTC. [Guest post]

Cari amici, come accade ormai dall’inizio dell’anno, anche nella settimana appena trascorsa, i mercati finanziari internazionali, hanno palesato un grande nervosismo ed una volatilità davvero esagerata, che, a detta di tanti, sarebbe espressione dell’avvitamento ulteriore, e forse finale, della terribile spirale deflazionistica che attanaglia da quasi un decennio l’economia mondiale.

Come già espresso nel mio precedente post, personalmente non sono d’accordo con tale interpretazione e lettura. Cercherò pertanto di spiegarne i motivi, anche al fine di alimentare il costruttivo confronto già in essere tra i lettori del nostro blog. Innanzitutto evidenzio, che in concomitanza con il subbuglio intervenuto sui mercati azionari, lo scenario intermarket ha registrato, a sorpresa, dopo l’aumento dei tassi deciso dalla FED, una marcata correzione delle quotazioni del dollar index, stornato dall’inizio dell’anno di circa il 4 %. Orbene, come giustificare la svalutazione del perno monetario dell’economia mondiale con l’ipotizzato avvitamento dello scenario deflattivo ? Se l’ipotesi fosse fondata, avremmo infatti dovuto assistere, ad un’ulteriore apprezzamento della valuta Usa, come peraltro coerentemente accaduto negli ultimi anni. Inoltre, faccio rilevare che dopo circa 5 anni di ininterrotto down trend, nell’ultimo mese l’oro ha registrato una vera e propria fiammata rialzista, apprezzandosi del 15 %. Come giustificare tale ingente ed inattesa rivalutazione con l’ipotizzata recrudescenza dello scenario deflattivo ? Solo effetto della paura, ed oro usato come bene rifugio ?

Ed ancora, come ben sapete, la FED, dopo ben nove anni, nello scorso dicembre ha deciso un primo timido aumento dei tassi Usa. Ebbene, risulterebbe davvero folle che la più importante ed influente Banca Centrale del mondo, come già accaduto nel 1929, inasprisca la sua politica monetaria in concomitanza dell’aggravarsi dello scenario deflattivo contro il quale combatte ormai da quasi un decennio. Le considerazioni suddette, assieme ad altre che tralascio per brevità d’esposizione, in realtà, m’inducono, forse del tutto controcorrente, a prefigurare un’ipotesi del tutto opposta a quella che oggi gode dei maggiori favori. A mio avviso, infatti, è molto più probabile che siamo di fronte all’epilogo e non all’avvitamento ulteriore dello scenario deflattivo. Per tale motivo non credo affatto ai catastrofici storni dei mercati azionari ipotizzati nelle ultime settimane. Storni che peraltro mi risultano del tutto immotivati ed irragionevoli confrontando il dividend yield dell’S&P 500, oggi pari al 2,33 %, con i rendimenti, di gran lunga inferiori, che si registrano su gran parte della curva dei treasury Usa.

Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : + 32.609

Large Traders : – 32.270

Small Traders : – 339

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Si conferma, pertanto, la configurazione del mercato dei derivati azionari Usa affermatasi la scorsa settimana. In quest’ultima ottava le movimentazioni sono state, comunque, pari a 14.928 contratti. In particolare, dopo la sostanziale tenuta degli indici Usa, i Large Traders, riducono i loro timori ed acquistano 10.104 contratti long, riducendo di conseguenza l’entità della loro attuale posizione Net short. Analogamente, gli impauriti Small Traders acquistano anch’essi 4.824 contratti long, e pur restando ancora nell’insolita ed eccezionale posizione Net Short, sembrano nutrire maggiore fiducia delle precedenti ottave, I Commercial Traders, infine, dopo esser massicciamente intervenuti a sostegno delle proprie posizioni aperte sul mercato primario, iniziano a distribuire una parte della loro ingente dotazione long, cedono infatti 14.928 contratti ma rimangono ancora molto vigili ed attenti sulle sorte dei propri investimenti azionari. Le movimentazioni di quest’ultima settimana, sembrano voler essere un primo passo verso un periodo meno volatile del recente passato, anche se il ritorno alla normalità appare ancora molto lungo e complesso. In ogni caso, la presa delle “ Mani Forti “ sul mercato, ci appare, come in passato, molto solida e decisa, e ciò avvalora la nostra tesi che l’attuale sia una normale correzione e non l’inizio di un bear market di ingente proporzioni, come da tanti ipotizzato in questo convulso inizio del 2016.

Momento, pertanto ancora incerto e difficile, che cercherò, come sempre, di tradare con il mio originale trading system, fondato sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Dopo quest’altra convulsa settimana, soprattutto sui bistrattati listini europei, il mio portafoglio, denominato “ Azioni Italia – LTM “, registra una perdita pari al 13,78 %. Perdita consistente, ascrivibile ad un ipotizzato rimbalzo che sinora non c’è stato. Perdita comunque nettamente inferiore a quella registrata, dal nostro benchmark di riferimento, costituito dal Ftse All Share, pari nel contempo al – 22,53 %. Una sovra- performance dell’ 8,75 %, che credo ci tornerà molto utile nel corso dell’anno. Coerentemente con la mia view generale, confermo per il 100 % del mio portafoglio la mia esposizione long sull’equity italiano. Chi desidera approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se lo vuole, direttamente il mio sito.

Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.

Lukas

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1 commento Commenta
pasolo
Scritto il 17 Febbraio 2016 at 08:09

ciao Lukas, lascio parlare due grafici…per rientrare long aspetto l’inversione SP500/ORO

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