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VOLATILITA’: missione compiuta. Mercati sotto controllo.
Questo era uno degli obiettivi della politica gestionale delle banche centrali: fare il possibile per tenere a bada la volatilità e la conseguente speculazione sui mercati che si sarebbe portata dietro. L’immane massa di liquidità creata dal sistema, è cosa nota, si è riversata nel mondo della finanza. E NON nell’economia reale.
Quindi, i vari trillioni di Euro, Dollari, Yen e Sterline, sono stati investiti in obbligazioni, valute e azioni.
Questo grafico, l’ennesimo, ve lo sintetizza perfettamente. Più cresce la liquidità creata sui mercati e più salgono gli investimenti in asset finanziari.
Si è quindi creato un mostro ingestibile all’apparenza, se non con un calmante che è appunto la liquidità che tiene a bada la volatilità. Immaginatevi che cosa potrebbe succedere se i vari indici di volatilità schizzassero in alto. Si rischierebbe l’ingestibilità dei mercati e del sistema. Una vera catastrofe che genererebbe un effetto domino con gravi rischi per il sistema economico. Rischi che al momento però non sono percettibili e lo vedete in questa slide.
Volatilità a confronto
Come vedete, il VIX è sempre inchiodato sui minimi, il MOVE (volatilità T-bond) continua nella sua tranquilla lateralità (l’importanza della forward guidance e delle parole della FED), e di conseguenza anche il valutario (FX) è tranquillo. Persino il petrolio che VOLUTAMENTE è stato portato ad un prezzo considerato di equilibrio ($ 50) e secondo me si farà il possibile per mantenerlo su quei livelli.
Insomma, le banche centrali hanno puntato al loro mondo “potenzialmente” perfetto in queste condizioni di mercato. Ma attenzione, il mostro deve essere alimentato in continuazione. Ed è questo un grandissimo problema. La situazione non è statica. Per mantenere “sotto controllo” la bestia, è necessario continuare ad iniettare ingenti dosi di liquidità. Guardate ad esempio il caso estremo, ovvero il Giappone. La politica dell’ Abenomics ha portato la BOJ a comprare di tutto e di più. Tanto che ormai è diventata anche la vera padrona non solo nel mercato dei bonds, ma anche degli ETF…
BOJ ed ETF
Ma questo quadro anomalo, la volatilità ce lo illustra, non sta preoccupando i mercati. Anzi… gli stessi mercati vanno in tensione se la droga monetaria viene limitata, anche solo a parole… Una crisi di astinenza a volte anche virtuale. Ecco perchè vi parlo di banche centrali VITTIME della loro stessa politica monetaria. Ecco perchè vi continuo a dire che ci siamo infilati in un cul-de-sac da cui sarà molto difficile (e sicuramente traumatico) uscire. Ecco perchè sono molto preoccupato per il futuro. Perchè non è possibile che il gap tra economia reale e finanza continui ad allargarsi all’infinito. Prima o poi ci sarà un “rientro nei ranghi”. E il più il gap si allarga, più il tonfo sarà massiccio.
ECONOMIA REALE vs FINANZA
E questo è solo uno dei tanti grafici che testimoniano questo gap, in questa slide nemmeno troppo estremo.
Impossibile dire però quando arriverà il D-Day. Potrebbe essere tra un mese (molto difficile) oppure tra un anno. Certo è che avverrà nel momento in cui il mostro uscirà dalla gabbia gestionale delle banche centrali (che non riusciranno più a dominarlo) ed imploderà. Ma la vicenda Brexit insegna. Poteva essere il detonatore. Sono riusciti (al momento) a gestirlo. Avanti così, fino a che il giochino non si rompe.
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@ DT
Ma attenzione, il mostro deve essere alimentato in continuazione. Ed è questo un grandissimo problema. La situazione non è statica. Per mantenere “sotto controllo” la bestia, è necessario continuare ad iniettare ingenti dosi di liquidità.
…
Un paio di anni fà, mi è capitato di leggere il parere di una voce autorevole – un economista americano controcorrente rispetto al coro quasi unanime che elogiava la politica monetaria espansiva delle banche centrali :
“una volta creato, grazie alla [folle] politica monetaria delle principali banche centrali a rincorrersi a vicenda come da strategia congiunta (dapprima la FED, poi BoJ e a seguire BoE, BCE e PboC ultima in serie) il “mostro” non potrà più essere domato; esso richiederà risorse sempre più ingenti per essere sostenuto (QE a ripetizione + ZIRP policy ad oltranza, ndr) con la conseguenza di assumere proporzioni progressivamente sempre più grandi; una volta oltrepassato il PUNTO DI NON RITORNO si arriverà AL PUNTO DI ROTTURA, il momento in cui [le banche centrali e i governi dei rispettivi paesi di appartenenza] dovranno rendersi conto che è impossibile continuare a sostenerlo, dato che esso richiede risorse irragionevoli al di fuori da ogni logica, ma allora sarà troppo tardi.“
Ottimo e ben scritto come sempre, tuttavia mi permetto di segnalarti che il detonatore Brexit è tutt’altro che sotto controllo né, tantomeno, gestito o risolto. Semplicemente NON se ne parla, se se ne parla c’è solo un nulla di fatto e nessuna soluzione espressa che possa dare indicazioni.
Il problema Brexit è del tutto aperto: il fulmine a “ciel sereno” (se vogliamo dire che l’Europa esiste e funziona!) lo abbiamo visto, ma non abbiamo ancora sentito il tuono.
Insieme al “botto” vedremo anche gli effetti della tempesta?
Complimenti e saluti.