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INTERMARKET: missione compiuta. E vissero tutti felici e…”appiattiti”

Scritto il alle 08:56 da Danilo DT

ripresa-economica-usa-dati-lavoro

E quasi per magia, il mercato trova un suo “aggiustamento” che sistema tutto e rimette le cose in equilibrio.
Per assurdo, i “pessimi” (così definiti ma…avercene dalle nostre parti) dati sul mondo del lavoro USA hanno contribuito a scatenare nervosismo sui mercati, ma soprattutto hanno messo la FED in condizione di rimandare il rialzo dei tassi USA in modo quasi “Ufficiale”.
Quindi, se avevamo ancora dei dubbi, ora direi che dubbi ne abbiamo veramente pochi.
Iniziamo da un articolo che ve lo sintetizza al meglio.

The Federal Reserve will be not be raising interest rates at the FOMC meeting on June 14 and 15. (…) After the recent release of minutes from previous Fed discussions about a rate hike in April, the odds of a rate hike were looking better for a bit. Judging by Fed Fund futures, as measured by the CME FedWatch tool , there was a roughly 36% chance of a rate hike in June just a few weeks ago… but now, after an ugly May jobs report that probability has fallen to just 4%. (Source) 

Ed eccolo il CME FedWatch Tool che io rielaboro di solito con Bloomberg e che qui vi ritrovate nella versione originale.
Ma la domanda “sorge” spontanea. Quando il mercato “sconta”, ad oggi, il futuro aumento dei tassi? Beh, per trovare una percentuale superiore al 50% ci tocca andare addirittura a DICEMBRE. Fantafinanza, non tanto per la previsione che può essere più o meno corretta, ma per il tempo. Da qui a dicembre può succedere di tutto. E’ però dato per scontato a giugno il “nulla di fatto”…

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MA anche per luglio la probabilità di un “Nulla di fatto” è molto elevata…

fed-rialzo-tassi-luglio-probabilità-2016

Ora, a noi a dire il vero “poco importa” cosa accadrà, visto che come detto, tutto può succedere (ad esempio vedi capitolo Brexit). Però tutto questo serve e ci aiuta a giustificare certi movimenti di mercato. Innanzitutto la FED ha una forte pressione addosso. Voleva alzare? Ora non se ne parla proprio. Il mercato ha già deciso tutto. La FED dovrà adeguarsi, pena ruzzolini che poi diventerebbero ingestibili.

INTERMARKET: the chart

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Primo dato che salta subito all’occhio. Molla la tensione sul dollaro USA (Fig 6) ed Euro che subito corre al rialzo. Ovvia la reazione del Bond 30Yr USA (Fig 5) che sale di prezzo con rendimenti nuovamente ai minimi. I paesi emergenti (Fig 8 ) festeggiano. Un rialzo dei tassi USA era elemento di disturbo se non di pericolo per la gestione del loro debito in USD. E quindi si tira un sospiro (momentaneo) di sollievo. A ruota si muove l’oro. Il bene tangibile torna subito in auge. E poi guardate la fig 1 e 2. SP500 e Vix votati alla stabilità. E’ come se la notizia avesse prima creato i presupposti di un crollo (dati peggiori delle attese) ma poi subito il fattore “rischio” è rientrato (si rallenta e quindi niente aumento dei tassi). Insomma, è come se il dato sul lavoro fosse andato esattamente come voleva il mercato (dite che è stato pilotato “ad arte” per l’ennesima volta? Mah…chissà…).
Chiudo con la fig 5. resta sempre in tendenza per mille motivi, anche legati alla fame di rendimenti. E sul petrolio? (fig 3). Direi che il mercato si è stabilizzato sui 50 $/bar. Come previsto.

Quindi ben poco da dire. Tutti felici, e tutti contenti. Si mantiene al momento lo status quo. E se non arrivano fattori esogeni (vedi Brexit) si cercherà di continuare a navigare su queste coordinate, votati forse ad una noiosa crescita pari allo “zero virgola” dei mercati, ma senza mai rendere la volatilità ingestibile. E poi non dite che il mercato non è pilotato….

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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2 commenti Commenta
ob1KnoB
Scritto il 6 Giugno 2016 at 11:20

Mi ero permesso di focalizzare già in un altro commento qualche giorno fa l’argomento.
Su varie fonti di informazione indipendente nel week end è stato reiterato l’argomento più volte.
per quanto si possa passare per enfatici shortisti tocca ribadire quel si vuol far finta di non vedere:
http://www.zerohedge.com/news/2016-06-04/why-fed-trapped-1-increase-rates-would-result-24-trillion-losses
Come si può pensare di creare danno all’unica sorgente di ‘inflazione’ nel globo ovvero l’effetto ricchezza? (NB …..effetto!!!! ricchezza). Se fosse una strada percorribile avremmo riscontrato già l’effervescenza del settore finanziario almeno in Usa. Invece no. Soprattutto non avremmo un settore bancario in Europa (tutta!) così pericolosamente (!!!) sofferente. Una discesa dei corsi (per effetto delle meccaniche di cui sopra da estendersi probabilmente con i suoi inversi alle valutazioni dell’equity) sarebbe devastante. E se i problemi fossero ‘solo’ le valutazioni del mercato mobiliare…..che valore avrebbero le ‘garanzie’ dei prestiti? quali riserve andresti a richiedere alla tua controparte commerciale? Brutta roba.
Ognuna per il suo motivo, le BC accettano lo status quo prospettandolo come la via d’uscita.
Ma come abbiamo sempre detto i bubboni continuano ad espandersi e più sono grossi meno diventano risolvibili. Forse è finito il tempo.

Scritto il 6 Giugno 2016 at 12:15

Forse si….meglio essere preparati all’evento con un po’ di consapevolezza in più, dico bene? 😉

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