Vola il rischio sui PIGS: CDS e rendimenti bond alle stelle

Scritto il alle 09:00 da Danilo DT

Quando meno te lo aspetti, torna imperioso il rischio default sul debito sovrano europeo e soprattutto sul maiale, visto che il rischio default è visibile in modo chiaro sui PIG (Portogallo + Irlanda + Grecia).
Ma soprattutto è la Grecia la grande protagonista. Sui mercati gira voce di deciso “haircut”, un taglio sul nominale pari al 70%. E lo sapremo presto e comunque entro giugno, quando avremo delle importanti scadenze che potrebbero non essere onorate. E i mercati oggi, finalmente, si sono accorti di questa situazione. Scenario certo non nuovo per i lettori di IntermarketAndMore, un blog che da sempre denuncia la difficile situazione del debito governativo dei PIGS con evidente rischio default (ristrutturazione del debito).
Se andiamo a vedere i rendimenti dei titoli governativi dei PIGS è evidente che qualcosa non funziona…

…e se prendiamo i Credit Default Swap notiamo che la Grecia ha raggiunto i massimi storici. E soprattutto sono proprio Grecia, Irlanda e Portogallo a preoccupare.

The cost of insuring Greek sovereign debt rose today to a record 1,080 basis points, according to CMA prices for credit default swaps. The level implies there’s a 60 percent probability the nation will default within five years. The spread between German and Greek 10-year bond yields was 981 basis points as of 12:15 p.m. in Frankfurt.
“Extending loan maturities would help because it would reduce the funding needs of the Greek government,” Kraemer said. “However, extending the maturities of the loans would by our definition and by the definition of most investors be the same as a default because you’re not adhering to contractual obligations that the debtor has signed up to when the loan was sold.” (Source)

In realtà, la ristrutturazione del debito è teoricamente possibile e tecnicamente sarebbe una soluzione drastica ma definitiva. Però resto dell’idea che l’haircut resterà l’ultima spaggia. Vi immaginate che cosa comporterebbe? Crollo dell’economia del paese “ristrutturato”, inevitabile “effetto domino” sui paesi più deboli (effetti anche su Spagna e Italia), e soprattutto effetti devastanti per le banche…soprattutto di Germania e Francia. E quindi parliamo degli “intoccabili”… Secondo voi oseranno tanto?
E infine l’Euro… molto probabilmente sarebbe la sua cerimonia funebre…

STAY TUNED!

DT

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11 commenti Commenta
luciano60
Scritto il 15 Aprile 2011 at 09:20

e l’euro si rafforza… :mrgreen: che buffonate..

Scritto il 15 Aprile 2011 at 09:39

…tutta colpa ancora del differenziale di tasso e del carry trade…
Visti che carini i 3 porcelli?
🙂

Scritto il 15 Aprile 2011 at 10:18

Per cmpletare la situazione questi grafici da Mish:
http://mario-gregorio.blogspot.com/2011/04/why-markets-dont-buy-obamas-four.html

daino
Scritto il 15 Aprile 2011 at 10:27

cmq se alle banche è permesso contabilizzare i titoli di stato, che ritengono di portare a scadenza, al valore nominale potrebbero procedere ad un allungamento delle scadenze senza creare problemi ai bilanci.
Certo, si avrebbero valori di bilancio falsi dove apparirebbero disponibilità che in realtà non esistono con l’ovvia consguenza di un’ulteriore riduzione dei finanziamenti alle imprese e alle famiglie: paro paro a come è successo in giappone e cge ha avuto come conseguenza una stagnaione economica ventennale

Scritto il 15 Aprile 2011 at 10:30

daino,
“Certo, si avrebbero valori di bilancio falsi” sarebbero troppo preoccupati… eh eh….

tommy271
Scritto il 15 Aprile 2011 at 13:22

Ciao Dream, non mi risultano “importanti scadenze a giugno” per la Grecia che non potrebbero essere onorate.
Semmai è nel 2012 che gli ellenici avrebbero bisogno di circa 25 MLD da raccogliere sui mercati finanziari (se i rendimenti non saranno “sostenibili” potranno essere sottoscritte dal EFSF).
A tutt’oggi la Grecia rolla regolarmente parte del debito con aste a 3 e 6 mesi.
L’ultima, questo martedì, ha pagato il 4,8%.
E’ stata riaperta ieri per 400 MLN in piena tempesta speculativa e subito assegnata, allo stesso rendimento.
Martedì prossimo ci sarà il trimestrale.

tommy271
Scritto il 15 Aprile 2011 at 13:27

daino: cmq se alle banche è permesso contabilizzare i titoli di stato, che ritengono di portare a scadenza, al valore nominale potrebbero procedere ad un allungamento delle scadenze senza creare problemi ai bilanci.
Certo, si avrebbero valori di bilancio falsi dove apparirebbero disponibilità che in realtà non esistono con l’ovvia consguenza di un’ulteriore riduzione dei finanziamenti alle imprese e alle famiglie: paro paro a come è successo in giappone e cge ha avuto come conseguenza una stagnaione economica ventennale  

E’ un’ipotesi ragionevole.
La soluzione migliore rimane comunque un buy-back con i titoli già acquistati da BCE insieme ad una proposta, ad adesione volontaria, di concambio al nominale con titoli EFSF con durata più lunga e taglio cedolare.

mattacchiuz
Scritto il 15 Aprile 2011 at 15:04

cioò l’idea è sostituire dei “pagherò fra poco e tanto” a dei “pagherò fra un pò di più e meno”?
geniale…

calciatore
Scritto il 15 Aprile 2011 at 18:42

Il mondo delle aste titoli europee e’ troppo importante per i politici degli stati membri EU di conseguenza per i politici che siedono a Bruxelles. Non lasceranno fallire nessuno , liquidita’ BCE docet. Si continuera’ a stampare carta e le aste andranno interamente sottoscritte, l’europa ha imparato da Bernanke. Per quanto riguarda gli USA dopo i vari QE 1 e 2 arrivera’ il 3 , il mercato equity e’ troppo importante per mollarlo ed un intenditore del calibro di M. Faber dice giustamente che Bernanke guarda solo l’indice Sp500. Per me e’ vero, ed aggiungo io che la BCE guarda il DAX.-

tommy271
Scritto il 15 Aprile 2011 at 19:49

mattacchiuz: cioò l’idea è sostituire dei “pagherò fra poco e tanto” a dei “pagherò fra un pò di più e meno”?
geniale…  

I mercati finanziari sono delle strane creature …

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