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USA: Segnali di recessione economica in arrivo
Bellissimo quando diventa difficile negare l’evidenza, quando guardi un grafico e ti rendi conto che molto probabilmente il futuro è tutto scritto lì.
In questo caso mi riferisco ad un banale, probabilmente pilotato ma (storicamente) efficace indice di fiducia, ovvero l’indice di Fiducia dell’Università del Michigan. E’ probabilmente il più antico indice di fiducia “Made in USA”, essendo nato subito nel dopoguerra.
L’indice monitora l’andamento della fiducia dei consumatori sulla situazione economica e finanziaria, e sulle prospettive della stessa, propria e del paese. E’ importante per gli operatori dei mercati finanziari perché la fiducia incide sui consumi, che contano per il 70% del prodotto interno lordo. Fiducia in crescita può significare maggiori consumi, e una conseguente spinta alla produzione; fiducia in calo, il contrario. (Source)
Quindi diventa interessante valutare l’indice come elemento “anticipatore” o se preferite “leading indicator”.
Ebbene, io ho provato a fare un piccolo esperimento, sovrapponendo proprio l’Indice di Fiducia dei Consumatori ai dati che abbiamo in possesso sulla crescita del PIL (GDP). Il risultato è …posso dire illuminante?
Fiducia Michigan vs GDP
Parlavo di evidenza: venerdì l’indice di Fiducia dell’Università del Michigan ha subito un crollo, perdendo ben 8 punti e tornando ai livelli del 2008. I dati sul PIL al momento non li abbiamo ancora. Ma se guardate il grafico, sembra chiaro che il dati del PIL seguono la tendenza dell’indice di Fiducia del Michigan.
Quindi…c’è il forte rischio di ritrovarci con dati sul GDP (PIL) ben peggiori delle attese, se la correlazione continua a funzionare.
Ops.. ma questo significherebbe ufficializzare la recessione?
La recessione economica è una condizione macroeconomica caratterizzata da livelli di attività produttiva più bassi di quelli che si potrebbero ottenere usando completamente ed in maniera efficiente tutti i fattori produttivi a disposizione.
Negli Stati Uniti d’America si parla di recessione quando il Prodotto interno lordo (PIL) reale diminuisce per almeno due trimestri consecutivi.
Si ha recessione economica se la variazione del PIL rispetto all’anno precedente è negativa; se tale variazione è inferiore all’1% si parla di crisi economica. Quindi, se il PIL dell’anno precedente è uguale a 100 e quello dell’anno successivo è 99, si ha la recessione. Se invece è di 99,5 si parla di crisi economica. (Source)
Stay Tuned!
DT
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Speriamo di venire acquistati in blocco dai Norvegesi, a parte Breivik ci farei la firma!!!
Se hai tempo prendi le comunicazioni consob di agosto e fai un paio di somme, hanno comprato molto pesante sopprattutto banche
Vero, infatti non si discute sul prezzo a sconto di tante asset class italiane (sono il primo a dire, e l’ho detto più volte sia sul blog che su Class CNBC, ad esempio che Intesa SanPaolo o Eni sono regalate a sti prezzi) ma è una questione di timing. E la storia lo insegna. O sbaglio?
Cmq questo argomento non è molto attinente col post. Magari lo possiamo approfondire altrove… 😉
AAAAAAAAAHHHH.. crolla la fiducia dei consumatori. 44.5 vs 59.2 di luglio…. perbacco…
Bisogna creare l’aspettativa. Leggere dichiarazioni di Evans (mette avanti le mani?). Importanti le minute di stasera.
e comunque questo è il clima che li aspetta
http://wallstcheatsheet.com/investing/federal-reserves-ben-bernanke-finally-realizes-u-s-economys-problem.html/
e’ venuto il tempo di cominciare a rassegnarsi all’era della DECRESCITA. Per maggiori info si veda il pensiero del filosofo Serge Latouche http://it.wikipedia.org/wiki/Serge_Latouche
Finché si tratta di una decrescita accompagnata dalla consapevolezza della sua necessità… nulla in contrario. Il problema però è che attualmente la consapevolezza manca… per cui, come si suol dire, “può andare a finire a schifio”.
Debbo dire però che stanno facendo di tutto per instillarci tale consapevolezza, specie nei giovani in particolar modo con il precariato.
L’uNica cosa che so e’ l’indice di fiducia sui massimi coincide con massimi di borsa e l’indice di fiducia sui minimi coincide con minimi di borsa, ne consugue che basso indice di fiducia corrisponde a una buy opportunity!
Io continuo lo shopping!
Ah dimenticavo….. Come mai nessuno e dico nessuno ha speso una parola sull’incetta di titoli che la norges bank ha fatto nel mese di agosto sul mercato italiano?
Mah?