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USA: economia a due velocità. Finchè dura.

Scritto il alle 07:42 da Danilo DT

Sembra proprio che questo mercato abbia non sette vite come i gatti, ma molte di più. In realtà c’è un qualcosa di diverso che si scorge, che lo differenzia dal passato, che probabilmente va a sconvolgere tutti i calcoli e le previsioni.
Lo abbiamo detto tante volte, stiamo vivendo una rivoluzione sociologica, culturale, demografica prima ancora che economica.
Sono i famosi MEGATREND che sono un qualcosa di unico e rivoluzionario.

Questi macrotrend sono legati molto al mondo del terziario e dei servizi. Sono tra l’altro parte costituente di quel famoso indice che è il NYFANG che è stato il vero protagonista del rally di borsa degli ultimi anni.
Quindi il grafico qui sotto potrà illustrarvi un importante aspetto. Se non siamo ancora caduti in recessione, se l’economia USA regge e sembra non crollare è proprio grazie a questi settori, e lo si vede bene dagli indici ISM.
L’ISM non manifatturiero continua ad esser ampiamente sopra area 50, e quello dei New Orders addirittura è in miglioramento.
L’ISM manifatturiero invece è tristemente sotto quota 50 e addirittura quello dei New Orders è in peggioramento. Un mondo che viaggia a due velocità. Ma riuscirà il terziario a compensare il gap? La vedo dura. Ecco perché preferisco fare un’analisi più “equilibrata” prendendo in esame il Chicago FED National Activity Index (CFNAI)  in versione medio 3 mesi. Lo trovate sotto il grafico dell’ISM. E trovate anche l’area ALERT sotto la quale il gap molto probabilmente non potrà più essere colmato dai servizi.

ISM manifatturiero, non manifatturiero e CFNAI

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia. Se sei interessato agli argomenti qui espressi e vorresti approfondirli, contattami!
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

1 commento Commenta
alplet
Scritto il 5 Dicembre 2019 at 09:41

Lo S&P 500 sembrerebbe diventato un bene rifugio: crescita e niente rischi. Però per me basterebbe un dato storto nel mercato del lavoro americano (disoccupazione al 4%) per innescare la discesa.

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