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EUFORIA IRRAZIONALE (finchè dura)
Come uno straordinario domino che tende ad autoalimentare il rimbalzo. Ieri è stato li turno di Mario Draghi e della sua “forward guidance”. Borse euforiche sulle promesse del Governatore della BCE e banche (in primis) in grande spolvero. E un elemento di rischio/paura si è magicamente eclissato (per il momento).
Ma resta il problema del petrolio. Dire qual è il suo prezzo giusto è impossibile visto che la speculazione conta per il 99% del mercato dell’oro nero. Ci voleva qualcosa che tranquillizzasse il mercato e alimentasse un po’ di aspettative sul prezzo del petrolio. Ed ecco che magicamente anche l’oro nero ha il suo Mario Draghi. Non è ovviamente italiano ma è arabo: si chiama Khalid al-Falih, ed è il presidente della azienda petrolifera di stato dell’Arabia Saudi Aramco, la compagnia che probabilmente dovrà essere privatizzata, il quale dalla platea di Davos, dove è in corso il World Economic Forum, dice:
“Il mercato ha esagerato al ribasso ed è inevitabile che inizierà a puntare verso l’alto”(…) “ Il collasso dei prezzi del petrolio al di sotto dei $30 al barile è irrazionale e i prezzi dovrebbero tornare a salire nel 2016, anche se l’Arabia Saudita manterrà elevati i livelli di produzione”.
E se lo dice il più potente gruppo petrolifero del pianeta, c’è da crederci. O meglio, si può pensare che può “pilotare” in qualche modo il prezzo del petrolio, anche perché… ve lo ripropongo, ricordate i cosiddetti prezzi di breakeven fiscale dei paesi produttori?
Le conseguenze quali sono state? Che il mercato si è concentrato oggi sulla chiusura degli SHORT sull’oro nero. Morale: spettacolare rimbalzo del petrolio.
Un’ultima curiosità: Aramco parla di “irrazionalità” nelle quotazioni. Ma il mercato come si potrebbe descrivere per il suo comportamento, se non totalmente irrazionale? E come non ammettere che ormai la finanza ed i mercati finanziari non sono altro che un quantitativo di carta alimentata dalla fiducia, dai comportamenti irrazionali degli operatori e pilotati dagli algoritmi?
Già l’anno scorso parlavo di un 2016 vissuto con tanta volatilità. Non mi sbagliavo, ma non immaginavo di raggiungere certi picchi di irrazionalità. Ma siamo solo all’inizio dell’anno… Comun denominatore: volatilità e speculazione. Allora non chiamiamoli più “investimenti”…
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STAY TUNED!
Probabilmente mi sbaglierò ma quando si opera su periodi brevi non è un investimento ma solo speculazione. Quando i tempi si allungano si può parlare di investimento ed in questo caso si evita anche la volatilita. Per quanto concerne il petrolio c’è solo speculazione. …un investimento è una cosa diversa