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UN CROLLO SENZA FINE?
Se ci mettiamo a guardare tutto quello che sta succedendo sui mercati, allora ci verrebbe voglia di chiudere “baracca e burattini” e cambiare lavoro. Il caos regna sovrano, e per certi versi è giusto che sia così. Sono giorni di panico o di “panic selling” se preferite, sono giorni dove l’unica certezza, per la maggior parte dei risparmiatori, è il “materasso”.
E se poi andiamo a vedere le materie prime, troveremo delle situazioni quantomai assurde. Si, assurde, perché fino a qualche settimana fa l’oro nero (il petrolio) veniva dato da alcuni addirittura a 200 $/bar. Io ho sempre pensato (e i post ne sono testimoni) che il target sarebbe stato area 145 (massimi a 147$/bar) e che superare tali livelli sarebbe stato difficile. Ma mai avrei pensato che il petrolio sarebbe sceso così rapidamente.
E fu così che il petrolio passò da 146 $/bar a 90 $/bar in due, dico due mesi. -38%, una performance degna di una banca piena di subprime.
Se poi andiamo a vedere l’indice di riferimento, il CRB, noteremo che la situazione è molto simile.
Che possiamo apsettarci per le prossime sedute?
PETROLIO, tecnicamente sempre interessante
L’andamento del petrolio resta sempre interessante. Fino ad oggi l’utilizzo di Fibonacci ha sempre dato grandi soddisfazioni. Cavallo che vince non si cambia. E allora continuo ad usare questa tecnica.
Bucato il 50%, il target naturale diventa 87/88 $bar. Che tra l’altro andrebbe a combaciare con una vecchia trendline di dubbia valenza (metto le mani avanti). L’RSI è in condizioni “impresentabili” e urla alla reazione tecnica. Il candlestick inizia ad essere indeciso, dopo una serie di candele nere degne di un album di Black Metal. L’ideale sarebbe proprio un raggiungimento del 61.8% con successivo rimbalzo. Ce la farà a ripartire? Mettendo da parte tutto quello che succede sui mercati, direi che qualche possibilità potrebbe avercela
CRB, idem come sopra
E se il petrolio è impostato in questo modo, stessa cosa si può dire per il CRB, indice che sintetizza l’andamento delle commodities, anche se come ben sappiamo, subisce in modo notevole l’influenza del petrolio.
Qui il 61.8% è già stato demolito al ribasso (complice anche la fuga dagli ETC per colpa del rischio crack di AIG). Ma la trendline è ormai ad un passo. Direi che il grafico è inquietante, un susseguirsi di candele nere che hanno portato il CRB da 474 agli attuali 341.
Continuo a predicare prudenza. Però, per i più spavaldi, mettere un Post It davanti alla workstation di trading potrebbe diventare interessante, aspettando però i segnali tecnici necessari.
STAY TUNED!