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Tutto come previsto. FED chiude con riserva il QE, fino alla prossima puntata
La FED mette la folle e alza il piede all’accelleratore della politica monetaria espansiva e si mette alla finestra degli eventi. Ma si dichiara pronta ad intervenire in tutte le direzioni.
Il risultato del Meeting FED ha rispecchiato fedelmente quali erano le mie previsioni. Che dite? Sono un mago? Ma per carità. Semplicemente ho cercato di interpretare al meglio tutti i dati del mercato e, conoscendo il “mood” di Janet Yellen e della sua FED ho fatto una proiezione di quanto poteva accadere.
E così è stato.
Anche nella video intervista che ho fatto ieri sera, ha confermato quanto ho scritto IERI (clicca qui).
Ma cosa è successo alla fine ieri sera a Washington?
E’ successo che è ufficialmente finita la stagione dei quantitative easing. In modo definitivo? No, si è chiusa la puntata numero 3. Ora vedremo che succede.
I tassi sono stati confermati a zero. E rimarranno tali finchè le condizioni lo permetteranno.
Le condizioni dell’economia USA sono buone (quantomeno per le statistiche) e quindi si potrebbe propendere per il PIL pari ad un +3% per il 2014.
Tutto come previsto e per maggiori novità, soprattutto in ambito di tassi di interesse, occorrerà aspettare il Meeting di dicembre dovre avremo un meeting molto più ricco, con conferenza stampa e aggiornamento macroeconomico sullo stato di salute dell’economia USA.
Per tutto il resto (dati e curve dei tassi compresi) vi rimando al mio post di ieri.
Ultima nota: la borsa USA ha chiuso quasi invariata.
La domanda che in molti si pongono è: cosa accadrà ora che il QE è finito e il bilancio FED non crescerà più? Tanto per cominciare non diamolo tropo per scontato che il bilancio FED non possa più crescere, visto che la FED non ha chiuso definitivamente la porta ad un ulteriore quantitative easing. Ovviamente ci sono coloro che vedono nel QE una soluzione ideale (ignorando o meglio sottovalutando gli effetti collaterali) mentre per altri il QE droga l’economia, genera una crescita economica basata su fondamenta di sabbia e costruisce i presupposti per bolle speculative.
Ma è ovvio che queste bolle, per essere tali, devono scoppiare, magari generate da situazioni non previste. Le banche centrali in questo momento, si sentono dominanti con la situazione sotto il loro controllo. E lo sarà fintanto che, come detto, non capita l’imprevisto e l’inflazione resterà su questi livelli (e lo sarà ancora per un bel po’).
Ricordate il vecchio detto? “Don’t fight the FED”. Ma quando la FED sarà indebolita, allora saranno problemi seri.
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