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“The FED dilemma”: fine della famosa INDIPENDENZA?

Scritto il alle 00:01 da Danilo DT

La prossima settimana sarà quella del meeting FOMC. Un meeting dove il mercato si aspetta ormai un taglio dei tassi USA che può essere più o meno importante.
Il grafico in apertura illustra il GAP che si è aperto tra aspettative del mercato e quando pensa il FOMC.
E per il meeting di luglio non possiamo anche negare attese più che importanti. Infatti non solo il taglio di 25 bp è scontato, ma addirittura è dato quasi per certo il taglio di 50 bp.

(…) Cresce l’attesa per la riunione di politica monetaria di fine mese della Federal Reserve, con gli operatori ormai convinti di un taglio del costo del denaro, che potrebbe essere addirittura di 50 punti base. John Williams, Presidente della Fed di New York, ha dichiarato che le banche centrali dovrebbero agire rapidamente quando intravedono segnali di problemi all’economia, lasciando in un certo senso la porta aperta a un doppio taglio del costo del denaro. “Quando si hanno così pochi stimoli a disposizione, è necessario agire rapidamente nell’abbassare i tassi di interesse davanti ai primi segnali di stress dell’economia”, ha spiegato Williams. (…)

Quello che mi ha sorpreso è sentire i vari presidenti delle banche centrali regionali (che poi compongono il FOMC) tutti così favorevoli ad una mossa iperaggressiva della FED.
Ma ragioniamo un attimo.

Una mossa da 50bp deve essere motivata. Ma nella realtà lo è veramente?
Guardiamo le trimestrali. Non saranno stellari, il ciclo economico è in rallentamento, ma potevano andare ben peggio (ovvio, siamo solo all’inizio ma i dati finora usciti possono essere un buon benchmark). Guardate QUI. Se poi guardiamo l’indice CPI non mi sembra di intravvedere una certa “urgenza” o quantomeno, nulla di così diverso rispetto a qualche mese fa. Scenari come questo ne abbiamo già visti parecchi.

E poi i dati macroeconomici. Se avete notato, quanto è uscito negli ultimi giorni non è stato poi così malvagio, quanto che il famigerato CESI (Citigroup Economic Surprise Index) per gli USA si è anche ripreso.

Quindi, in sintesi, il quadro di mercato sembra perfetto per un comportamento attendista per il FOMC e non certo per un aggressivo TAGLIO di 50 bp.
Non sarà che…

(…) Nell’ultimo rapporto economico della Fed, il Beige Book, si legge che le previsioni per l’economia statunitense restano positive nonostante “le diffuse preoccupazioni sul possibile impatto negativo delle incertezze relative al commercio”. Durante la riunione del 30 e 31 luglio prossimi, dunque, potremmo assistere ad un taglio dei tassi, caldeggiato da tempo dal Presidente Donald Trump per sostenere la crescita.(…) [Source

Domanda: non è che la FED ha ceduto alla pressione della Casa Bianca che vuole a tutti i costi crescita sostenuta quantomeno fino alle elezioni, tanto da perdere la sua famigerata “indipendenza”?

Due le possibilità: se così è successo, apriti cielo.
Se invece non è così, allora c’è qualcosa che non quadra o che magari non sappiamo. E allora la cosa non mi lascia tranquillo perché non deve essere un qualcosa di positivo, non credete?

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

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