Tendenze: ribilanciamento globale
Una delle mie più grandi soddisfazioni è poter vedere che certe tematiche, come il ribilanciamento globale o il decoupling, discusse per mesi su questo blog, vengono poi considerate e confermate da organizzazioni super partes. E’ un segnale che indica un fatto: la strada presa e la strategia considerata era corretta.
Coi tempi che corrono sono piccole conquiste che ti danno anche l’energia per andare avanti, oltre al sempre necessario sostegno dei lettori, che spero considerino positivamente sia l’impegno del sottoscritto e la bontà dei dati e degli articoli quotidianamente postati.
Recentemente il Fondo Monetario Internazionale ha pubblicato un report molto corposo ma molto interessante, una fotografia del mondo economico, con un obiettivo, ovvero cercando di capirne le dinamiche e le prospettive.
Questo documento, che vi consiglio di visionare cliccando sul link più in basso, si intitola “Rebalancing Growth”. Già solo il titolo dice moltissimo, anche se ci sono poi, nel report , dei punti che mi trovano in disaccordo. Infatti si difende una rinnovata crescita economica, considerata finalmente solida e migliore delle aspettative.
Guardando i numeri statistici è impossibile avere visioni diverse. E allora perché penso il contrario, perché come detto altre migliaia di volte, le cose, stanno in modo molto diverso.
Per avere delucidazioni in merito, basta andarsi a leggere alcuni degli ultimi post di macroeconomia oppure quelli nella categoria V.I.P.
Ecco però alcuni punti salienti del report che considero invece molto interessanti.
Punto 1. Global indicators
Punto 2: Debito pubblico e Bilancio fiscale
In questi due grafici è visibile la possibilità di vedere concretizzato il famoso decoupling. I paesi emergenti, con debiti minori e bassa influenza della crisi finanziaria, hanno le carte in regola per performare meglio e per crescere in modo molto più equilibrato.
Punto 3: USA: Recovery grazie agli stimoli governativi
…e per fortuna lo hanno capito anche loro…
Punto 4: PIL reale, inflazione e bilancio fiscale
Punto 5: il debito pubblico/PIL e il deficit/PIL delle principali economie mondiali
SCARICA IL REPORT CLICCANDO QUI!
Conclusioni
Negli ultimi anni I governi di tutto il globo hanno dato una grande mano alla ripresa stanziando cifre importanti e sostenendo in ogni modo la ripresa economica. Questo purtroppo ha avuto come drammatico rovescio della medaglia, un aumento sconsiderato del deficit pubblico e ovviamente del debito pubblico dei vari paesi, soprattutto nelle aree più sviluppate, e quest’ultima scheda qui sopra (Source: Morgan Stanley) sintetizza in modo ideale lo scenario futuro.
Gran Bretagna con un debito praticamente raddoppiato nei prossimi anni (ndr: si sta portando avanti un progetto di austerity enza precedenti in UK), e USA che vanno oltre il 100% del debito pubblico/PIL con un incremento del debito pari al 75%.
Ma l’Europa, tanto citata e sbeffeggiata, avrà un incremento di debito pari SOLO al 38% scarso.
Pazzesco il Giappone, dove addirittura avremo nel 2015 un Debito/PIL pari al 250%. E proprio in questi giorni, il neopremier ha affermatoche solo a partire dal 2022 si intraprenderanno delle operazioni finalizzare alla riduzione del debito.
A conti fatti, direi che c’è chi sta peggio di noi. Ma c’è anche chi sta decisamente meglio. Sono i paesi emergenti.
STAY TUNED!
DT
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