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TASSI NEGATIVI: rendimenti in caduta libera, e nessuno può dire fino a dove
I tassi negativi sono sicuramente il grande argomento di queste ultime settimane. Un assurdo che si è manifestato grazie ad un impegno senza pari delle banche centrali che stanno comprimendo i rendimenti verso il basso in modo inverosimile, ben assistiti da uno stadio di rallentamento economico e di ipotetica deflazione da debito.
Le ultime news di cui dispongo mi danno una percentuale pari a circa il 30% di tutto il debito obbligazionario globale in area IG a TASSI NEGATIVI. Quindi il 30% non ha più rendimenti cedolari ma solo potenziali capital gains.
Se volete parlare di importi, siamo a circa 16.720.000.000.000 $ (16.720 trillioni USD), una cifra che non riesco nemmeno ad immaginare, ma che rappresenta quello che più volte ho definito “THE NEW NORMAL” anche se è decisamente abnormal. Una delle conseguente l’abbiamo notata tutti: una forte correlazione tra rendimenti ed ORO. Infatti il metallo giallo viaggia serenamente oltre quota 1500 $/oz.
Quello che rappresenta, secondo me, il vero simbolo del fenomeno è l’ormai mitica emissione governativa austriaca a 100 anni che tanto ha fatto sorridere ma che ben presto sarà presa come esempio da tanti altri paesi, visto l’incredibile successo che sta avendo.
Guardate rapidamente questo grafico. E’ proprio il Mathusalem bond austriaco.
Austria 100y
Come potete notare, quota oltre 200. Chi infatti due anni fa avesse avuto il pelo (perché di questo si tratta) di comprare questo bond, oggi si ritroverebbe il capitale più che raddoppiato. Assurdo ma vero. Mettiamoci quindi dalla parte non del venditore ma del compratore. Chi oggi compra questo bond si “garantisce” un tasso pari allo 0,634% lordo (0,555% netto) per la bellezza di 98 anni. Operazione in palese perdita, non c’è dubbio.
Quindi stiamo parlando di un mondo diverso, dove il rendimento cedolare non esiste e acquista una valore totale il potenziale capital gain, ovvero il surplus ottenibile dalla rivalutazione del nominale. Cosa che tra l’altro è già avvenuta con il raddoppio prima spiegato. Ma oggi, cosa potrebbe ancora dare il bond Austria 100 anni al risparmiatore?
Tenetevi forte. Grazie ad una esagerata duration, le potenzialità di tale bond sono ancora “mostruose”. Ma cosa deve succedere? Semplice, i tassi UE devono ulteriormente collassare.
Se infatti i rendimenti dovessero calare di un altro 0,60% e quindi , nel caso del nostro bond, il rendimento cedolare andare a zero, l’Austria 2117 dovrebbe valere 306. Guadagno per il bondholder pari al 50% dai valori attuali.
Se invece il taglio dei rendimenti fosse dell’1,60% (quindi “tasso rendimento” pari a -1%), il bond andrebbe follemente a 621. Chiudiamo con l’ultima follia. Con tassi a -2% il bond arriverebbe quotare quasi 1400 punti. Peggio di un’azione speculativa.
Dite che sto sparando un mare di cavolate? Forse si ma state attenti che tutto dipenderà da quello che oggi è imprevedibile. Nessuno infatti può capire a priori dove si spingeranno le banche centrali e fino a dove potranno e avranno il coraggio di andare.
E magicamente, tutto quello che sembrava folle, potrebbe diventare reale. Proprio come per coloro che hanno comprato un bond per i nipotini e se lo sono ritrovati raddoppiato in due anni. The new normal.
STAY TUNED!
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…. e nel frattempo i valori di borsa delle banche vanno a ramengo !!!!!!
https://it.investing.com/indices/stoxx-banks-eur-price-components