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SWF- (Fondi Sovrani) – II pt
Questa è la seconda parte del post che potete visionare cliccando qui.
Fino a qualche tempo fa agivano nell’ombra, anche perché disponevano di cifre limitate. Ma ora le cose sono cambiate e i SWF dispongono di una vagonata di miliardi di dollari utilizzabili per comprare apparentemente di tutto.
E fu così che ad agosto, hanno incominciato a entrare nel cuore della grande finanza. Di fronte alle voragini apertesi nei conti delle grandi banche d’affari, in seguito alla “crisi dei subprimes”, i Sovereigns hanno messo in campo la loro forza finanziaria.
La Morgan Stanley, ha ricevuto 5 miliardi di dollari dalla China Investment Corporation (CIC), Citigroup invece di miliardi ne ha ricevuti 7.5 dal Fondo di Abu Dhabi (Abu Dhabi Investment Autorithy), la svizzera UBS invece è arrivata a 11.5 miliardi tramite un fondo di Singapore (Temasek), la ormai acquisita Bear Stearn invece ha praticamente “polverizzato” il milioner di dollari ricevuto dalla Chinese Investment Bank Citic Securities Co. Discorso similare si può fare per Merrill Lynch.
Un flusso di capitali in entrata che certamente ha scongiurato guai peggiori al già fragile sistema finanziario americano e ai mercati azionari.
Una possibilità imperdibile per la nuova finanza per entrare nei “salotti che contano” (con tutti i pro ed i contro che ne derivano) utilizzando dolari ottenuti da una virtuosa crescita economica o, ancor meglio, i “petrodollari”, mediante un meccanismo di vero e proprio “riciclaggio”. Tutti contenti? Tutt’altro.
Le banche si sentono colonizzate e che investe invece…inizia a sentirsi truffato.
Le dimensioni dei SWF
Rapidamente vorrei solo sintetizzare qui di seguito la tremenda potenzialità di questi SFW, o comunque la disponibilità dei più grossi a livello dimensionale. La fonte è Morgan Stanley.
Fondi ricchi ma…non stupidi
Quindi, dicevo prima, che questi SWF alla fine della fiera creano un po’ di tensione ai vertici delle banche in cui sono entrate in quanto sentono puzza di nemico, ma dall’altra parte questi fondi iniziano a sentirsi truffati. IL motivo? Semplice: gli investimenti fatti fino ad ora hanno generato catastrofiche perdite. Ovviamente l’apice del disastro lo ha raggiunto il SWF che ha investito in Bear Stearn. Ma anche gli altri non scherzano. E tutti si aggirano su percentuali che mediamente sono pari al 40%. E ripeto, mediamente, il 40 % con picchi ben peggiori (grazie ad investimenti, oltre alle banche sopra citate, in Blackstone, Nasdaq, Sony, AMD ecc). Tutto questo però ha creato un problema: ha fatto fuggire questi investitori, i quali hanno smesso di investire quel denaro che stava contribuendo in modo determinante a “tamponare le falle” del sistema finanziario americano. Anche per sceicchi e magnati delle nuove economie è meglio aspettare tempi migliori. Bel guaio. Ora quindi le banche dovranno fare solo i conti con i loro bilanci e le loro svalutazioni. E sono convinto che, alla fine, rimpiangeranno i signori che con gli occhi a mandorla o il mantello bianco suonavano alla loro porta proponendosi come investitori.