SPREAD COMEDY: the road to Athens

Scritto il alle 11:30 da Danilo DT

Tra le tante cose che si vedono girare su internet in queste ultime ore, sono sicuramente i grafici sullo spread a fare da protagonisti.
Però notate bene, in realtà non è nemmeno il tradizionale spread BTP Bund, che va per la maggiore. Anzi, guardate questo grafico, abbastanza dicco di dati.
Troverete:

a) Lo spread BTP Bund (Ger)
b) Lo spread BTP Bonos (Esp)
c) FTSEMIB su scala invertita
d) CDS Italia

Innanzitutto è chiarissima la correlazione tra questi grafici. Ovviamente confermo totalmente la correlazione fortissima tra lo Spread BTP Bund e il FTSEMIB. Se poi volete una correlazione quasi assoluta, basta associare lo spread con il FTSEMIB Banks.
E poi il CDS Italia che ovviamente non può che salire in questo contesto di mercato. Ma se vogliamo essere onesti, non mi sembra di vedere il VERO panico sullo spread BTP Bund e tantomeno sul CDS.

L’Italia non ha fatto sufficienti progressi sul debito nel 2018. Lo scrive la Commissione Ue nella lettera di richiesta di chiarimenti inciata al governo, chiedendo una risposta entro domani. Il Mef: «Lettera attesa, ci prepariamo a rispondere». Giorgetti apre a un confronto con Bruxelles che non sia solo «recepire indicazioni», ma anche «coordinare le priorità dell’agenda politica italiana» (Source)

Il tutto malgrado quanto sta accadendo, per carità più che previsto, ma sempre emotivamente (perchè il mercato è molto emozionale) molto pesante.

Matteo Salvini è in diretta video su Facebook e lancia l’appuntamento che dà fisicità e peso politico al commissariamento di Giovanni Tria sulla delicata vicenda della risposta alla lettera con cui Bruxelles ha ufficializzato l’inizio della resa dei conti con l’Italia. “Domani – dice – incontrerò il ministro dell’Economia per coordinare la risposta all’Europa”. C’è una data, c’è l’azione, quella di scegliere e intestarsi la direzione di marcia. (…) Al Tesoro la lettera di Bruxelles era ovviamente attesa e a prevalere è anche la convinzione del fatto che uno scambio di lettere, tra l’altro nell’arco di appena 48 ore, sia più un gioco delle parti che un elemento in grado di orientare la decisione di Bruxelles e l’atteggiamento del governo italiano. Basta leggere la lettera inviata da Dombrovskis e Moscovici a Tria e avere in mano un calendario. Già nel testo c’è scritto che il Comitato economico e finanziario darà la sua opinione sul rapporto sul debito italiano. E questo avverrà dopo che il 5 giugno la Commissione europea renderà note le sue raccomandazioni. L’iter sarà lungo perché l’avvio formale della procedura d’infrazione per debito eccessivo spetta all’Ecofin e la riunione dei ministri dell’Economia e delle Finanze è in programma il 9 luglio, ma il dato è che questo percorso è deciso, avviato. L’alternativa, tutt’altro che indolore, è che mercoledì prossimo la Commissione dica al governo italiano: fate una manovra correttiva ed evitiamo la procedura. (…) [Source]

 

Già la procedura…. e in questa direzione, insospettisce un po’ di più l’impennata dello spread ITA ESP ma chi secondo me rende molto bene l’idea è lo spread che “non ti aspetti”, ovvero lo spread Italia Grecia.

Grafico spread Italia Grecia (lungo e breve termine)

Per quale motivo è lo spread che più preoccupa?
Perché tanto per cominciare ha continuato a contrarsi ormai da mesi, ma soprattutto perché a questi li velli non si è mai visto. E il rischio che addirittura arrivi la clamorosa inversione, ovvero che il bond Grecia a 10y renda meno di quello Italiano.
Un dato che vale molto più di tante lettere in arrivo da Francoforte e Bruxelles.

STAY TUNED!

Danilo DT

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8 commenti Commenta
kry
Scritto il 30 Maggio 2019 at 15:05

Mi spiace Danilo per la forte posizione che prendo nei tuoi confronti.

” Il mercato non è più mercato è solo un’arma in mano a pochi per minacciare e basta… ”

Fino a quando si continuerà a guardare solo i dati da un lato tramite i grafici
l’ ITALIA non potra mai MAI migliorare.

Parliamo di come sono messe le banche tedesche e di cosa potrebbe succedere,

Perchè non si comincia a fare un tam tam in questa direzione e si
continua
continua.

Va bene siamo nella merda , ma non che gli altri non ci siano.
Cominciamo ad aprire gli occhi e a rendere pan per focaccia quando siamo attaccati

Reagiamo

Sempre con stima per quello che fai
Ciao

pdf79
Scritto il 30 Maggio 2019 at 20:28

Su internet si trovano varie teorie, quella che trovo più probabile vede Weidmann a capo BCE e Draghi presidente del consiglio, il secondo portato a palazzo Chigi come nel 2011 con Monti e la crisi dello spread.
Alcune teorie ipotizzano che a Draghi verrà data la possibilità di tornare alla lira con fascia di oscillazione stretta rispetto all’euro e la conferma dell’appartenenza dell’Italia alla NATO.
Sono fantasie fino a prova contraria ma dannatamente tristi per l’Italia.
Se gli dessimo uno probabilità di realtà, chi le ha ideate ha una considerazione di se stesso che rasenta la follia, voglio vedere realizzare una trasformazione di questo genere con:
1)una recessione globale strisciante
2)una testa di legno crucca che tenta la normalizzazione della politica monetaria BCE
3)la guerra commerciale con la Cina
4)la guerra geopolitica con la Russia e Cina
5)Deutsche bank, la voragine con la banca intorno.
6)e per finire il buon vecchio Trump che messo alle strette sulla sua rielezione spara 3 tweet all’ora su tutto e tutti.
Gli ingredienti per una Lehman Brothers all’ennesima potenza è servita ci sarà da divertirsi.
Saluti a tutti.

Scritto il 30 Maggio 2019 at 23:22

pdf79@finanza,

Domani esco con un pensiero proprio sul 2008…

Scritto il 30 Maggio 2019 at 23:23

kry@finanza,

Volutamente cerco di essere oggettivo. Ti dico solo una cosa. Accettare proni non va bene. Bisogna imporsi ma nel giusto modo. E non sicuramente proponendo un deficit fine a se stesso e non strutturale. Mi fermo qui.

kry
Scritto il 31 Maggio 2019 at 10:00

Danilo DT,

Ciao Danilo
concordo, chiedendoti ” Questo maledetto deficit non aumenta soprattutto per gli interessi che paghiamo visto che siamo storicamente con un avanzo primario ? ”
Buona giornata

Scritto il 31 Maggio 2019 at 13:17

kry@finanza,
La risposta è anche. Ma la domanda che ti faccio io è la seguente. Quindi che facciamo? Non paghiamo più il ns debito? Facciamo default e via. Inoltre DOVE è finito quel debito in buona parte? Nei risparmi degli italiani che soon tra i più alti a livello globale. O sbaglio?

kociss01
Scritto il 31 Maggio 2019 at 13:42

ma come si dice….Italiani e greci una razza una faccia (da culo…quella dei ns governanti si intende)

kry
Scritto il 31 Maggio 2019 at 14:07

Danilo DT,

Ciao Danilo
non sono un sostenitore di non ripagare il debito
è vero che fino a metà degli anni 90 buona parte del debito è finito nelle tasche degli Italiani ora mi sembra difficile sia così.
La Spagna paga 0,71 e il Portogallo 0,83 , parliamo di Portogallo vero con 0,83
mettiamo che l’Italia arriva a 0,90 parleremo ancora del problema del debito pubblico che continua ad aumentare o ci occuperemmo d’altro ?
( Ci hanno smarronato con la % dal 2,4 al 2,04 e c’è gia chi per fine anno arriva sicuro al 3,2% e paga lo 0,22. )

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