Speriamo nei mutui!

Scritto il alle 13:25 da mattacchiuz

Ieri il dato rilasciato dal Census in merito all’avvio di nuovi cantieri ha impressionato positivamente un gran numero di analisti. Un + 10.5% destagionalizzato che ha fatto parlare un po’ tutti di ripresa delle costruzioni. Giusto per contestualizzare un minimo le indicazioni date ieri dal Census, ci tengo a precisare che, rispetto ai massimi registrati nel maggio 2005, quando il bollificato settore immobiliare residenziale americano ha avviato la bellezza di 197900 nuove abitazioni, il dato del mese di luglio 2010 era sotto del -74.43% , mentre quello di agosto mostra un ben più incoraggiante -72.31%. Questa è la ripresa a cui ci si aggrappa quando non si sa nemmeno dove sbattere la testa mentre la strada per recuperare il contributo al Pil del settore delle costruzioni risulta ancora lunghissima. Comunque, non di ciò sono qui a parlarvi oggi.

Nella settimana conclusasi il 17 settembre 2010, l’MBA, cioè la Mortgage Bankers Association, comunica che il suo indice dei mutui residenziali è decresciuto del 3.3%. Come sempre, il contributo governativo risulta fondamentale per sostenere il fragilissimo mercato immobiliare: circa la metà dei mutui sono ormai concessi solo tramite le garanzie governative. Questa è la forma capitalistica del comunismo alla sovietica… .  In particolare, l’indice dei mutui aperti in maniera convenzionale si attesta a 177.9, in calo del -3.31% rispetto alla settimana precedente, quello dei mutui garantiti dall’amministrazione scende del  -3.35% a 176.8. Tutto questo, è il sintomo inequivocabile che il blocco del credito è ben lungi dall’esser risolto.

Il grafico mostra immediatamente quanto appena esposto.

Domani e venerdì verranno pubblicati da Realtor e dal Census rispettivamente i dati relativi alla vendita di case esistenti e di case nuove monofamiliari. Ricordo che il dato di Realtor risulta essere un dato ritardato fino ad un paio di mesi. Di entrambe queste serie, l’indice dei mutui risulta essere un eccezionale anticipatore, sempre supponendo che gli americani non abbiano così tanti soldi da pagare le case in contanti! 

 

In base a questo, è ragionevole ritenere improbabile un qualche serio miglioramento della situazione, ma come al solito, la statistica creativa potrebbe estrarre il coniglio dal cappello anche stavolta!

Mattacchiuz

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