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SALDO CONTO CORRENTE: Danimarca colpisce duro anche sui piccoli importi

Scritto il alle 11:10 da Danilo DT

In Italia la “guerra alla liquidità” lasciata sul conto corrente è oramai un mantra per il sistema bancario. Il saldo di conto corrente è un costo per le banche che non sono più disposte a sostenere. L’ultimo anno è stato contrassegnato da un aumento di circa 200 miliardi di euro della liquidità depositata dai risparmiatori italiani sui conti correnti, che in tempi normali era la fonte primaria di raccolta da parte degli istituti di credito.

dati non recentissimi che ho in mano (Abi febbraio 2021) hanno evidenziato un aumento del volume dei depositi bancari italiani pari al 10,2%, per un totale di 1.746 miliardi di euro. La crisi pandemica e la grande precarietà lavorativa sono stati i motivi principali di questa “corsa al risparmio”.

In un regime caratterizzato dai tassi negativi di mercato, alcune banche hanno scelto di tagliare le grandi giacenze in quanto si sono trasformate in un costo troppo esoso. Se in Francia e in Germania il problema è stato risolto con l’applicazione dei tassi negativi sui conti correnti con oltre 100.000 euro, in Italia cosa sta accadendo?

Ed ecco che quindi molti grandi istituti bancari si muovono e decidono, soprattutto quando il saldo supera certi importi (100.000 €) di correre ai ripari. Addirittura c’è chi hanno ipotizzato la chiusura di quei conti che ormai erano diventati un salvadanaio, soprattutto per i clienti che non hanno intenzione di investire in altro modo il capitale depositato. Oppure hanno deciso per una commissione sulla liquidità che quindi colpisce il saldo del conto corrente.

BANCHE ITALIANE: cosa fanno ora?

Una delle prime banche che ha scelto di intraprendere la strada della chiusura dei conti correnti con giacenza media pari o maggiore di 100.000 euro è Fineco, la quale ha già provveduto a inviare la comunicazione ai propri clienti tramite la Proposta di modifica unilaterale di contratto ai sensi dell’art. 118 del decreto legislativo n. 385/93.
Ci sono poi (fonte esterna sotto citata):

BNL, la quale addebiterà 1.000 euro ogni 3 mesi sulle giacenze che superano i 100.000 euro;
Unicredit, ha deciso di introdurre una commissione di giacenza;
Bper, che dovrebbe introdurre una commissione di liquidità importante per l’apertura di conti con più di 100.000 euro da parte di imprese e partite IVA;
Banco BPM, ragiona sull’introduzione di un sistema di commissioni proporzionali alle somme depositate.

(Fonte dei dati sopra esposti: CLICCA QUI)

Capite benissimo che si tratta di una forzatura importante per il risparmiatore che non sapeva come investire, aveva paura dei mercati oppure aveva un consulente non all’altezza.
E magari proprio ml mese di ottobre, mese della consulenza, dovrebbe far riflettere sul fatto che in Italia la cultura finanziaria è ai minimi se raffrontata a tanti altri paesi dell’UE e non solo.

Al momento sembra che i saldi privati sotto i 100.000 € siano “al sicuro” dalla nuova mannaia dei costi bancari (ricordiamo che le banche devono versare in BCE lo 0.50% del saldo dei c/c, quindi un costo abnorme per il sistema). Però poi leggo che in Europa qualcosa si muove…

DANIMARCA: costo 0.70% su saldi oltre 15.000 € da lunedi

With effect from 25 October 2021, we lower our variable deposit rate by 0.10 of a percentage point to minus 0.70% annually.

The reason is that the Danish central bank lowered its interest rates on 1 October 2021. (Danske Bank) 

Parliamo di DANIMARCA. Ebbene si, da LUNEDI i saldi di conto corrente superiori a 100.000 DKK (equivalenti a 15.000 €) si beccheranno una commissione annua dello 0.70%.
Che sia l’ariete che utilizzerà il sistema bancario (anche italiano) per “tassare” i saldi di conto corrente?

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

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