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RISCHIO ITALIA: BTP (e non solo…) nel MIRINO!

Scritto il alle 09:45 da Danilo DT

italia-nel-mirino

Quanto stiamo vedendo in questi giorni sui mercati finanziari è la più logica conseguenza di quanto descritto nei precedenti post.
Una situazione dove ormai le obbligazioni avevano esaurito la loro spinta e che quindi, colpite da diversi fattori, hanno fatto la più classica inversione di tendenza con un ritracciamento tanto violento quanto veloce.
E il mercato obbligazionario italiano, non è caso, è stato tra i più colpiti da questo fenomeno.
Innanzitutto la correzione è legata alle prospettive del programma Trump. I bond USA stanno scendendo di prezzo, il decennale USA si ritrova con rendimenti nuovamente sopra il 2.20%, con un’inflazione prospettica, come spiegato QUI, si è impennata di brutto. E ancor di peggio ha fatto il bond USA a 30 anni che torna sopra il livello del 3% come non accadeva da fine 2015.
Uh come mi ricordo quei visionari che solo qualche settimana fa continuavano a dirmi che non era possibile ritrovarsi dei trentennali USA al 3% entro i prossimi 6 mesi.
Detto fatto.

CHART: US Treasury 30yr

tBond-30-us-treasury

Ma quello che a noi fa più impressione è il comportamento del BTP, benchmark a 50 anni, il nostro Mathusalem Bond che dopo una fase di tranquillità iniziale, ha preso l’ascensore del ribasso, finendo a quota 83,6. E scusate se è poco. Una batosta degna di un’azione bancaria, tanto per intenderci.

BTP 50yr: grafico prezzi

btp-50yr-italy-gov

Volete che vi rincuoro? E’ evidente che la tendenza non è solo USA ed italiana. Questo grafico mette a confronto il rendimento dei bond governativi a 10 anni di diversi paesi:

  • Germania
  • Svizzera
  • Finlandia
  • Olanda
  • Danimarca
  • Giappone

Rendimento bond 10yr a confronto

10yr-globali-bond-obbligazioni

E’ evidente che il cambiamento di tendenza è globale, il che deve risultare ancora più preoccupante in quanto non è dettato da singole voci speculative ma da un vero e proprio cambiamento di prospettive.
A dire il vero, tutti sapevamo benissimo come stavano le cose. Ci voleva un detonatore. Ecco fatto, il buon Donald Trump ha detonato, eccome!
E poi noi abbiamo un’altra mina sotto il sedere: si chiama referendum.
Tanto per farmi maltrattare un po’ , vi faccio vedere ad oggi quali sono i sondaggi raccolti da Bloomberg sul Referendum Italia.

referendum-sondaggi-italia

Ovviamente tutti abbiamo imparato la lezione dopo la Brexit e le elezioni USA. Intanto però il grafico che ne deriva è il seguente.

referendum-italia-sondaggio-bloomberg-2016

Ad oggi, un gestore oltreoceano vedrebbe come potenziale vincente il NO. Quindi voi che fareste con le azioni e le obbligazioni Italia presenti in portafoglio?

Intanto, per la cronaca, qui torniamo in deflazione e lo spread torna a fare paura. Tutto porta ad una voluta liquidazione degli asset italici, in attesa degli esiti del referendum.

Autunno negativo per l’economia italiana con il ritorno della deflazione che si traduce in un calo dei prezzi dello 0,2% su base annua. L’Istat, infatti, fa sapere che ha rivisto le stime preliminari di una riduzione tendenziale dello 0,1%. Anche su base mensile, c’è stata una riduzione dell’indice nazionale dei prezzi al consumo dello 0,1%. L’istituto di statistica osserva che i dati mostrano «nuovamente tendenze deflazionistiche dopo la ripresa (+0,1%) di settembre». (Source)

Dicevamo dello spread BTP Bund. Direi che qui si percepisce bene il cambiamento di sentiment nei confronti del debito italiano, anche se l’area di pericolo, fateci caso, non è ancora stata violata. Si tratta di quota 200 bp sullo spread BTP Bund a 20 anni. Prepariamoci ad una stagione i volatilità, e non solo per il mercato azionario.

Spread BTP Bund: a 2, 5, 10 e 20 anni

spread-btp-bund-totale

Prosegue la corsa al rialzo dello spread. Il differenziale di rendimento tra il Btp e il Bund tedesco ha sfondato la soglia dei 180 punti base chiudendo a 176 punti base, in deciso rialzo da 171 di venerdì. Il differenziale è comunque rallentato dopo aver sfondato i 180 punti base. Il tasso pagato dal decennale italiano viaggia al 2,08%, da 2,02% di venerdì. “Aumenta lo spread? – ha detto il premier Matteo Renzi -. Ovvio, se c’è incertezza aumenta. Non è una minaccia, è una constatazione”. (Source)

Riproduzione riservata

STAY TUNED!

Danilo DT

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8 commenti Commenta
draziz
Scritto il 15 Novembre 2016 at 12:21

Bisognerebbe spiegare al signor Renzi (e a qualcun altro degli impuniti che albergano in Parlamento) che le buone leggi promuovono la partecipazione del popolo al plauso delle scelte di Governo e quindi al perdurare di quest’ultimo.
Il fatto che da anni i governicchi italiani si succedano uno dopo l’altro con il solo scopo di raggiungere i 35 mesi per l’agognato vitalizio dei suoi costituenti è una situazione oramai stranota anche al più ignorante dei cittadini di questa stracciata repubblica.
Il fatto che 3 degli ultimi esecutivi non provengano da un condiviso esercizio della democrazia aggiunge polvere alla santabarbara…

Assistere ad un’economia che va a rotoli, a suicidi e chiusure di aziende, cassa integrazione e disoccupazione in certi casi ben più alta dei numeri diffusi, tassazione iniqua, burocrazia ancora borbonica e veder approvate norme che aumentano il già alto stipendio dei parlamentari nonché altre indennità e privilegi, ha mostrato quale sia l’interesse dei Lawmakers nostrani (per dirla in anglosassone) nei confronti del…gregge che amministrano.
Se poi da tali eccelsi amministratori proviene anche una cattiva proposta di modifica di una Costituzione figlia di un alto pensiero, di coesione e senso del sociale, quale quella approvata il 22 dicembre 1947 in un Paese che rischiava la guerra civile, molto probabilmente non viene da stupirsi di fronte alle motivazioni del NO.

Modificare il Titolo V della stessa per cedere la sovranità a Bruxelles (art.117?) con la dimostrazione di sperequazione ed indebita ingerenza viste finora nella stessa Unione non ha solo il sapore di una provocazione…

La scusa è quella di voler finalmente cambiare…
Con un provvedimento così mal scritto e tendenzioso quale quello che viene proposto siamo in tanti ad aver deciso, non solo la finanza internazionale, che è veramente giunto il momento di cambiare…aprendo la porta per buttare fuori chi ha così malamente nuovamente abusato della fiducia degli Italiani.

paolo41
Scritto il 15 Novembre 2016 at 12:34

draziz@finanza,
il problema non è l’attuale governo che, forse, ha tentato di fare qualcosa, ma è la malattia che attanaglia i nostri politici attaccati ai loro interessi personali piuttosto che alla corretta gestione della res publica. Con una destra sfasciata, un PD diviso e un MS5 che non sa neppure camminare, ci rendiamo conto in che marasma andiamo a cadere ????

gnutim
Scritto il 15 Novembre 2016 at 13:14

pao­lo41,

d’accordo, ma non per questa dobbiamo accettare che passino provvedimenti legislativi discutibili perchè il governicchio di turno è meno peggio degli altri…
per l’amor del cielo! In Italia non abbiamo bisogno di fare leggi più velocemente ma di farle poche ma buone. Di certo togliere il senato non ti garantisce per nulla questo….
Tanto meno accentrare il potere a roma (UssignuR!)
E soprattutto unire 4 provvedimenti completamente diversi in un unico quesito è uno sporco tentativo di fare passare modifiche buone (cnel) con modifiche ad inculam….

draziz
Scritto il 15 Novembre 2016 at 13:18

pao­lo41,

Concordo pienamente.
Che sia destra o sinistra la situazione non cambia.
Anzi, secondo il mio debolissimo parere, si sono da tempo accordati per una “equa” distribuzione dei centri di potere e per lo sfruttamento continuo e programmato dei soldi degli italiani.
Il ridimensionamento delle indennità e dei privilegi? Sempre rimandato alla prossima legislatura.
Tempi sempre lunghi, ma non per approvare immunità parlamentari ed aumenti a loro favore.
E’ come chiedere ad un ladro che si arresti da solo.
Il conflitto di interessi è sempre più sfacciato ed evidente.
Si portano ad esempio altre democrazie ed altri sistemi nei casi di tassazione e pretese di fisco e tassazioni locali e poi si disconosce quanto percepito dagli omologhi stranieri in posizioni di comando (Presidente, Parlamentare, Sindaco, Funzionario, etc…)

Però è da decenni che ci si lamenta del fatto che “meglio questo che nulla…”
Da che ascolto le lamentazioni che provengono da ogni luogo (da oltre mezzo secolo…), la scusa è sempre la paura che possa accadere di peggio…brrrr….il ba-bau…vlad l’impalatoreeeeee…
Sarebbe forse ora di vedere cosa c’è oltre “le Colonne d’Ercole…”.

draziz
Scritto il 15 Novembre 2016 at 13:20

gnu­tim@fi­nan­za,

…ahhhh…il latino…e dire che pensavo di averlo studiato bene…
mi sono sempre fermato a “ad personam”… 🙂 🙂 🙂

pecunia
Scritto il 15 Novembre 2016 at 14:39

premesso che non ho la tessera del pd, io voterò si al referendum, turandomi il naso come fece, in passato, il buon Montanelli.
a volte…. bisogna
e poi, non vi sembra di sentire puzza di bruciato… lega e 5stelle e garganelliani e dalemiani e berlusconiani (non ci credo …) tutti dalla stessa parte ?

perplessa
Scritto il 16 Novembre 2016 at 21:28

quando ho visto lo spread salire, ho pensato che il “mercato” gradisca che il governo Renzi rimanga in sella, che mi piaccia o no. Che aveva detto Letta quando lo spread calò? Dividendo della stabilità? Non ricordo di preciso, una frase simile. Stabilità di un governo qualsiasi o di un governo ossequioso a qualcosa di specifico?

perplessa
Scritto il 16 Novembre 2016 at 21:30

tutta spazzatura, purtroppo l’opposizione non è migliorativa,

pe­cu­nia@fi­nan­za: lega e 5stel­le e gar­ga­nel­lia­ni e da­le­mia­ni e ber­lu­sco­nia­ni (non ci credo …) tutti dalla stes­sa parte ?

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VEDO PREVEDO STRAVEDO tra 10 anni!

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