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RENDIMENTI NEGATIVI: lo Stato Italiano ci mette il FLOOR

Scritto il alle 14:35 da Danilo DT

Negative-Interest-Rates-1

Chi di voi è in possesso di titoli di stato a tasso variabile, avrà avuto modo di vedere la parabola discendente della cedola distribuita.
Le cedole variabili hanno infatti una parametrizzazione legata al rendimento del BOT, oppure all’andamento del tasso Euribor, entrambi con la maggiorazione di uno spread.
Già mi è successo che alcuni investitori mi hanno chiesto scherzando se, nell’ambito del calcolo dell’importo della cedola, poteva anche maturare un importo negativo che venisse poi addebitato in qualche modo al cliente.
Il tutto veniva detto, ovviamente in tono polemico ed ironico allo stesso tempo, proprio per sottolineare l’andamento sfavorevole dei tassi di interesse da una parte, e il pagamento di interesse sempre più risibili.
La mia risposta è stata sempre molto ferma e convinta: “male che vada la cedola verrà azzerata ma nulla di più”.
Lo davo come per scontato, ovvio, naturale, lineare, indiscutibile. Ed invece non era così logico.

Infatti proprio alla vigilia di un’asta di titoli di stato a tasso variabile (Ccteu indicizzati al tasso Euribor) è stata presentata una circolare del MEF dove, con un parere dell’Avvocatura generale dello Stato, si certifica che “si deve escludere che eventuali cedole virtualmente negative possano dar luogo a recuperi di interessi a carico dei possessori, oppure a decurtazioni a valere su cedole successive” o capitale.

LEGGETE LA CIRCOLARE PROT. 5619 cliccando QUI

In altri termini, l’avvocatura dello Stato afferma che, in caso di tassi di rendimento che, compresi gli spread, saranno comunque negativi, la cedola minima sarà pari a zero. E’ stato quindi garantito il FLOOR oltre il quale non si può andare.
A me è sembrata una barzelletta proprio perché è inconcepibile che un investimento nato come obbligazione (vedi il Codice Civile, Libro Quarto) possa non solo non pagare interessi (e ci può stare) ma addirittura far rimettere dei soldi al creditore. Ovvio, senza la benedizione (che credo non ci sia mai) del debitore…

Art. 1174 Carattere patrimoniale della prestazione
La prestazione che forma oggetto dell’obbligazione deve essere suscettibile di valutazione economica e deve corrispondere a un interesse, anche non patrimoniale, del creditore (Cod. Civ. 1256 e seguente, 1411 e seguenti).
Art. 1197 Prestazione in luogo dell’adempimento
Il debitore non può liberarsi eseguendo una prestazione diversa da quella dovuta, anche se di valore uguale o maggiore, salvo che il creditore consenta (1320). In questo caso l’obbligazione si estingue quando la diversa prestazione è eseguita.

cct-negativo

Provate a fare un ragionamento all’incontrario. Immaginate cosa andrebbe a succedere se i MUTUI che le banche hanno dato ai clienti, con tassi potenzialmente negativi, si troverebbero addirittura con dei bonus elargiti ai mutuatari. Secondo voi le banche lo permetterebbero? La riposta è ovviamente no. MA fate attenzione che non è sempre così. Infatti la BCE, con il suo TLTRO nuova edizione, prevede a “pieno regime” che la BCE stessa vada a pagare le banche che presteranno denaro, utilizzando quanto chiesto appunto in BCE. Come potete vedere, in questo quadro di rendimenti veramente assurdo, non bisogna dare nulla per scontato, anche le cose più banali.

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Danilo DT

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6 commenti Commenta
john_ludd
Scritto il 31 Marzo 2016 at 16:10

“… Infatti la BCE, con il suo TLTRO nuova edizione, prevede a “pieno regime” che la BCE stessa vada a pagare le banche che presteranno denaro …”

se le banche non fossero insolventi oltre ogni ragionevole speranza questo accadrebbe ? naturalmente no MA si continua a trattare un problema di insolvenza come uno di momentanea illiquidità. E’ mai possibile che un’istituzione insolvente si metta ad aumentare a man bassa il credito nel contesto attuale di assenza di investimenti pubblici prima che privati ? Non lo farà MAI anche se gli regali due spiccioli per pagare un bonus al CEO.

virussingolo
Scritto il 31 Marzo 2016 at 17:09

Senza contare che il BOLLO per il DOSSIER TITOLI dello 0,2% c’è da pagare ugualmente…

Scritto il 31 Marzo 2016 at 17:47

Eh mio caro… che ti posso dire….

ob1KnoB
Scritto il 31 Marzo 2016 at 17:58

la negazione emotiva.
Perchè non vi sarebbe altra spiegazione logica e matematica o anche filosofica al non voler prendere atto di ciò che sta succedendo. Per un medico è diventato scontato curare livelli di trigliceridi e colesterolo o glicemia troppo alti con una pillolina prima, poi con l’insulina, poi con dosi sempre maggiori di farmaci che purtroppo hanno effetti collaterali che impongono altri farmaci e disturbi, anzichè intervenire sugli stili di vita consigliando di evitare di sfangarsi di alimentazione industriale rincoglionendosi davanti ad una serie tv e sentendosi uno sportivo se la fatica la fa’ qualcun’altro. E’ negazione emotiva di qualche miliardo di persone non accorgersi che ‘il sistema’ è destinato a naufragare perchè si scontra con la matematica, con la fisica ed in fondo con le leggi della natura quindi la filosofia. Dopo le pillole ed iniezioni monetarie abbiamo bisogno di altri farmaci più massicci. Alla domanda al medico: “Quindi se in linea teorica se tutte le malattie hanno un farmaco antagonista, io di che cazzo morirò?”.
Risposta: ‘Non fare domande stupide….pigliati sto antidepressivo!’. Negazione emotiva

john_ludd
Scritto il 31 Marzo 2016 at 19:45

ob1­K­noB@fi­nan­zaon­li­ne,

Tutto noto. Quest(a) psichiatra svizzera elaborò una teoria poi dimostratesi talmente potente da essere stata estesa con successo a campi “assimilabili” all’elaborazione del lutto quali l’abbandono da parte della persona amata, oppure il fallimento economico individuale e collettivo (ops !). Capisco che il tema è antipatico, ma il mondo reale è questo, le fiabe sono per i bambini.

https://it.wikipedia.org/wiki/Elisabeth_K%C3%BCbler_Ross

http://www.businessballs.com/elisabeth_kubler_ross_five_stages_of_grief.htm#

perplessa
Scritto il 31 Marzo 2016 at 22:10

mi pare che la circolare paragonando le obbligazioni citate al contratto di mutuo preveda implicitamente che in caso di mutuo il capitale vada comunque restituito, quindi impossibile l’ipotesi di bonus elargiti ai mutuatari. le banche non corrono questo pericolo

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