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RECESSIONE e TASSI di interesse: mercato immobiliare nel mirino
Che il mondo sia ad un passo dalla recessione è un dato di fatto ma dal punto di vista geografico, come sempre, non sarà per tutti lo stesso tipo di rallentamento. Anche se la globalizzazione non sta vivendo un periodo particolarmente florido, a partire dalle problematiche della supply chain post COVID-19, non possiamo non vedere un mondo che continua a essere molto interconnesso.
Il FMI come è noto è intervenuto ieri. Certo, nulla di che, però il fatto che inizi a tuonare anche il FMI è segno di un quadro economico che inizia a preoccupare non poco.
“Stiamo sperimentando un cambio fondamentale nell’economia globale: da un mondo relativamente prevedibile a un mondo più fragile con maggiore incertezza, più alta volatilità economica e più frequenti disastri ambientali”, mette in evidenza Georgieva (FMI).
“Stimiamo che circa un terzo dell’economia mondiale sperimenterà almeno due trimestri consecutivi di contrazione quest’anno o il prossimo. E anche in caso di crescita positiva, la sensazione sarà quella di recessione a causa del calo dei redditi reali e dell’aumento dei prezzi”, afferma Georgieva sottolineando che il Fmi si attende perdite in termini di pil di circa 4.000 miliardi di dollari fra ora e il 2026, ovvero quanto l’economia della Germania in “quella che è una forte battuta di arresto per l’economia mondiale”. (…)
“L’incertezza resta estremamente elevata fra la guerra e la pandemia. Potrebbero esserci ulteriori shock economici. I rischi alla stabilità finanziaria stanno aumentando”, aggiunge, indicando tre priorità per stabilizzare l’economia.
“Uno, bisogna andare avanti per far calare l’inflazione. Due, è necessario attuare una politica di bilancio responsabile, che tuteli i deboli senza alimentare l’inflazione. Tre, si devono uscire gli sforzi per sostenere i mercati emergenti e quelli in via di sviluppo”.
E’ necessario “far calare l’inflazione” e “attuare politiche di bilancio responsabili, che tutelino i deboli e non alimentino” la corsa dei prezzi per stabilizzare l’economia.
(SOURCE)
Il punto dolente non è appunto la recessione e il rallentamento economico globale, ma proprio il calo dei redditi reali, che sono saliti molto meno (o proprio NON sono saliti come in Italia) del tasso inflazione. E allo stesso tempo, l’inflazione ha contribuito ad una politica monetaria restrittiva che quindi ha portato a RIALZI di tassi di interesse quantomai generosi.
E come è noto, la questione sulla sostenibilità del mondo immobiliare torna ad essere in primo piano. Il prezzo delle case su scala globale è decollato. In UK e USA in primis. Eccovi il grafico OECD a livello globale.
OECD House Prices
Come vedete , il prezzo delle case è andato alle stelle. Ma allo stesso tempo la recessione potrebbe colpire duro proprio il settore immobiliare. Guardate qui il mercato immobiliare USA. A confronto le richieste di mutuo e il tasso medio degli stessi.
MBA Purchase Index e Mortgages Yield 30y
Ma attenzione, malgrado un evidente deterioramento dell’economia internazionale, il tasso di default degli stessi è già salito? Questo grafico parla chiaro. Al momento sembra proprio di no ma lo ritengo utopico il fatto che questi indici non vengano colpiti. Qui sotto la situazione dei nuovi subprime sia settore immobiliare che auto. Tutto bene, sembra….
Subprime: auto vs immobili USA
E’ ovvio che la situazione tende a cambiare e il rallentamento globale farà la sua parte. Ma cosa auspica il FMI e non solo? Un rallentamento soft che non generi sconquassi e freni la corsa dei prezzi. Una frenata economica, frena l’inflazione e quieta le banche centrali che quindi rallentano la loro corsa al rialzo dei tassi.
Ma prima di arrivare a questo stadio c’è tutto un percorso che preoccupa non poco. Infatti quando saremo in recessione, molti mutui diventeranno NPL e poi … a tendere, i tassi scenderanno. La cosa migliore sarebbe una recessione il più possibile breve e pilotata. Uno scenario che forse SOLO gli USA possono provare a mettere a terra.
E in passato, ecco come sono andate le cose proprio per i tassi sui mutui con l’arrivo della recessione. Se la recessione è breve ed i tassi scendono, l’impatto sull’economia sarà lieve. La teoria è una bella cosa, la pratica è un’altra.
STAY TUNED!
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incredibile ma la FED fa di tutto x ammazzare il mercato del lavoro e fare entrare gli usa e il mondo in RECESSIONE: Il report sul mercato del lavoro negli Usa ha evidenziato la creazione di 263mila nuovi posti di lavoro nel mese di settembre, ritmo più basso dall’aprile del 2021. Il tasso di disoccupazione è sceso a sorpresa al 3,5%. “Il mercato del lavoro statunitense resiliente, con l’inflazione core destinata a salire ulteriormente la prossima settimana, rende un aumento della Fed di 75 punti base il 2 novembre praticamente assicurato “, taglia corto James Knightley, Chief International Economist di Ing.
A CHE PRO? SE NON X DISTRUGGERE IL RISPARMIO DI UNA NAZIONE (L’INFLAZIONE E’ UNA SCUSA, SE L’ECONOMIA RALLENTA O ENTRA IN RECESSIONE LìINFLAZIONE RIENTRA DA SOLA IN POCHI MESI