Rating: S&P cala la scure su 24 banche italiane

Scritto il alle 21:24 da Danilo DT

Il problema della crisi di liquidità del settore bancario italiano è già stato illustrato. Purtroppo i nostri istituti di credito sono al top della lista dei nostri sportivissimi stress test che però hanno poi trovato riscontro in tante analisi di società ben blasonate. Cliccate sul STRESS TEST per poter visionare queste analisi.
A conferma di questo aumento di rischio è arrivata la mannaia delle società di rating. Nella fattispecie S&P. Infatti guardate che bordata di downgrading sulle banche italiane.

Downgrading To-From

Banca Monte dei Paschi di Siena SpA 
to BBB+/Stable/A-2  from A-/Stable/A-2

Banco Popolare Societa Cooperativa SCRL /Credito Bergamasco/Banca Aletti & C. SpA
to BBB/Stable/A-2 from A-/Negative/A-2

Unione di Banche Italiane Scpa
to A-/Stable/A-2 from A/Negative/A-1

Banca Popolare dell’Emilia Romagna S.C.
to BBB+/Stable/A-2 from A-/Stable/A-2

Banca Popolare di Milano SCRL / Banca Akros SpA
to BBB+/Negative/A-2 from A-/Stable/A-2

Banca Carige SpA
to BBB+/Negative/A-2 from A-/Negative/A-2

Banca Popolare di Vicenza ScpA
to BBB/Stable/A-2 from BBB+/Stable/A-2

Credito Emiliano SpA
to BBB+/Stable/A-2 from A-/Stable/A-2

Veneto Banca SCPA
to BBB/Negative/A-2 from BBB+/Negative/A-2

Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo SpA
to BB+/Negative/B from BBB/Negative/A-2

Cassa di Risparmio di Cento SpA
to BB+/Stable/B from BBB-/Stable/A-3

Banca Popolare dell’Alto Adige
to BBB+/Stable/A-2 from A-/Stable/A-2

Banca di Bologna
to BB+/Stable/B from BBB-/Stable/A-3

Iccrea Holding SpA / Iccrea Banca SpA / Iccrea BancaImpresa SpA
to BBB+/Stable/A-2 from A-/Negative/A-2

Agos-Ducato SpA
to A-/Negative/A-2 from A/Negative/A-1

Farmafactoring SpA
to BBB-/Stable/A-3 from BBB/Stable/A-2

Banca Mediocredito del Friuli-Venezia Giulia SpA
to BBB+/Stable/A-2 from A-/Negative/A-2

BancaSai SpA
to BB/Negative/B from BB+/Negative/B

Outlook Revised

Banca di Credito Cooperativo San Marzano di San Giuseppe S.c.r.l.
to BBB-/Negative/A-3 from BBB-/Stable/A-3

CreditWatch Status Revised To Negative

Dexia Crediop SpA
to BBB+/Watch Neg/A-2 from BBB+/Watch Dev/A-2

«Le rinnovate tensioni di mercato sui paesi periferici dell’area euro – scrive l’agenzia in un rapporto – e l’indebolimento delle prospettive di crescita porteranno, a nostro parere, a un ulteriore deterioramento del contesto operativo per le banche italiane». (Source)

Purtroppo il ragionamento fila. Le banche presenti in un paese senza crescita economica, senza grandi prospettive, costrette a rifinanziarsi a costi sempre maggiori, in un mercato interbancario sempre più difficile, possono rischiare il downgrading che definirei preventivo.
E la cosa grave è quello che aggiunge S&P sulla situazione economica italiana: «non è transitorio e non si invertirà facilmente»

Ora voglio vedere in quanti prenderanno di punta la società di rating autrice dei downgrading, ovvero S&P. In questo caso si tratta di realismo. Oppure mi sbaglio?

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DT

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11 commenti Commenta
lampo
Scritto il 18 Ottobre 2011 at 21:44

Purtroppo sì, si tratta di realismo… come reali saranno gli aumenti sulle spese medie annuale per la gestione di un conto corrente… giusto per rimpinguare quanto le “povere banche” non riescono ad incamerare con la mancata crescita economica o con la raccolta.
D’altronde l’Italia è posizionata bene in classifica (almeno una volta!) tra i costi dei conti correnti: i più cari! 😈

E’ ora che le banche facciano il loro mestiere: investire sul territorio rischiando. Ovvero aprire i rubinetti… investendo un po’ sulle idee, come in USA… su chi vuole creare nuove aziende oppuresu quelle che vogliono reinvestire o internazionalizzare, senza chiedere la garanzia assicurata dalla controgaranzia, qualche cambialetta in bianco… e magari la firma anche di un terzo.

candlestick
Scritto il 18 Ottobre 2011 at 21:54

e lo spore ti fa il big-rally sul finale.. mahhh

alfio200
Scritto il 18 Ottobre 2011 at 22:41

Carige non era una delle banche italiane con il core tier 1 migliore?

A questo punto, cosa resta?

Pauuuraaa…

Scritto il 18 Ottobre 2011 at 23:10

Vorrei ANCHE far notare che alcune banche finiscono in terreno “junk”. non bello per loro. Praticamente il downgrading va a peggiorare ulteriormente le condizioni di rifinanziamento in un mercato già di per se ingessato.

Scritto il 18 Ottobre 2011 at 23:18

Ormai le società fanno a gara a distribuire downgrading…
Moody declassa il governo della Spagna: rating delle obbligazioni ad A1, outlook negativo

Scritto il 18 Ottobre 2011 at 23:22

MA stasera…è successa una cosa degna di nota. Una società con un simbolo quantomai reale e naturale, una società che si era messa ormai su un piedistallo, quasi un UFO, ha dimostrato di essere maledettamente vera e “normale” (si fa per dire) regalandoci finalmente una delusione sugli utili. Si tratta della Mela, APPLE

CUPERTINO, Calif.–(BUSINESS WIRE)– Apple® today announced financial results for its fiscal 2011 fourth quarter ended September 24, 2011. The Company posted quarterly revenue of $28.27 billion and quarterly net profit of $6.62 billion, or $7.05 per diluted share. These results compare to revenue of $20.34 billion and net quarterly profit of $4.31 billion, or $4.64 per diluted share, in the year-ago quarter. Gross margin was 40.3 percent compared to 36.9 percent in the year-ago quarter. International sales accounted for 63 percent of the quarter’s revenue.

EBBENE SI, APPLE NON HA BATTUTO LE STIME.
L’evento potrebbe passare inosservato ai vostri occhi. In realtà è un fatto da non trascurare…

lampo
Scritto il 19 Ottobre 2011 at 01:04

Cresce sempre più… mentre gli altri (USA), grazie alle loro armi di distrazione di massa finanziaria (agenzie di rating) fanno la contromossa sulla scacchiera.

Certamente se continuano ad abbassare i rating in questa maniera… i cinesi scappano: già adesso un abbassamento del genere… è indice che in Europa i nostri “euroburocrati” non sanno a quanto ammonta il buco (oppure lo sanno ma non possono dirlo!)… e quindi, come dicevo in un altro commento, i cinesi non entreranno con i loro soldini, se non dove già erano interessati, indipendentemente dalla crisi del debito…

Nella partita sono indubbiamente in vantaggio gli USA… e pare vogliano puntare ad eliminare direttamente la regina dell’avversario (ovvero il pezzo forte: l’Italia).
D’altronde con le mosse ed iniziativa che ha… hanno vita facile :mrgreen:

La telenovela continua…

gainhunter
Scritto il 19 Ottobre 2011 at 07:58

Io mi limito a rilevare che fino a qualche mese fa le banche italiane erano considerate le meno a rischio in Europa (perchè avevano speculato meno con la finanza creativa e per la ridotta esposizione ai PIG), ora invece fioccano downgrade in particolare su Italia e Spagna e se si considera l’esposizione ai PIIGS le banche italiane sono diventate molto più rischiose.
E allora si torna alle domande di Luglio: o è speculazione (e la guerra contro l’Euro) oppure è realismo (e prima allora molti hanno preso un abbaglio), oppure in questi mesi le prospettive economiche sono degenerate (ma solo per Italia e Spagna)… Mah!

Scritto il 19 Ottobre 2011 at 08:43

Ovviamente il downgrading delle banche italiche è fortemente legato alla situazione economica e politica del paese. Su questo non ci piove.
Tra le varie banche nostrare oggi merita un po’ di attenzione Unicredit, che potrebbe subire ripercussioni dopo la vicenda PROFUMO sulla presunta frode fiscale che ha portato al sequestro di 245 milioni di Euro.
PEr fortuna che Unicredit ha già un sacco di liquidità che non sa che farne…

vichingo
Scritto il 19 Ottobre 2011 at 16:01

Non è il fatto di “prendere di punta” queste agenzie, quanto la loro credibilità…………………………

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