Rating, downgrading e Borsa Italiana. Cosa aspettarci dal mese di ottobre.

Scritto il alle 08:22 da Danilo DT

In questo post ieri (andatelo a rivedere) ho parlato di rating e di come potrebbe diventare un problema un eventuale downgrade dell’Italia.
Alcuni lettori mi hanno chiesto di essere più chiaro. E allora mentre che ci sono, faccio una cosa per tutti, scusandomi con quelli che mi seguono in modo più assiduo, per i quali si tratterà di un argomento già ampiamente discusso.

Ricordo quindi a tutti che a FINE OTTOBRE saremo giudicati da Moody’s che da Standard & Poor’s e le probabilità di una bocciatura sono molto elevate. Moody’s, infatti, ci aveva rimandato proprio in attesa dell’esame della finanziaria. Quindi risulta abbastanza “naturale” che possa tagliare il rating, attualmente a Baa2, portandolo a Baa3. Quindi sull’orlo del precipizio dei “junk bond” ma ancora in territorio “investment grade”. Sperando ovviamente che il giudizio si fermi a questi livelli e non sia “sotto” tale soglia.

S&P invece ci aveva appena promosso a BBB ma a questo punto non possiamo non considerare un nuovo downgrade. Perché questi benedetti rating sono così importanti? Perché poi vanno ad influire sul prezzo, sul costo delle riemissioni e sulla volatilità dei titoli stessi. Infatti molti fondi obbligazionari, per via del mandato a cui sono sottoposti, non possono detenere in portafoglio titoli al di sotto di un certo rating. E quindi, in caso di downgrade, sono costretti a vendere.

Certo, se poi finissimo nel girone dei “junk bond”, apriti cielo. Non solo fondi attivi e passivi (ETF) sarebbero costretti a vendere, ma si andrebbero a creare i presupposti per un irrigidimento di tutti i canali finanziari di rifinanziamento nei confronti di tutto il paese, governativi ma anche corporate. E’ una mossa talmente grave, l’ingresso nell’area “junk bond” che forse il DEF non è nemmeno sufficiente per meritare tanto. Certo è che, se arriva il downgrade “semplice”, significherebbe avvicinarsi pericolosamente all’area della “spazzatura” e il mercato prenderebbe paura.

E non solo il mondo obbligazionario, ma anche l’azionario, sia ben chiaro. Infatti ricordo a tutti che il nostro FTSEMIB continua ad essere un listino carico di titoli finanziari, ovvero banche ed assicurazioni che sono tutte belle cariche di BTP. Quindi, se i BTP crollano nei prezzi, che fine faranno questi titoli? E che fine farà l’indice?
Per rispondere a questa difficile domanda, posso aiutarvi con un semplice ma efficace grafico.
Guardate l’andamento dei BTP a 30 anni confrontato al trend del FTSEMIB delle banche. Notate nulla di strano e di “preveggente”?

STAY TUNED!

Danilo DT

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17 commenti Commenta
kociss01
Scritto il 2 Ottobre 2018 at 10:53

ma vallo te a spiegare ai 2 deficienti che stanno al governo, della serie scemo +scemo, se lo leggessero ,magari non capiscono un cacchio di quello che c’e scritto (non ci sarebbe da meravigliarsi visto le interviste che rilasciano quasi tutte le sere)…….
e in quel caso andrebbero destituiti dal lor incarico per manifesta ignoranza e incapacita’ di gestione della “cosa pubblica” e degli interessi degli italiani tutti, (anche di quelli che lli hanno AHIME’ votati per superficialita’ e troppa indulgenza)

kry
Scritto il 2 Ottobre 2018 at 11:51

ko­cis­s01@fi­nan­za,

Quelli che chiami i due deficenti se avessero avuto veramente le palle avrebbero varato un dpf con rapporto deficit/pil al 2,9% e non al 2,6% , il limite mi sembra sia ancora al 3% o qualcuno ha votato per un numero inferiore?

Lukas
Scritto il 2 Ottobre 2018 at 12:32

kry@​finanza,

E’ stato votato anche il rapporto DEBITO / PIL deve stare al 60 %…….mentre Noi siamo al 130 % ( oltre il doppio del consentito ). E comunque come ho scritto nel mio ultimo post la gente, dopo 10 anni, non nè può più di politica di austerità fiscale……quindi è inevitabile che si provino altre strade……..dove ci porteranno però non si sà. Credo comunque che solo l’iper inflazione possa significativamente sgonfiare il nostro enorme debito pubblico…….altrimenti lo stesso ( 2.400 miliardi di euro ) non potrà mai essere rimborsato.

pecunia
Scritto il 2 Ottobre 2018 at 12:38

chi si ricorda della Grecia, anno 2016, primo governo Tsipras, cosa è successo all’esuberante ex ministro Yanis Varoufakis ?
Il coraggio non è sufficiente a realizzare progetto… non basta se non hai le cartucce.

alplet
Scritto il 2 Ottobre 2018 at 14:13

Vista la piega che le cose prendono direi che probabilmente ci sono dei progetti di alcune forze di uscire dall’euro. E la cosa ormai si sa: ai vertici dello Stato e nei partiti, probabilmente. Guardando il “Sole 24 Ore”, per esempio, si può vedere che la Confindustria non risulta del tutto contraria a questo Def. Si notano poi delle dichiarazioni contrastanti nei rappresentanti di governo e partiti di maggioranza: la regola aurea che vale è quella di non ascoltare ciò che i politici dicono, ma di guardare ciò che fanno (anche i Greci sono stati maestri a intorbidire le acque). In ogni caso i politici sono lì per il potere: reddito di cittadinanza a 6 milioni (!) vuole dire 6 milioni di voti sicuri. E con le elzioni europee di primavera si potrebbe avere sostanzialmente un referendum italiano sull’euro.

kociss01
Scritto il 2 Ottobre 2018 at 14:29

kry@​finanza,

si poi pero’ chiamiamo te e tutti quelli che li hanno votati a ripianare i debiti che i 2 fuori di testa hanno fatto a nome di tutti noi……mava…..

kociss01
Scritto il 2 Ottobre 2018 at 14:34

al­plet@fi­nan­za,

infatti vanno stoppati al piu’ presto, in ogni modo possible……se giocano sporco, anche gli altri devono fare altrettanto….tanto di passi falsi ne fanno in continuazione non credo sia cosi’ difficile inchiodarli ai sensi del diritto costituzionale

kociss01
Scritto il 2 Ottobre 2018 at 14:40

al­plet@fi­nan­za,
“”””reddito di cittadinanza a 6 milioni (!) vuole dire 6 milioni di voti sicuri. E con le elezioni europee di primavera si potrebbe avere sostanzialmente un referendum italiano sull’euro.”””

e poi sti ipocriti avevano il coraggio di criticare Renzi quando fece la legge degli 80€ (tra la’ltro sballata anche quella a mio parere), pero’ solo un cieco non e’ capace o non vuole vedere….
guardano il sassolino nell’occhio altrui e non vedono la trave nel proprio !!

paolo41
Scritto il 2 Ottobre 2018 at 14:48

non mi sembra molto logico che uno come Borghi che dipende da Tria si metta a fare dichiarazioni non condivise dai suoi superiori che devono intervenire per mitigarne gli effetti…. le alternative sono due o si chiedono le dimissioni, dato che non è la prima volta che sono dichiarazioni reiterate ….. oppure i capi condividono le esternazioni sull’uscita dall’euro !!!!!
Conferma che siamo al casino più “puro” dove criticano i media mentre approfittano di ogni occasione per continuare con la loro propaganda “elettorale”…….

kry
Scritto il 2 Ottobre 2018 at 15:35

ko­cis­s01@fi­nan­za,

Perchè prima non chiamiamo i Poveri Dementi quelli che negli ultimi 6/7 anni lo hanno aumentato di oltre 450.

kry
Scritto il 2 Ottobre 2018 at 15:37

Lukas:
kry@​fi­nan­za,

E’ stato vo­ta­to anche il rap­por­to DE­BI­TO / PIL deve stare al 60 %…….men­tre Noi siamo al 130 % ( oltre il dop­pio del con­sen­ti­to ). E co­mun­que come ho scrit­to nel mio ul­ti­mo post la gente, dopo 10 anni, non nè può più di po­li­ti­ca di au­ste­ri­tà fi­sca­le……quin­di è ine­vi­ta­bi­le che si pro­vi­no altre stra­de……..​dove ci por­te­ran­no però non si sà. Credo co­mun­que che solo l’i­per in­fla­zio­ne possa si­gni­fi­ca­ti­va­men­te sgon­fia­re il no­stro enor­me de­bi­to pub­bli­co…….al­tri­men­ti lo stes­so ( 2.400 mi­liar­di di euro ) non potrà mai es­se­re rim­bor­sa­to.

se è per quello è stato anche votato
https://tradingeconomics.com/germany/current-account-to-gdp
che deve stare sotto il 6%

luigiza
Scritto il 2 Ottobre 2018 at 16:02

pecunia@finanza,

>> Il coraggio non è sufficiente a realizzare progetto… non basta se non hai le cartucce.

Vero ma loro hanno le cerbottane e con quelle faranno sfracelli del panzer BCE & Co.
Così credono loro (e solo loro).

luigiza
Scritto il 2 Ottobre 2018 at 16:06

alplet@finanza,

>> Vista la piega che le cose prendono direi che probabilmente ci sono dei progetti di alcune forze di uscire dall’euro.

Oppure un progetto a guida Bannon per ssfasciare UE e Germania.
E’ ciò che deduco (forse sbagliando) dalla lettura di queto tweet del Dezzani:

“” Federico Dezzani
‏ @FedericoDezzani h7 ore fa
C’è da chiedersi se Bannon and Co non vogliano chiudere la partita prima delle elezioni di novembre. “”

Chiudere la partita con la Germania usando come testa d’ariete (ma forse solo testa di ..zz..) l’Italia.
Ma forse son troppo cinico e paranoico io.

r.o.i.
Scritto il 2 Ottobre 2018 at 16:12

alplet@finanza,
……Guardando il “Sole 24 Ore”, per esempio, si può vedere che la Confindustria non risulta del tutto contraria a questo Def…..In ogni caso i politici sono lì per il potere: reddito di cittadinanza a 6 milioni (!) vuole dire 6 milioni di voti sicuri. E con le elezioni europee di primavera si potrebbe avere sostanzialmente un referendum italiano sull’euro….
A sostegno di quello che affermi va aggiunto che l’obiettivo di fondo, a mio parere, rimane quello della fuoriuscita dall’area euro.- Per la Confindustria vi sarebbe una forte spinta al settore esportazioni in conseguenza di una svalutazione certa del 35/40%, che darebbe una bella spinta (12 mesi circa) alla sopravvivenza di molte industrie orientate sull’estero.- Ma, come affermato in altre occasioni, si guarda all’utile che sta davanti alla punta del naso e non oltre.- Quanto al sostegno elettorale avanzerei qualche dubbio sulla tenuta del governo.- E’ vero che riavremmo la sovranità monetaria ma le nostre prospettive sarebbero non diverse da quelle di una repubblica delle banane o nel migliore dei casi dalla situazione greca (il cui governo si guarda bene dal lasciare l’Europa).- Sul piano tecnico, inoltre va sottolineato (anche da tutte le correnti ideologiche dell’economia monetaria) che lo strumento monetario (emissione di nuova moneta) ha un’utilità di sostegno e di breve respiro ed in condizioni di ripresa economica.- Non dobbiamo mai dimenticare che la moneta ha la funzione dell’olio nel motore del sistema economico e non della benzina (investimenti).- Ma tant’è quei due soggetti (definirli incoscienti equivale a fargli un complimento) guardano solo alla propria carriera politica a breve.- Come nella vita reale una start-up ha prospettive se viene avviata da ragazzi con una solida preparazione universitaria, non da sprovveduti arrampicatori sui vetri che si ritrovano a guidare una monoposto senza patente.-

kociss01
Scritto il 2 Ottobre 2018 at 17:13

mi conforta a leggere molti commenti di persone che la pensano come me, leggere i commenti su FB dei sostenitori di Salvini premier o quello di Di maio mi cadono le……. braccia (diciamo cosi’) non cercano nemmeno di giustificare le proprie idee ,ma solo commenti da bar o da curva sud o nord…..e’ uno specchio dell’Italia che affonda……….viene voglia di emigrare come capisco i giovani che lo fanno…

pdf79
Scritto il 2 Ottobre 2018 at 21:01

Abbiamo ceduto la sovranità monetaria firmando un trattato che prevedeva nei suoi punti salienti:
1)Rapporto tra deficit pubblico e PIL non superiore al 3%.
2)Rapporto tra debito pubblico e PIL non superiore al 60%
3)Tasso d’inflazione non superiore dell’1,5% rispetto a quello dei tre Paesi più virtuosi.
4)Tasso d’interesse a lungo termine non superiore al 2% del tasso medio degli stessi tre Paesi.
5)Permanenza negli ultimi 2 anni nello SME senza fluttuazioni della moneta nazionale.
è firmare un trattato che non si rispetta il giorno stesso della firma (vedi punto 2) mi pare leggermente ma proprio leggermente una ca…ta.
Detto questo oggi la situazione è questa:
1) non cresciamo e abbiamo un debito in crescita, la morte è certa la data incerta.
2) la BCE vuole terminare QE, e quindi non c’è più prestatore di ultima istanza lo si sapeva dalla nascita ma il mondo si accorge di questo nel 2008 e draghi ha messo un pannicello caldo nella speranza che i 27 (erano 28 ma uno si è dato , e 1 è stato messo in coma farmacologico e sta tranquillamente morendo) si riformassero in qualche modo, ciò ovviamente non è avvenuto e adesso il tempo è finito, e per me l’euro indipendentemente dall’Italia è morto anche qui morte certa data incerta.
3)il governo in carica a presentato un DEF con ipotesi rapporto deficit/pil al 2,4% per i prossimi tre anni (sotto al 3% e in linea con quello fatto dai governi precedenti) non si sa nulla della manovra che non è ancora stata presentata, ma che non rispetta gli accordi presi dai precedenti governi.
4)da quello che Danilo e altri ci dicono i detonatori di un eventuale nuova recessione aumentano di giorno in giorno
A me pare che comunque la si voglia girare la situazione è un gran casino, perché dove ti giri le buschi, le variabili sono troppe come si fa a pesare le varie possibilità e sopratutto qual è quella ottimale nel lungo periodo per il Paese.
Saluti a tutti e rilassatevi poi per ricordarci cosa siamo il link ad un video sui 53 dei 54 patrimoni dell’umanità in Italia (primi al mondo almeno questo):
https://www.youtube.com/watch?v=sfj8ieVnC5c
per chi vuole emigrare lascio il link al video:
https://www.youtube.com/watch?v=Ad17duxZpZ0

liber
Scritto il 3 Ottobre 2018 at 00:22

Monti e C (i saggi, i moderati..) hanno fatto passare il debito da 1900 a 2300 miliardi (alla faccia…) e pensare che ci voleva l’austerity per ridurlo. All’inutile fondo salvastati avremo già versato 180 miliardi, 30 miliardi dati come niente all’ MPS, il DEF in confronto è una manovrina, chissa’ perché tanto casino? Comunque non preoccupatevi Salvini e C non sono ignoranti, incopetenti, dietro di loro c’è potere vero alla faccia di chi crede che esista la democrazia.

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