PREVISIONE MERCATI 2009: ANNUS HORRIBILIS?
Dopo aver vissuto un anno 2008 pieno di crisi (finaziaria, economica, ecc ecc.) E’ ormai univoco il tono previsionale che si legge sui report, sui giornali, in televisione. Sarà un 2009 tremendo, con recessione e crisi.
Un grande personaggio che conosco di persona, Marc Faber, ha stilato recentemente le sue previsioni sul 2009. Lo ha definito un anno “catastrofico” per l’economia globale con i vari rischi di deflazione prima e stagflazione poi.
Sarà veramente così?
Non è assolutamente facile, anche per il sottoscritto, poter metter insieme molti tasselli e cercare di creare un qualcosa di realistico e credibile. Gli elementi da analizzare sono tantissimi. Certo, l’analisi intermarket aiuta, ma in questo periodo tutto rimane tremendamente relativo.
Tanto per cominciare, credo di poter dare un consiglio: continuate a seguirci, nella speranza he questo progetto possa continuare. In tal modo sarete aggiornati sui cambiamenti e sulle evoluzioni dei mercati.
PREMESSA
Innanzitutto facciamo una premessa che ritengo fondamentale e che, da sola, dice moltissime cose.
Se un economista, un analista o un comune risparmiatore si mettesse di buona voglia a cercare, nella storia, un qualcosa che possa essere paragonato con la crisi attuale, beh, farebbe una ricerca inutile.
Mai nella storia economica si è vista una crisi paragonabile a questa. Il che rende tutto tremendamente più complicato, in quanto è impossibile trovare degli “appigli” a situazioni passate per poter “prevedere” il futuro.
Il problema sta nel fatto che la variabile oggi più importante e più rovinata è la fiducia, il sentiment, o il risk aversion. Questo è un elemento di percezione soggettiva che è per natura impossibile da prevedere.
Assistenzialismo Statale
Alcuni dati di fattori magari ovvi ma importanti:
- i corsi azionari si sono dimezzati
- si è capovolto il dibattito sulla dinamica dei prezzi mondiali nel giro di poche settimane tra inflazione e deflazione
- le banche centrali hanno utilizzato gran parte della leva monetaria, la più importante di esse sta agendo da intermediario finanziario
- i maggiori azionisti delle banche rimaste sulla piazza sono oramai gli Stati.
Quindi il 2008 è stato un anno che ha visto come grande protagonista un rinnovato e necessario assistenzialismo pubblico. Crollo del capitalismo? Nuova era del comunismo? Non esageriamo: preferisco vederla come “fase di transizione” o di traghettamento verso un uscita dalla crisi che tarderà però a venire.
Dunque il 2009 sarà l’anno della verità per il complicato passaggio di testimone dal privato al pubblico, con tutto quello che ne comporterà.
Nuovi interventi a favore delle banche?
E il settore finanziario? Il 2008 ha visto una crisi del settore senza paragoni, causa subprime, derivati, leva finanziaria, tutte cose ampiamente spiegate e descritte nella categoria “macroeconomica” del blog. E questi aiuti molto probabilmente continueranno.
Quindi non illudiamoci troppo.
Le banche non sono ancora uscite dal tunnel. Ci vorrà del tempo per poter spurgare il settore da tutto il marcio accumulato in anni di bolla finanziaria (ultima tra tutte la vicenda Madoff ).
Le Banche Centrali continueranno, dove possibile, ad intervenire dove possibile con manovre monetarie, sia con iniezioni di liquidità e sia con tagli di tassi. E gli stessi Governi cercheranno tramite dei pacchetti fiscali a dare un nuovo stimolo ad un’economia che resterà in recessione (almeno per i primi mesi del 2009) e che faticherà a ripartire.
Rischio Giappone?
La deflazione è il grande spauracchio di tutti i Governi e il timore più grande è ritrovarsi in uno scenario stile “Giappone” anni ’90, scenario che non posso escludere a priori ma che credo e spero non si verificherà.
L’ingente quantità di denaro messa a disposizione dalla FED e dal Governo USA porteranno col tempo ad una forte inflazione. Ma di questo avremo modo e tempo di parlarne in futuro. Molto probabilmente, prima di ritrovarci con uno scenario inflattivo, potrebbero passare molti mesi, se non addirittura tutto il 2009.
A quando i prossimi minimi?
La mia view la conoscete a memoria. La mia Big Picture ha un target registrato per aprile del 2010 dove teoricamente vedremo i minimi del mercato.
Quindi non posso certo portare parole di grande fiducia.
Però non possiamo nemmeno escludere il fatto che il 2009 possa portarequalche miglioramento. Ma restiamo comunque molto lontani dalla fine della crisi.
Tracciamo le prime conclusioni
- In linea generale lo scenario è quello di cui stiamo parlando in questi giorni.
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A parte qualche rally sporadico e illusorio, lo scenario resta al momento negativo.
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Preferisco mantenere un forte sottopeso dell’azionario e del rischio in generale.
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Sull’obbligazionario occorre fare selettività.
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Sulle valute manterrei le distande dal dollaro.
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Sulle commodities, bene i preziosi e anche il resto, il petrolio a queste quotazioni non è secondo me credibile.
Questa è una prima è una prima rapida insaponatura sugli scenari e sulle strategie per il 2009.
Avremo modo di approfondire in seguito tutte queste tematiche.
Intanto, se volete, si apre il dibattito su cosa accadrà in questo difficile, preoccupante e controverso 2009 che abbiamo alle porte.
STAY TUNED !