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PIL USA a gonfie vele mette il falso turbo a Wall Street
I dati macroeconomici sono spesso espliciti ma a volte possono anche portare a delle valutazioni errate.
Venerdi la giornata borsistica è stata sicuramente molto positiva. Rimbalzo tecnico, certo, ma non solo. Un dato su tutti ha fatto la differenza. Un dato che ha sorpreso positivamente ma che deve essere spacchettato.
New York, 27 gen. (askanews) – Il prodotto interno lordo statunitense è cresciuto del 6,9% annualizzato nel quarto trimestre del 2021, secondo la stima preliminare diffusa dal dipartimento del Commercio. Il dato è molto al di sopra del terzo trimestre che aveva visto una crescita del 2,3%, confermata oggi. (…)
Una ottima notizia, certo, ma attenzione, come detto prima i dati bisogna non solo prenderli freddamente ma anche interpretarli. Ricordate le problematiche sulla tematica “supply chain” (settore automotive in primis). Bene, la situazione sta gradualmente migliorando, e quindi le aziende, scariche di magazzino, stanno cercando di riportare la situazione alla normalità. Peccato che proprio questo fattore è stato determinante per quel +6,9%.
La storia insegna che un forte incremento delle scorte è anche il preludio ad un rallentamento. Ma a parte questo fattore, che potrebbe anche essere ragionato “con beneficio di inventario” visto il momento storici particolarmente , resta il fatto che questo benedetto PIL a +6,9% è stato dovuto appunto ad un’impennata delle scorte. Per ben 4,9 punti percentuali. Quello che resta è un “misero” 2%.
A questo punto viene quindi da chiedersi se tanto entusiasmo era legato proprio al PIL USA e, se invece, era più un rimbalzo tecnico da ipervenduto.
STAY TUNED!
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