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PIL e IFO: Tutta l’Eurozona è in difficoltà. E la Germania non è da meno.

Scritto il alle 14:55 da Danilo DT

Macroeconomia: i dati PMI sono tutti negativi. E non solo per l’Unione Europea.

I dati macroeconomici sull’Eurozona continuano ad essere decisamente preoccupanti. La Zona Euro si ritrova con un nuovo declino sia dei dati sul settore manifatturiero che del PIL.

Il grafico che mette a confronto questi due indicatori è chiarissimo.

Il Markit Eurozone PMI Index registra la più veloce discesa dal giugno 2009. in calo dal 46,1 di settembre al 45,8 nel mese di ottobre, secondo la lettura preliminare di ‘flash’ sulla base di circa l’85% delle solite risposte mensili.

Fonte: Markit (clicca per ingrandire)

E ‘interessante vedere i numeri del PMI che creano un “gap” rispetto a quelli del PIL . Un segnale sicuramente negativo in previsione ai dati consuntivi delProdotto interno lordo dell’Unione Europea.

E se l’Eurozona non sorride, la Germania, il benchmark dell’Area Euro, come stsa? Beh..guardate l’IFO tedesco e capirete. Occorre commentare? Direi di no…Clima veramente  tremendo anche per i teutonici.

 
Fonte: Istituto IFO (clicca per ingrandire)

Se poi andiamo a prendere anche i dati sul sentiment europeo, beh, la musica non cambia affatto . In realtà l’aspettativa sulla personale situazione finanziaria nei prossimi 12 mesi ha toccato il livello più basso, raggiunto in passato solo nel 2008. Morale: le famiglie dell’Eurozona hanno completamente perso la fiducia per quello che riguarda la sostenibilità delle loro finanze personali per il futuro.

Fonte: CE, BNP Paribas (clicca per ingrandire)

…anche perchè le stesse famiglie hanno poco da stare allegre. Come è ben noto, le banche non le stanno supportando o sostenendo. Il trend dei prestiti del settore finanziario alle famiglie continua ad essere in evidente peggioramento.

                                   Banche della zona euro: i prestiti alle famiglie (anno su anno, fonte BCE)

Mi sembra evidente che qualche problemino sia ancora evidente. Guardare con fiducia? Sicuramente, ma i dati macro non aiutano di certo…

STAY TUNED!

DT

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17 commenti Commenta
Gigi
Scritto il 29 Ottobre 2012 at 18:31

Speriamo che non sia anche questo colpa di Berlusconi……!!!

Scritto il 29 Ottobre 2012 at 19:03

E cosa c’entra Berlusconi?

Gigi
Scritto il 29 Ottobre 2012 at 19:18

Ovviamente niente.
Ma a chi veniva data la responsabilità del crollo del PIL, dell’aumento dello spread, del calo della fiducia e della crisi globale fino a poco tempo fa?

Scritto il 29 Ottobre 2012 at 19:26

Ma i grafici qui sopra non parlano sufficientemente chiaro? 😯

Gigi
Scritto il 29 Ottobre 2012 at 19:40

Chiarissimo.
Peccato non siano arrivati prima, perché quello che dicono non é certo nato oggi.

gainhunter
Scritto il 29 Ottobre 2012 at 21:09

Al solito, due considerazioni volanti:
1) Ifo: I dati tedeschi dovrebbero essere significativi sulla convenienza della Germania a andare da sola fuori dall’euro senza i consumi dei suoi vicini
2) prestiti: Se famiglie e aziende si abituano a vivere senza i prestiti delle banche, chissà che una volta superata questa crisi ci aspetti un futuro senza banche

lampo
Scritto il 29 Ottobre 2012 at 21:37

gainhunter:
Al solito, due considerazioni volanti:
2) prestiti: Se famiglie e aziende si abituano a vivere senza i prestiti delle banche, chissà che una volta superata questa crisi ci aspetti un futuro senza banche

Per vivere senza banche bisogna avere merce di scambio che sia sostitutiva alle banche: cioè il contante o scambio in natura (merci, materie prime, prodotti, ecc.).
Peccato che si sono ben guardati da lasciare liberalizzati tali “mercati”, soprattutto per il contante.
Quindi o le famiglie iniziano a scambiarsi le proprie competenze (potrebbe essere un buon metodo sostitutivo alla mancanza del lavoro… visto che tale scambio permette di ridurre anche le uscite del budget familiare, mantenendo lo stesso tenore di vita!), piaceri, manodopera, ecc. oppure scambiare contante la vedo molto dura!

gainhunter
Scritto il 29 Ottobre 2012 at 23:20

lampo,

Oggi il mercato del contante non è libero, ma senza banche e governi+parlamenti compiacenti lo ridiventerebbe. E poi ci sono sempre le monete d’oro e d’argento, che sono contante di qualità nettamente superiore al “cash moderno”. 🙂
Comunque mi accontenterei di un futuro con banche diverse da come le conosciamo oggi.

ilcuculo
Scritto il 30 Ottobre 2012 at 09:50

E’ un problema di squilibrio tra la capacità produttiva e la capacità di acquisto.

I proprietari dei mezzi di produzione, che oggi in maggior parte sono aziende multinazionali che non rispondono ad alcuna giurisdizione, hanno operato per massimizzare i profitti a breve termine svuotando il serbatoio della domanda aggregata.

Il ricorso massivo al debito nei 10 anni dal 1997 al 2007 ha significato prendere a “prestito” domanda dal futuro ora che il futuro è arrivato non potremo avere nessuna ripartenza dell’economia senza delle concrete azioni di riequilibrio tra la capacità produttiva ed il reddito disponibile.

Questo deve passare per una deflazione dei prezzi reali dei beni , in particolare quelli prodotti nei paesi low cost e venduti nei paesi high price con margini non ortodossi, ovvero recuperare lavoro e quindi creazione di ricchezza nei paesi occidentali.

Per un decennio i cittadini dei paesi occidentali hanno permesso che gli fosse applicata una subdola cura dimagrante. Oggi siamo prossimi alla fine delle riserve che le persone percepiscono come spendibili e ci si avvicina allo zoccolo duro . Cercare di toccarlo significa scatenare reazioni comportamentali forti, tali da mettere a rischio l’intero sistema economico.
Il mercato immobiliare e quello dell’auto, i due BIG Ticket per eccellenza ne sono i segnali più evidenti.

Io francamente mi attendo un cambiamento di strategia anche se occorreranno ancora alcuni anni (difficili) per vederne gli effetti.

maurobs
Scritto il 30 Ottobre 2012 at 11:07

ilcuculo@finanza,

sottoscrivo in toto

maurobs
Scritto il 30 Ottobre 2012 at 11:14

ieri su WSI è apparso questo articolo, che ne pensate? :

“Germania/ Tedeschi sempre più ricchi, record 4.811 mld euro

di: TMNews Pubblicato il 29 ottobre 2012| Ora 16:47
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Handelsblatt: “Quasi inquietante”

Roma, 29 ott. (TMNews) – Nel bel mezzo della crisi del debito in Europa, la Germania non è mai stata così ricca come oggi: il patrimonio complessivo privato dei tedeschi ha raggiunto il record di 4.811 miliardi di Euro, nell’ultimo trimestre è cresciuto di altri 39 miliardi di euro, secondo i dati diffusi oggi dalla Banca centrale tedesca. “E’ quasi inquietante”, commenta Handelsblatt, “mentre il Sud del continente sprofonda nella recessione, la disoccupazione si allarga, le banche dipendono dall’elemosina della Bce e le aziende non hanno accesso al credito”, la “Germania è un’oasi in Europa”: “Fioriscono i settori dei macchinari e dell’impiantistica, l’occupazione è a un livello record così come le esportazioni”. E le stime della crescita puntano a un +3%. “Quanto potrà durare ancora?” si chiede il quotidiano economico tedesco.

paolo41
Scritto il 30 Ottobre 2012 at 11:46

maurobs@finanzaonline,

…fino a che, rimanendo nell’euro, continueremo ad essere un paese satellite dell’egemonia tedesca….

schwefelwolf
Scritto il 31 Ottobre 2012 at 14:32

La Germania mai “ricca come oggi”? Penso che tali asserzioni meritino una valutazione un poco piú analitica. La “ricchezza” tedesca – intesa come patrimonio privato della popolazione – è concentrata, come in Italia (anche se un po’ meno), nelle mani di una ristretta oligarchia.

A mio avviso il dato significativo dovrebbe essere tuttavia un altro – cioè quello del rapporto fra “patrimonio complessivo” e “debito complessivo” di un Paese. In questo caso temo che l’ottica cambi sostanzialmente: nel caso della Germania avremmo – appunto – 4.800 miliardi di “patrimonio pubblico” contro 2.100 miliardi di debito pubblico, mentre in quello dell’Italia avremmo 8.300 miliardi contro 1.980. Chi è piú ricco?

Nota: ho tratto questi dati, alla svelta, dalla “rete”. Andrebbero verificati – ma penso che dalla verifica emergerebbe, eventualmente, un quadro ancor piú eloquente.

E comunque – nota “2”: questi discorsi mi fanno venire in mente due considerazioni:
La prima – di Churchill – è quella da lui sintetizzata nella frase: “Non credo a statistiche che non abbia falsificato io”.
La seconda è quella del famoso “pollo” di Trilussa…

gainhunter
Scritto il 31 Ottobre 2012 at 20:14

schwefelwolf@finanza,

Sono dati del patrimonio pubblico complessivo (stato + regioni) o solo statale?

schwefelwolf
Scritto il 4 Novembre 2012 at 21:21

gainhunter,

Scusami, ma sono stato assente un paio di giorni e vedo solo ora la tua domanda.
Ho tentato una piccola verifica dei dati in internet e mi sembra di capire che c’è una certa confusione.
Se non ho capito male, il dato citato da Maurobs (4.811 Mld.€) è (dati semiufficiali alla mano) il patrimonio PRIVATO liquido complessivo (conti, depositi, titoli, azioni etc.) della popolazione tedesca. A questi dovrebbero essere aggiunti ca. 4.800 Mld.€ di patrimonio immobilare privato ed infine detratti ca. 1.500 Mld.€ di debiti privati (sostanzialmente mutui). Ne deriva che al netto il patrimonio PRIVATO tedesco totale dovrebbe essere nell’ordine di 8.000 miliardi circa – saremmo quindi a valori molto vicini a quelli che mi risultano essere indicati per il patrimonio privato totale italiano.
I corrispettivi dati italiani dovrebbero infatti essere, approssimativamente (parlo da profano assoluto), 8.300 miliardi di patrimonio privato totale, di cui circa 3.400 in conti, depositivi, azioni e obbligazioni, il resto in proprietà immobiliari.

Il debito pubblico tedesco, per contro, ammonta attualmente (dati dell’Ufficio Federale di Statistica, consuntivo provvisorio al 31.3.2012) a ca. 2.042 mld. €, di cui ca. 1.286 debito della Federazione (quello che in Italia qualcuno chiama “Stato”, come se regioni e comuni non fossero “Stato anche loro), mentre 622 mld. € sono debiti dei “Länder” e 133 mld.€ debiti dei comuni. Debiti che si traducono in un debito pro capite di ca. 25.000 € per ogni cittadino della RF di Germania.
Il patrimonio pubblico tedesco dovrebbe avere attualmente un volume pari – approssimativamente – al totale del debito (quindi nell’ordine di 2.000 mld. €), ed essere calato di ca. 800 mld. € negli ultimi 20 anni!
Insomma, non si può dire – a mio avviso – che la Germania nuoti nell’oro cosí come molti – evidentemente – pensano.

gainhunter
Scritto il 5 Novembre 2012 at 22:16

schwefelwolf@finanza,

Prima di tutto, grazie!
Ora è chiaro perchè in alcuni confronti il debito pubblico tedesco è pari a 1300 mld.
E se non erro nei 1900 mld di debito pubblico italiano sono compresi i debiti di tutte le amministrazioni, quindi regioni, comuni e province, e quelli della Cassa Depositi e Prestiti (300 mld).

Incrociando i dati sul debito pubblico (2000 mld) e privato (1500 mld) tedeschi con questo grafico (un po’ vecchio: http://intermarketandmore.finanza.com/files/2012/01/composizione-debito-complessivo-paesi.png), le percentuali quadrano. Però per poter calcolare il patrimonio complessivo sembra che manchino i dati delle società (financial + nonfinancial).

Bisognerebbe vedere l’evoluzione del patrimonio complessivo negli anni per capire se la Germania non è “mai stata ricca come oggi”; guardando i flussi di denaro che sono finiti in Germania negli ultimi anni (a fronte della crescita del pil – vedi target2) qualcuno in Germania deve essersi arricchito non poco, proprio durante questa crisi: che sia lo stato, le banche, i cittadini, è difficile da sapere (ma facile da immaginare).

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