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PETROLIO: la farsa tra speculazione e reale valore

Scritto il alle 13:00 da Danilo DT

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Credo che un po’ tutti voi, quando parliamo di quotazioni del petrolio, penserete alla bolla speculativa. E come potrebbe non essere così. E in molti pensano che basterebbe limitare la speculazione per normalizzare il mercato ed affossarne la volatilità. Bello a dirsi, difficile a farsi.

L’US Commodity Futures Trading Commission, conosciuto anche come CFTC, ha provato in questi giorni ad approfondire l’argomento, proprio per trovare le armi giuste per limitare le speculazioni sul petrolio, ma anche sul gas naturale ed altre commodity. Ma l’ente guidato da Gary Gensler non è riuscito nel suo intento.
Sul Wall Street Journal c’è una dichiarazione postuma ad un’analisi approfondita dello stesso CFTC, dove ci viene illustrato il fatto che la speculazione non è così determinante sulle quotazioni delle commodities. Quindi, per farla breve, se il petrolio era schizzato a 145 $/bar, non era perché c’era la mano lunga di hedge funds e traders, ma perché effettivamente la domanda cinese ed asiatica era lievitata a tal punto che il petrolio non poteva che volare. O se preferite, se il petrolio si è raddoppiato nei passati mesi, non è dovuto al trading bensì a motivi commerciali, appoggiando l’ipotesi dei paesi produttori che sottolineavano un aumento della domanda.

Signori, questa è una barzelletta bella e buona. Ma come diavolo si fa a fornire una tale dichiarazione?

O se preferite, com’è possibile ammettere che non ci sia speculazione su questi movimenti sussultori delle materie prime? Follia pura!
Ve ne do la prova ora, subito. Quando il petrolio scambiava al Nymex a 145 $ /barile, i volumi erano folli. Addirittura si scambiavano al giorno quantitativi pari a circa 25 volte il totale prodotto. Se non è speculazione questa….

Forse però bisognerebbe andare a vedere, come sempre, quali sono gli interessi economici in ballo, compresi gli interessi del mercato a cui i future fanno riferimento, e perché no gli interessi della stessa CFTC. Ma non dimentichiamo che il petrolio è la punta dell’iceberg.
Come dimenticare i movimenti folli del gas naturale? E quelli delle materie prime agricole? Vi ricordate l’andamento di zucchero, mais, grano e quant’altro?
Io trovo pazzesco che continuino ad infarcirci di fandonie incredibili. Ma non si tratta di società con chiari interessi. All’apparenza sono società che anzi, dovrebbero difendere e proteggere il mercato. La CFTC è l’organo di controllo dei contratti futures sulel commodity. E il business da difendere è mostruosamente grande, come mostruosamente grande è la responsabilità di vigilanza del CFTC.
Ma allora, se le cose stanno così, se il CFTC non è più serio, se la SEC non è più seria, ee la FED non è più seria, se la CONSOB non è più seria, se le società che monitorano e vigilano sui mercati non sono più serie, ma che senso ha…tutto questo?

E’ uno squallido teatrino guidato da giochini e conflitti di interessi, dove tutti noi siamo presi in giro. Mi viene in mente la Dittatura, con un governo militare la potere e la Polizia che fa gli i interessi del dittatore, dove la libertà di qualsiasi tipo è negata e l’oppressione domina.
Finanziariamente parlando, forse siamo già arrivati a questo livello…

 

PETROLIO: grafico di lungo periodo

 

petrolio-wti-grafico-lungo

E visto che ci siamo, eccovi il grafico di lungo periodo per petrolio WTI con le DMA. LA tendenza di lungo termine (gialla) è sempre valida. Il macrotrend di lungo è intatto. Fino a quando la speculazione magari non deciderà diversamente.

STAY TUNED!

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