PETROLIO: QUAL’E’ IL SUO TARGET? 150 $, ANZI 30 $.

Scritto il alle 16:13 da Danilo DT

Il titolo non è frutto di una elucubrazione mentale partorita in un’alcoolica notte di gennaio. Questo è quanto si potrebbe dire leggendo ed analizzando qua e là sui giornali e sui vari siti di finanza. E gli estremi (detti ovviamente da fonti comunque sempre di un certo livello) sono stati proprio questi. Da una parte si trova che dice che il mondo è inondato di petrolio, che c’è n’è in eccesso e ne avremo a sufficienza per altri 100 anni (fonte GE), che il rallentamento economico in atto e la temperatura mite di questo strano inverno contribuiranno ad un ulteriore discesa dell’oro nero. Dall’altra ci troviamo che dice che la quantità dei giacimenti è sempre più bassa, che non se ne trovano di nuovi, che la politica USA di approvvigionamento porterà il petrolio a livelli mai visti, ovvero 85 $/bar (Tom DeMark), o addirittura 100-150 $/bar (Jim Rogers, guru delle commodities). In tutto questo poi va ad aggiungersi la nuova frontiera dell’energia rinnovabile, i biocombustibili che ora sono sulla bocca di tutti (e l’idrogeno che fine ha fatto?), che possono influenzare il prezzo del WTI. Ma non dimentichiamo poi i fattori geo-politici (guerre civili varie sparse per il mondo, guarda caso nella maggior parte delle volte proprio in aree ricche di petrolio) e la politica dell’OPEC, che di scendere sotto i 50 $/bar (sulla carta) non ne vuole proprio sapere.
Come potete vedere in poche righe ho buttato giù una serie di argomenti che potrebbero tranquillamente essere determinanti ed influenzare in modo molto forte il prezzo del petrolio. Ma andiamo al sodo. A chi bisogna credere? Il petrolio sale o scende. Non voglio assolutamente “sputare sentenze” anche perchè vi sembrerà chiaro che non è facile capire che cosa capiterà. E allora che faccio? Mi attacco all’unica cosa che mi resta, la più oggettiva di tutte, ovvero l’analisi tecnica e il report del CFTC. Sia dal report che dall’analisi tecnica, posso dire che la grossa speculazione ribassista dell’oro nero sembra finita, almeno per il momento. Il ritorno sopra i 55 $, anche se rimarrà un episodio momentaneo, ha fatto ricoprire molti ribassisti. Ma io consiglio di seguire con la massima attenzione l’andamento dei prezzi, in quanti, più di tutto, è la speculazione a fare la differenza. Un livello che reputo molto importante è la MM21 che per qualche seduta ha fatto da tappo e sulla quale mi aspetto un pull back di breve. Sotto di essa il rischio di un ritorno a 50$ è elevato. Viceversa, se regge la MM21 (54.78 $) c’è spazio fino a 58.60 e a 60 dopo. Come sempre staremo a vedere.

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