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Panoramica intermarket: ora il gioco si fa duro
Mettiamo da parte il mio ragionamento probabilmente non realistico sul “guidatore ubriaco” (lo spero, sennò siamo alla frutta…), e andiamo a vedere la situazione tecnica dell’intermarket. Facciamo subito una premessa. Al momento è successo quanto si prevedeva nelle ultime analisi, a cui vado a fare qualche aggiunta. Andiamo con ordine:
S&P 500 sui massimi, e EUR/JPY sul target a 165.
Come dicevo, lo S&P 500 ormai era atteso sui vecchi massimi precedenti ed il target è stato raggiunto (sfiorato per essere sinceri). Eccovi li grafico dello SP 500. Cosa notate?
Ok, certo, vedrete che siamo sui massimi, ma se guardate sotto, noterete che i volumi la titano. E sono decisamente sotto la media. Che il mercato stia perdendo forza? Secondo me quest resta una barriera difficile da superare, e se verrà superata con questi volumi, la possibilità di una “bull trap” è elevata.
Torniamo al cross che più ho seguito recentemente, anche in virtù alle note operazioni di carry trade di cui è stato oggetto. Mi sto ovviamente riferendo al cross tra l’Euro e lo Yen.
Da grafico si vede chiaramente che siamo in area target, con il cross a contatto con tutte le resistenze del caso. Quindi S&P 500 e Yen continuano ad andare a braccetto. Un eventuale rottura/correzione dell’uno, vedrete che inesorabilmente porterà alla stessa sorte l’altro…
Petrolio ed oro al top, dollaro ai minimi
Partiamo dal $. Possiamo dire che la valuta americana ha praticamente raggiunto il target previsto (non mi riferisco ai target di lungo di cui ho parlato tempo fa), ovvero quel rally pari al 200 % della proiezione di Fibonacci. Inoltre con un RSI in queste condizioni di ipercomprato, guardate tutte le volte cosa è successo.
E quindi, andiamo a vedere come sta il suo compagno di merende, con cui abbiamo visto in passato grosse correlazioni, il petrolio, e in questa sede, il WTI. Vediamo subito che, a seguito del segnale rialzista messo a segno con la rottura dei massimi precedenti, il WTI perde forza relativa. L’RSI tende a divergere, i volumi sembrano afflosciarsi, c’è aria di debolezza. La MM 21 regge il movimento rialzista, ma sembra proprio che la situazione sia comandata dal biglietto verde. E vedremo anche qui se, con una correzione del $, il petrolio farà altrettanto. Io dico di si…
…anche perché…guardate questa curva qui sotto. E’ il prezzo del future sul WTI. Tratta in backwardation (ormai da diverso tempo), ovvero costa di più a pronti che non a termine (generalmente la curva dovrebbe essere posizionata in “contango”, con prezzi a pronti inferiori dei prezzi a termine). Anomalia del mercato e segno premonitore per il futuro?
Resta il metallo giallo, ovvero l’oro. Raggiunge nuovi massimi e poi frena. La debolezza del dollaro lo ha fatto salire di molto, e la sua eventuale correzione avrà (come logico) effetti anche sulla moneta aurea.
Bund: in inversione
Per qualche seduta il BUND sembrava scontare rialzi dei tassi, perdendo valore. Ora la situazione sembra chiaramente cambiare. Possibile un rafforzamento. Che verrebbe comunque confermato in caso di correzione dei mercati finanziari. Potrebbe scattare di nuovo il fly-to-quality
Conclusioni:
Mercati sui massimi, idem oro, euro e petrolio. La situazione però non è poi così sorprendente tecnicamente. Difatti il tutto rientra in una logica di mercato intermarket che ha portato i vari indici a target che erano stati previsti. Ora vediamo se azzecco ancora la previsione. E per certi versi la lego a quanto detto fino ad ora.
Scenario attuale:
S&P 500 = sui massimi
Petrolio = sui massimi
Dollar index = sui minimi
Oro = sui massimi
Yen = target raggiunti
Bond = in inversione
Previsione:
S&P 500 = correzione da quota 1550-1560
Petrolio – Oro = correzione di oil e preziosi
Dollar Index = ripresa da forte ipervenduto
Yen = rafforzamento
Bond = in ripresa
Mi sono sbilanciato parecchio. E non solo sull’equity. Vedremo come va a finire…