ORO: le dinamiche che ne generano il prezzo

Scritto il alle 14:35 da Danilo DT

Quando si parla di prezzo oro o quotazione dello stesso, si aprono sempre dei dibattiti infiniti. Ma come mai l’oro è sceso così tanto? Cosa farà adesso? E di quanto potrebbe salire? E poi dopo, quali sono le sue prospettive di medio lungo periodo? E il suo target price? E sopratutto…come ponderare  gli elementi che possono influire sul prezzo?

Tra le tante accennate, quest’ultima è sicuramente la più interessante e degna di nota. Vederlo cpme “bene rifugio” o safe haven è sicuramente corretto, ma non è sufficiente.

E non si può nemmeno dire che siano i soli tassi di interesse a muoverne le quotazioni. Come non è corretto analizzare il trend di tutte le commodity e paragonanrlo al metallo giallo. Certo, l’oro è una materia prima che fa parte dell’indice CRB, ma vive di dinamiche sue. Infine, non possiamo valutare l’oro esclusivamente analizzando i trade sul metallo stesso.
Ovvio, qui ce ne sarebbe da dire per ore ed ore. Si potrebbe parlare delle operazioni delle banche centrali, sia in acquisto che in vendita, o dei flussi in uscita dagli ETF. Tutto ci sta, ci mancherebbe, Ma non è ancora la risposta definitiva.

Ho provato più volte a mettere a confronto più grafici, più analisi, ma tutte, ad un certo punto, si trovavano a contatto con dei momenti di profonda de correlazione facendo saltare tutti i ragionamenti.
Ho sempre pensato che il ragionamento più corretto fosse abbinare l’oro coi tassi di interesse. Ma l’analisi sembrava ancora zoppa.
Poi ho fatto un giorno una ricerca ed ho scoperto che il mio ragionamento di fondo filava. Bisognava però apportare una correzione e quella correzione era l’inflazione.
A conferma di tutto questo, recentemente ho letto un interessante commento di un brillante analista che risponde al nome di Nicholas Johnson, il quale dice:

“ (…) Considerando il valore attuale dell’oro, possiamo dire che lo stesso, corretto per i rendimenti reali, ha un valore MOLTO simile a quelli presenti prima della crisi. Il tutto tenendo conto del fatto che il prezzo dell’oro è salito nel frattempo di oltre il 50%.
Quindi, ogni eventuale premio incorporato nelle quotazione del metallo giallo a causa della crisi del credito per colpa dell’avversione al rischio (RISK ON, ndr) è stato ormai eliminato. Il tutto è ovvio, visto anche il sentiment sui mercati finanziari. Quindi, il prezzo dell’oro, corretto dei rendimenti reali, è un utile barometro per poterne valutare le tendenze in diversi regimi e confrontarlo con altri asset”.

Il grafico che ho generato sintetizza perfettamente questo ragionamento. E la correlazione è assolutamente importante.
Ovviamente pensare di aver trovato la formula che ci garantisce la certezza matematica di cosa farà l’oro, è sbagliato. Non possiamo non considerare anche l’impatto di eventuali prodotti derivati:

a) gli ETF che negli anni 2011-2012 hanno totalmente drogato il mercato),
b) il sentiment sui mercati
c) la propensione al rischio finanziario
d) l’operatività dei governi e delle banche centrali su questa materia
e) la domanda di materia prima anche per la produzione orafa
f) più molte altre tematiche

Ma resta il fatto che, a conti fatti, parametrare l’oro ai rendimenti reali rappresenta la formula che più facilmente spiega le tendenze del metallo giallo e ne permette di prevederne un trend.
Eccovi il grafico, dove i rendimenti reali, confrontati all’oro (per poter effettuare un corretto confronto) sono in scala inversa.

Oro e rendimento reale 10YR T-Note (in scala inversa)

Morale: rendimenti reali in calo, oro in salita, e viceversa.
Una prospettiva? La possiamo tracciare?
Beh, se ci vogliamo sbilanciare, diciamo che è fattibile. Ipotizzando delle banche centrali con tassi stabili e inflazione altrettanto costante, e rendimenti del decennale non in forte impennata, possiamo dire che con queste condizioni, l’oro dovrebbe mantenere una certa stabilità.
Ma diventa ovvio che lo stesso mercato obbligazionario core (safe haven) tipo i T-Note, assume un peso determinante per calcolarne il potenziale target.

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Danilo DT

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11 commenti Commenta
ob1KnoB
Scritto il 25 Febbraio 2014 at 16:06

yin & yang o il piu’ divertente

yen o yuan?

john_ludd
Scritto il 25 Febbraio 2014 at 17:45

sei davvero comico a volte DT, lì a scervellarti a cercare “la risposta definitiva” come tanti altri tipi buffi che invece di andare al parco con il cane sono lì a cercare la pietra filosofale. Un grafico di qualche anno che mostra una correlazione non solo non è definitiva ma non è una risposta. Magari una correlazione che va avanti per un periodo statisticamente significativo, 50 o 100 anni, allora forse potrebbe fare sospettare e meritare una ulteriore ricerca. Il mondo non è stazionario ed ergodico e correlazione NON implica causazione, tipi brillanti hanno scoperto che la tale grandezza economica è correlata al prezzo della birra in Islanda e così via all’infinito, solo per dimostrare quanto è limitato ed epistemologicamente errato questo modo di pensare. Nello specifico, potrei postare grafici che mostrano che l’oro è un pessimo inflation hedge e altri che dicono che è ottimo, altri che lo correlano all’andamento del potere di acquisto del reddito mediano in Cina e India e altri ancora che dicono cose ancora diverse. L’ho fatto anche io, cercare la risposta a questo o quello, in grafici che mostrano correlazioni, incroci etc…, ho investito una gran mole di tempo ma, fortunatamente avendo una buona base di statistica, guadagnata quando il cervello ancora funzionava ho definitivamente compreso che è impossibile e che il mondo è popolato di folli che trovano sistematicamente un significato nei movimenti erratici di un mondo oltremodo complesso che non può essere compreso. E’ un meccanismo difensivo del limitato cervello umano; non potendo ammettere che non è in grado di capire un cazzo, va alla ricerca della risposta che gli conferma che è “in controllo” in una iper semplificazione della realtà. Si parte con una tesi, si trovano conferme parziali e si scaricano e/o non si ricercano tutti i dati che vanno in direzione opposta… e così via tra una delusione e l’altra mentre la realtà si fa beffe di noi. Capisco che è difficile da accettare, ma alla fine se si accetta di brancolare nel buoi con un accendino in mano si vive meglio.

Scritto il 25 Febbraio 2014 at 19:55

Se ti sembro comico dovrei essere felice, perchè almeno ti faccio ridere. Ma allora cosa dire di chi trova giustificazioni ben più relative, magari facendosi strapagare fior di quattrini in report dedicati?
IO magari mi sbaglio, mai detto il contrario, ma dico quello che IO penso.
Il blog resta MIO e dico quello che ritengo giusto dire. Che poi sia contestabile non c’è dubbio, ma non mi sembra di scrivere proprio delle emerite minchiate.
E lo dico perchè cerco di giustificare ciò che dico coi fatti. Senza dimenticare il TIME FRAME. Guarda il grafico e valuta tu il tipo di time frame di cui sto parlando.
Ora vado al parco con il cane.
Dovrei trovarci un sacco di gente

john_ludd
Scritto il 25 Febbraio 2014 at 20:42

Danilo DT,

permaloso ? il time frame di che ? ecco un grafico con un time frame simile che sembra mostrare che l’oro segue il cambio tra yuan e oro. Quindi, dove sta la correlazione se non nella testa di chi vede questo o quel grafico come conferma della propria tesi ? Confirmation Bias. La realtà è troppo complessa per essere catturata da una o più correlazioni. Ciao.

http://www.zerohedge.com/sites/default/files/images/user3303/imageroot/2014/02-overflow/20140224_CNYGOLD.png

john_ludd
Scritto il 25 Febbraio 2014 at 20:45

john_ludd@finanza,

errata corrige

… ecco un grafico con un time frame simile che sembra mostrare che l’oro segue il cambio tra YUAN e DOLLARO …

ilcuculo
Scritto il 25 Febbraio 2014 at 21:34

john_ludd@finanza,

Ciao John,

sono sempre stato affascinato dall’analisi tecnica, ho sempre avuto la sensazione che funzioni, almeno in parte per la semplice ragione che gli appartenenti ad una comunità abbiano stabilito delle convenzioni virtuali e che seguendole le rendano autoavveranti.

Mi ricordo ai tempi … una lezione di fisica superiore di un emerito professore Genovese che raccontava come al mondo ci sono cose asimmetriche e spiegava come in qualche modo le asimmetrie macroscopiche non possono che essere il risultato di qualche ignoto meccanismo di amplificazione dell’unica interazione che viola il principio di parità… ma nessuno è mai riuscito a comprendere questi meccanismi… allo stesso modo molte realtà macroscopiche seguono la serie di fibonacci… empiricamente è vero… ma la legge fisica che le sottende … ?

così gli economisti leggono i grafici… ipotizzando che per forza ci sia una legge…

Scritto il 25 Febbraio 2014 at 22:29

Qui si cercano anche delle correlazioni.
E se mi permettete la correlazione tra ORO rendimenti reali, grafici a parte, mi sembra credibile.

john_ludd
Scritto il 25 Febbraio 2014 at 22:40

Danilo DT,

ma nessuno lo nega, ma sono credibili anche tante altre “correlazioni” che a volte vanno pure in direzione opposta. Ce ne sta una più giusta e una meno, sono stabili nel tempo oppure no, cosa e quando cambiano… non affermo che è sbagliato ma che è insufficiente e parziale e che se ci si costruisce delle certezze su dati parziali allora si cercano guai. Quello che poi penso sull’oro l’ho espresso da secoli: fare trading sull’oro non è idea brillante, ci sono categorie di asset molto più adatte. Se uno acquista oro per altre ragioni allora può essere assai diverso, ma lo deve fare nel modo giusto e ce ne sta uno solo.

    Scritto il 26 Febbraio 2014 at 14:52

    Che sia insufficiente è corretto proprio perchè uo soggetto può comprare ORO per diverse finalita che tu hai descritto.
    IO consideravo una delle tante.

john_ludd
Scritto il 25 Febbraio 2014 at 22:56

ilcuculo@finanza,

la JP Morgan nel corso del 2013 ha avuto ZERO giorni negativi in attività di trading. Nel corso del 2012 ha avuto 1 giorno negativo… se qualcuno guadagna sempre deve essere davvero… molto bravo. Le asimmetrie informative non nascono per caso e l’analisi tecnica migliore oggi la fanno gli algoritmi di trading e i migliori sono quelli di… indovina… che in barba ai regolamenti guardano nei book degli altri partecipanti e li fronteggiano senza che questi se ne accorgano. Se poi possiedi una quota rilevante dei mercati dei derivati essendo controparte di tutti conosci in anticipo quello che tutti gli altri fanno e soprattutto faranno… beh… se poi le nuove regole le fai scrivere dai tuoi legali che partoriscono un mostro di 1000 pagine che non può essere nè compreso nè attuato beh… e ogni baro sa pure che devi lasciare vincere gli altri qualche volta altrimenti tutte quelle scimmiette prone sui loro computer alla fine smettono di giocare e tu di guadagnare perchè alla fine quando la pallina smette di girare se ci sta qualcuno che vince allora ci deve stare qualcuno che perde. Un buon baro conosce la statistica e sa che non potrebbe vincere con continuità, quindi per l’appunto bara che è l’unico metodo noto dal giorno della creazione per diventare ricco. Lasciamo che i bimbi si divertano con i grafici disse Lloyd…

ilcuculo
Scritto il 25 Febbraio 2014 at 23:15

john_ludd@finanza,

…. e fibonacci …. 😀 😯

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