in caricamento ...
ORO: il barometro settimanale
GUEST POST: Gli avvenimenti più importanti della settimana
L’oro ha aperto la settimana a $ 1.731,20 e ha chiuso venerdi a $1.713.40.
Al Comex di New York, i contratti futures sull’oro per consegna dicembre quotano a $1.712,50 all’oncia mentre quelli sull’argento quotano a $32,36 all’oncia.
Nella seduta settimanale l’oro ha consolidato le posizioni guadagnate la scorsa settimana, anche se in leggero calo. Il metallo giallo si e’ mosso in modalita’ laterale, scorrendo entro il range compreso tra i $1.705,00 e i $1.735,00. La struttura tecnica di breve termine rimane costruttiva con probabile rafforzamento della pressione rialzista, anche se l’oro rimane senza una direzione precisa e le quotazioni in preda ad alta volatilita’.
Da un punto di vista grafico, soltanto la violazione (breakout) della resistenza posta a $1,740,00 potrebbe fornire un nuovo segnale “long” con un primo target a $1.751,00 – $1.757,00 e un secondo attorno ai $1.770,00. Una correzione ribassista (pullback) dovrebbe assestarsi a quota $1.690,00, che dovrebbe fungere da supporto grafico e psicologico.
In India, questa settimana, si e’ celebrata la festivita’ Hindu di Dhanteras, e le vendite di oro da gioielleria e monete e’ risultata in aumento del 30% rispetto alla festivita’ celebrata l’anno scorso.
La maggior parte degli Indiani durante la festivita’ di Dhanteras acquista metalli preziosi, per la maggior parte in oro.
Secondo l’Ufficio Censimenti di Hong Kong, a Settembre la Cina ha importato 69,7 tonnellate di metallo giallo tramite Hong Kong. La media mensile di import mondiale di oro verso la Cina, su base annuale, si attesta al nono mese dell’anno sulle 65 tonnellate, un vero e proprio primato. In nove mesi di quest’anno il paese del Dragone ha importato la stratosferica cifra di 582 tonnellate di oro, piu’ di quanto ne possegga l’India a titolo di riserve ufficiali (558 tonnellate).
Entro Novembre la Cina avra’ sorpassato per importazioni nette le riserve ufficiali dell’Olanda. Fino al 2007 la Cina era solita reimpiegare i propri surplus di bilancia commerciale con l’estero, acquistando Titoli del Tesoro Statunitense. Da cinque anni a questa parte la fetta piu’ consistente dei surplus inerenti l’export e’ veicolata nell’acquisto di metallo giallo. E’ un trend che non conosce soste e che aumenta in modo esponenziale anno dopo anno.
George Soros ha incrementato la propria quota azionaria nello SPDR Gold Trust arrivando al 49% e possedendo un milione e trecentoventimila azioni. Soros e il suo team stanno aumentando la propria esposizione nel grande fondo ETF per proteggere i propri capitali nel prossimo decennio, tramite l’investimento nel metallo giallo.
Secondo la US Security and Exchange Commission (SEC), il fondo Bacon’s Moore Capital Management LP ha acquistato un milione e ottocentomila azioni del fondo Sprott Physical Gold Trust, lo scorso trimestre.
Moore Capital ha contestualmente ridotto l’esposizione azionaria nello SPDR Gold Trust, vendendo 100.000 azioni del grande fondo ETF. Patrick Clifford, portavoce di Moore Capital a New York, non ha voluto commentare le mosse strategiche del proprio gruppo.
Emma Wall ha intervistato il Manager di Charteris Funds, Ian Williams, il quale ha dichiarato che secondo le sue previsioni l’argento sta entrando in una fase toro estremamente favorevole, e che il prezzo corrente di $ 32,00 sara’ presto destinato a essere sorpassato per giungere verso i $165,00. Williams prevede che l’argento possa toccare queste vette entro il mese di ottobre del 2015.
Williams fonda le sue previsioni secondo analisi cicliche e tecniche impostate su basi matematico-statistiche. Secondo Charteris Funds, il rally dell’argento partito dal 2008 (quando quotava a $8 per oncia, arrivando ai $32,00 attuali) sara’ destinato a essere ampiamente superato da questa seconda fase di mercato toro.
Williams nota che il prezzo dell’argento e’ estremamente piu’ volatile dell’oro, ma nei prossimi anni potrebbe sovraperformare il prezzo del metallo giallo.
Il Manager di Charteris sostiene che i fondamentali macro-economici per l’argento sono piu’ solidi che mai, e che la rielezione del Presidente Barack Obama sara’ sostenuta dalla politica super-espansionista di Ben Bernanke, fattore che dara’ il via libera al mega rally dell’argento da qui al 2015.
Gravissima escalation di tensioni tra Israele e i Palestinesi.
In settimana Israele aveva ucciso il comandante militare di Hamas, Ahmed Al-Jaabari, e ha effettuato numerose incursioni aeree e missilistiche da navi nel Mediterraneo contro la Striscia di Gaza. Il bilancio, che si aggrava di ora in ora, parla di almeno venti civili palestinesi uccisi e di altrettanto numerosi feriti. Registrate anche tre vittime israeliane a causa dei numerosi razzi palestinesi caduti sulle citta’ di Beer Sheva, Ashdod, Ashgelon e nei dintorni di Gerusalemme.
Nell’attacco israeliano contro il comandante di Hamas e’ deceduta anche la sua guardia del corpo, Mohammad Al-Hams. Israele, come dicevamo, ha condotto incursioni aeree contro le aree abitate di Khan Younis, Sheikh Zayed Square situate a nord di Gaza e ad Al Sabra, Rafah e Beit Lahia a Gaza City.
Il Ministro della Salute Palestinese, Mafed El Makha El Makhalalaty, ha affermato che gli ospedali soffrono delle carenze dovute alla prolungata chiusura della striscia di Gaza e sono privi di medicine e forniture mediche.
L’Egitto ha richiamato il proprio ambasciatore da Israele. Il Primo Ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha annunciato che l’esercito e’ pronto a estendere le operazioni a terra, se necessario. Il Ministro della Difesa, Ehud Barak ha autorizzato il richiamo alle armi dei riservisti.
Il numero uno di Hamas, Ismail Haniyeh, ha invitato l’Egitto a fermare l’attacco israeliano contro l’enclave palestinese di Gaza. L’Egitto ha chiesto all’ONU di convocare urgentemente il Consiglio di Sicurezza. La Lega Araba ha indetto una riunione straordinaria per questo sabato.
Tensioni anche tra Israele-Siria e Turchia-Siria. Domenica scorsa Israele ha mobilitato truppe di carri armati che hanno risposto al fuoco dei siriani sulle alture del Golan. Il confine tra Turchia e Siria e’ teatro di scaramucce a colpi di mortaio. La Nato ha dichiarato, tramite il suo Segretario Generale Fogh Rasmussen, che e’ pronta a difendere la Turchia se necessario.
La situazione in Medio Oriente e’ esplosiva e potrebbe degenerare in una vera e propria guerra altamente destabilizzante. Se non vi saranno argini al tralignare della situazione, nelle prossime settimane o mesi l’intera area potrebbe divenire un vero e proprio focolaio di instabilita’ globale visto anche l’annoso contenzioso tra Israele e Iran.
Tra luglio e settembre il Giappone e’ entrato in recessione: il PIL in questo lasso temporale si e’ contratto dello -0.9% (-3,5% su base annuale). Il Primo Ministro Yoshihiko Noda ha dichiarato che il Governo reagira’ “con senso di urgenza” di fronte a questi dati negativi.
Il Ministro delle Politiche Economiche Giapponese, Seiji Maehara, ha gia’ proceduto a moltiplicare le pressioni sulla Banca Centrale per ampliare di nuovo i suoi programmi di acquisto di assets. In Dicembre sarebbe previsto un nuovo round di espansione monetaria (il decimo da inizio della crisi).
Il Giappone, pertanto, si appresta a chiudere l’anno 2012 in recessione tecnica, con un rapporto debito pubblico/PIL pari al 230% e un deficit annuale/PIL pari al 10%.
Negli USA, in agosto il numero dei cittadini che riesce a sopravvivere grazie ai “food stamps” e’ balzato a 47,1 milioni, in crescita di 420.947 unita’ rispetto a luglio. Si tratta della crescita piu’ elevata da quest’anno, rilevata su base mensile.
I ministri delle Finanze dell’Eurozona hanno concesso altri due anni alla Grecia per ridurre il suo deficit. Il Presidente dell’Eurogruppo ha spiegato che la Grecia potra’ ripagare i titoli scaduti venerdi’ con la proroga degli stessi in attesa della tranche da 31,2 miliardi di Euro.
Sintesi della conferenza annuale della LBMA/LPPM
A inizio settimana si e’ svolta la consueta conferenza annuale della LBMA/LPPM (London Bullion Market Association – London Platinum and Palladium Market) nella cornice del Grand Hyatt Hotel di Hong Kong.
Molti i relatori, tra cui Stewart Murray (Chief Executive LBMA), Haywood Cheung (Presidente della Chinese Gold & Silver Exchange), Wang Zhe (Amministratore della Shangai Gold Exchange), Chu Juehai (Vice Presidente della Shangai Futures Exchange), Xie Duo (Direttore Generale della Banca Centrale della Cina), John Reade (Senior Vice Presidente di Paulson & Co.), Charles Morris (Capo Ufficio degli Investimenti Globali presso HSBC), Jamie Sokalsky (Amministratore Delegato del gigante minerario-aurifero Barrick Gold Corporation) e Marc Faber autore della newsletter “The Gloom, Boom & Doom Report”.
La London Bullion Market Association riveste particolare importanza a livello mondiale, in quanto sia l’oro che l’argento sono trattati sui mercati Over The Counter (non regolamentati) che sui mercati regolamentati come il New York Mercantile Exchange (NYMEX) e il Tokio Commodity Exchange (TOCOM).
Ma e’ la London Bullion Market Association (LBMA) che ne fissa le quotazioni ufficiali giornaliere.
Vasta la panoramica degli argomenti trattati. E’ stato approfondito il ruolo dei fondi ETF all’interno del mercato dei metalli preziosi; si e’ analizzato il ruolo dell’oro in “portafogli investimenti reali”e il suo ruolo tattico giocato all’interno di “portafogli multi-assets”.
Esaminati i trends di produzione/consumo del metallo giallo nei grandi mercati asiatici e analizzato il ruolo della domanda di oro nel settore Automotive; e’ stato approfondito il ruolo delle riserve di metallo giallo a livello mondiale in relazione all’incremento della domanda delle stesse ed esaminati i problemi relativi alla sua produzione/estrazione.
Ma per comprendere l’evoluzione del settore nel prossimo decennio sono state prese in considerazione le mosse strategiche e geo-economiche della Cina (quale grande attore protagonista in questo mercato nel decennio scorso e in quello prossimo).
In effetti, la Cina ha interpretato la parte del “leone” in questa conferenza.
Il Direttore Generale della BPOC (Banca Centrale della Cina) Xie Duo, ha ribadito che la Cina e’ il primo produttore e consumatore mondiale di metallo giallo e ha illustrato nel dettaglio i piani strategici di lungo periodo della BPOC e del Governo Cinese.
Essi si articoleranno come segue:
* Trasformare in modo definitivo il ruolo del metallo giallo sui mercati cinesi. Infatti esso e’ ancora considerato, su questi mercati, una “commodity”, ovvero una materia prima. Ma i tempi sono maturi per modificarne lo “status” anche sul mercato cinese. Lo Shangai Gold Exchange (SGE), consta di 33 membri finanziari permanenti, con piu’ di tre milioni di clienti. Su questo mercato interno sono attive trenta banche che commerciano oro fisico e finanziario (paper gold). Lo Shangai Gold Exchange sta divenendo anche un importante punto di riferimento per i cittadini cinesi che hanno intenzione di acquistare, permutare e vendere oro. L’obiettivo e’ quello di fare evolvere lo “status” del metallo giallo da materia prima a investimento finanziario avvalendosi dello SGE come veicolo per il suo mercato, per il suol collocamento e impiego;
* Trasformare i mercati per contanti “spot” per consegna immediata, in mercati complessi di derivati “futures”. Lo SGE e’ il mercato di riferimento piu’ grande e piu’ importante a livello mondiale per il mercato a contanti (spot) del metallo giallo. I volumi di compravendita sono aumentati del 60% dal 2008 al 2010 fino a un incremento del 73% al 2011. Lo Shangai Gold Exchange si candida a divenire un mercato globale in cui siano trattati anche i derivati “futures” del metallo giallo (tramite la divisione Shangai Futures Exchange – SHFE);
* Trasformare il “trading” domestico del metallo giallo verso un mercato di riferimento internazionale per investitori globali.Gia’ dal 2005 lo SGE ha aperto una sessione notturna delle proprie trattazioni al fine di connettersi con il mercato di Londra aperto nel pomeriggio e con il Comex di New York che apre la mattina successiva. L’obiettivo e’ quello di fare dello SGE un mercato non-stop in modo tale da coinvolgere un numero sempre maggiori di grandi banche partecipanti e allo stesso e fare concorrenza agli altri due grandi mercati.
I tempi di attuazioni saranno di medio-lungo termine ma il Governo cinese ha gia’ preso provvedimenti per accelerarne il corso. In particolare sono stati fatti chiudere tutti gli altri mercati “illegali” che trattavano il metallo giallo, ufficialmente riconoscendo come legali solo lo Shangai Gold Exchange e lo Shangai Futures Exchange.
Lo sviluppo dei piani di cui sopra dovra’ snodarsi entro cinque punti:
1. Assicurare uno sviluppo equilibrato di questi mercati onde evitare disordini finanziari;
2. Perfezionarne le attuali leggi, le normative e strumenti di regolazione nonche’ il rafforzamento delle Autorita’ di Viglilanza;
3. Perfezionare i meccanismi di “avversione al rischio” e di protezione per gli investitori;
4. Rafforzare e incentivare l’innovazione di piattaforme di mercato per strumenti finanziari;
5. Promuovere una futura apertura di piu’ filiali all’estero.
Quest’ultimo punto e’ considerato di priorita’ inferiore agli altri quattro in quanto il primo obiettivo e’ quello di attirare investitori stranieri sul mercato domestico del metallo giallo.
Il Vice Governatore della Cina, nonostante l’attuale crisi economica che sta attraversando il paese del Dragone, si attende un decennio di crescita stabile, in linea con gli obiettivi che si sono prefissati.
La Cina e’ intenzionata a incrementare le proprie riserve costituite da oro per assicurare la propria stabilita’ finanziaria interna e promuovere la propria moneta (lo yuan) come valuta globale.
Inoltre, istituzioni finanziarie del calibro della China’s Agricultural Bank, della Industrial and Commercial Bank of China, della China Construction Bank, della Bank of China e la Bank of Communications, hanno gia’ tutte pianificato di aprire filiali all’estero e di lanciare entro un paio di anni alcune piattaforme finanziarie per consentire il trading di oro a livello mondiale, in modo da attrarre investitori internazionali, anche “retails”, nel mercato della compravendita di metallo giallo.
Queste piattaforme finanziarie telematiche consentiranno di acquistare oro e argento e permetteranno agli investitori mondiali di aprire dei veri e propri piani di accumulo (PAC) in metalli preziosi. Programmi di risparmio flessibili che consentiranno anche al risparmiatore “retail” di effettuare versamenti periodici di modesta entita’ che si risolveranno con la consegna finale di oro e argento al termine del periodo contrattuale.
Il guanto di sfida e’ stato lanciato.
La Cina nei prossimi dieci anni si prepara a giocare un ruolo di primaria importanza nel campo dei metalli preziosi, sia dal punto di vista economico (primo produttore/estrattore e consumatore mondiale) sia dal punto di vista finanziario (espansione dei mercati derivati “futures” e ampliamento della platea dei suoi protagonisti). Per la Cina, l’Economia e la Finanza sono considerate la continuazione della Politica.
Sara’ in grado l’Occidente, (con un motore interno sempre piu’ sfibrato e svigorito – un’Occidente al cui interno dimorano Stati ed economie reali ridotti a strumenti docili di una Finanza rapace e parassitaria) di raccoglierne la provocazione e affrontarne la competizione?