ORO: il barometro settimanale

Scritto il alle 12:00 da Roy Reale

GUEST POST: Gli avvenimenti più importanti della settimana e il ruolo dell’oro nei portafogli di investimento

L’oro ha aperto la settimana a $1.655,80 e ha chiuso a $1.662.80. La fase attuale di breve termine rimane critica, con tendenza ribassista fino ai $1.540,00; se dovesse ripetersi una correzione come al termine dello stadio del 2005-2008 (ovvero del 30% dai massimi), potremmo vedere l’oro arrivare fino a $1.450,00. Terminato il periodo di consolidamento, il metallo giallo dovrebbe essere in grado di recuperare terreno e violare senza problemi quota $1.800,00 l’oncia.

Un comunicato del FOMC (il braccio esecutivo della Fed) ha dato adito a vendite speculative su oro e argento, la settimana scorsa. I membri del FOMC hanno dichiarato che probabilmente porranno termine entro la fine del 2013, all’allentamento monetario (quantitative easing) consistente nell’acquisto di 85 miliardi al mese di Titoli di Stato e Obbligazionari statunitensi iniziato a gennaio di quest’anno.

L’ipotesi ci pare inverosimile. Dall’inizio della crisi mondiale, nel 2008, i fondi comuni europei e giapponesi e i fondi sovrani cinesi hanno ridotto notevolmente le posizioni in Titoli di Stato USA. Se la Fed ponesse termine improvvisamente all’acquisto di questi titoli, la bolla sui bonds americani detonerebbe (le quotazioni hanno raggiunto livelli stratosferici, per converso i rendimenti sono sempre piu’ striminziti).

Potremmo assistere a un crollo delle quotazioni dei Titoli di Stato USA e un repentino rialzo dei tassi d’interessi sugli stessi; situazione insostenibile per il Dipartimento del Tesoro USA e per il Debito Pubblico americano, ai massimi di sempre (con relativo rischio default entro il 15 febbraio, se il Congresso non approvera’ l’ennesimo innalzamento del tetto del debito).

I fondi pensione giapponesi raddoppieranno i loro investimenti in oro nei prossimi due anni

L’Agenzia Bloomberg mercoledi’ ha riportato uno studio in cui si analizza la propensione all’investimento in oro da parte dei fondi pensione giapponesi (i piu’ grandi al mondo, dopo quelli statunitensi). Bloomberg riferisce che i fondi pensione raddoppieranno (e oltre) i loro assets in oro fisico, per  contrastare i target inflazionistici prospettati dal Governo e dalla Banca Centrale giapponese. Il valore dell’oro espresso in Yen giapponesi ha raggiunto un record di 147.780 yen per oncia in data 2 gennaio 2013 (dopo un incremento del  1% registrato l’anno scorso).  Il Primo Ministro giapponese, Shinzo Abe, ha dichiarato di voler raggiungere un target inflazionistico pari al 2%. Questa mossa di Abe e della Banca Centrale avra’ delle conseguenze dirette sulle politiche d’investimento dei propri assets da parte dei fondi giapponesi. Dopo due decadi di stagnazione essi dovranno predisporre delle “difese” anti- inflazionistiche dei propri portafogli.

I fondi pensione saranno costretti a differenziare i propri attivi investendo in oro (asset anti- inflazionistico per eccellenza). Ricordiamo che i fondi giapponesi hanno in carico portafogli globali per un ammontare stratosferico di US $ 3.400 miliardi. I fondi pensione trattano migliaia di migliaia di miliardi in assets globali; una diversificazione nel metallo giallo dei propri investimenti farebbe erompere il mercato dell’oro, mercato di ridotte dimensioni e con una produzione globale in declino relativo.

Riccardo G. – Deshgold

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