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Oro, conviene vendere oppure è una buona buy opportunity?
Quando il mercato crolla, spesso crollano anche alcune certezze. Un bene rifugio per antonomasia, l’ORO, non è infatti passato indenne dalle vistose correzioni di borsa di questi giorni.
Mi sembrerebbe di poter di che l’oro non brilla più come una volta… Ma come sempre, prima di dare per morta una tendenza rialzista che, ricordiamolo, sembrava veramente disegnata col righello tanto era precisa, occorre aspettare le conferme. Inoltre continuano a persistere diversi elementi che fanno propendere sia ad un possibile nuovo rimbalzo, ed altri invece che ne prevedono un futuro tonfo.
Cari lettori, fosse facile, non saremmo di certo qui a raccontarci tante belle cose tutti i giorni.
Innanzitutto ci tocca parlare di Quantitative Easing. Un eventuale ulteriore allentamento quantitativo era un eccellente elemento BULLISH per il metallo giallo.
Ma proprio in questi giorni il buon Ben Bernanke ha parlato chiaro: gli USA rallentano e non sono fuori dalla crisi, però al momento “no more QE”.
Certo, tassi bassi creano ancora un ambiente positivo per l’oro, ma ci sono anche problemi nell’ambito della domanda globale di materia prima, che è in flessione.
Ma andiamo con ordine e cerchiamo di ragionare.
Macroeconomia: segnali contrastanti
Se guardiamo la macroeconomia, non possono essere ignorati evidenti elementi positivi per l’oro.
Il verbale FOMC parla chiaro, il QE3 non è imminente. Però poi i fondamentali di questi ultimi giorni (vedi i non-farm payrolls aumentati di 120K a marzo) mettono in dubbio tante cose. Veramente Bernanke interromperò la sua campagna di inondazione di liquidità, rischiando di compromettere quanto fatto fino ad ora? Oppure accetterà la sconfitta ed entreremo in una nuova era dove l’economia verrà lasciata un po’ al suo destino?
Difficile ritrovarsi con cambiamenti al FOMC di fine aprile, mentre su giugno ho qualche dubbio. Intanto però sono certo che la FDE sta monitorando col microscopio tutti i dati in uscita. La situazione è sempre più difficile, lo sanno benissimo, e sanno anche se l’economia, senza il sostegno FED rischia di sgonfiarsi…
Ma nel frattempo occorre anche registrare il buon dato cinese. Il PMI manifatturiero (NBS) ha registrato un sorprendente rialzo in marzo: sale a 53,1 da 51 di febbraio, mentre l’indice era ampiamente previsto in ribasso.
Mescoliamo questi bei datti, frulliamoli e che ne otteniamo? Un minestrone che definirei NEUTRAL. Ci sono quindi dati discordanti e da rivedere. Per la macroeconomia l’oro non è ancora morto e sepolto. Però presto avremo ulteriori indicazioni.
CFTC: speculazione ridimensionata
Gli ultimi dati settimanali del CFTC mostrano che l’interesse speculativo sull’oro è stato ridimensionato durante la settimana conclusa il 3 aprile. Le posizione nette dei Non Commercials, sono diminuite. Il mercato si volge verso altre attività. La domanda fisica indiana è in rallentamento, senza poi dimenticare che, a quanto sembra, hanno applicato nuove imposte proprio sull’oro lavorato a danno degli orafi indiani. Rischi addirittura di scioperi proprio degli stessi orafi che vogliono la cancellazione di questa nuove accise. E questo non è un elemento positivo per l’oro.
ANALISI TECNICA: sempre nel canale
E qui viene il bello. Se tutto quanto detto prima ci potrebbe mettere molti timori, il grafico ci lascia ancora un barlume di speranza. Nonostante la recente debolezza, rimaniamo bullish per l’oro. Ovviamente la chiave è il canale, l’ultima spiaggia è area 1580.
Morale: decisione sull’oro da rinviare. Presto per dirlo finito, presto per considerarlo interessante per l’acquisto. Sarà il mercato a dirci cosa dobbiamo aspettarci. E voi, invece, cosa vi aspettate? Siete tra coloro che sono convinti di un oro a 2000 $/oz oppure pensate ad una correzione vistosa ed una conseguente inversione di tendenza?
PS: ovvio, sia ben chiaro che si parla di oro fisico e non di oro taroccato. Come mi ricorda l’amico Lampo via email, in Cina hanno già trovato il modo di taroccarlo col Tungsteno.
Quello si che non è più oro che brilla….
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DT
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Sì, ma penso occorra anche considerare il punto: “Se vendo l’oro, dove investo il ricavato?” Non solo nel senso di in cosa lo investo, ma anche dove lo metto (in Italia, in Austria o in Svizzera) leggi: incubo patrimoniale e affini?
Biancheri (Geab) nel suo Crisi Mondiale parla di sconfitta del dollaro contro l’oro a breve (qualche anno) e in tal caso…
Sul fatto che l’oro come massimo possa toccare i 2000 USD Oz (l’anno scorso, si parlava addirittura di 3000) sono tutti d’accordo, ma…quale potrebbe essere il minimo nei prossimi anni? 1500, 1200, 800 o addirittura 400? Questa è una previsione che nessuno ha ancora tentato. Perchè non ci provi tu, DT?
analisi più che condivisibile se…… un se grosso come una casa.
non si può, o almeno non ritengo corretto trattare l’oro come una qualsiasi altra materia prima ….. ovvero estrapolare il suo valore dalle vicende geopolitico.
vero che il dollaro e il marco, il franco svizzero e lo yen possono essere considerate monete rifugio….. ma non dimentichiamo mai che l’oro è il bene rifugio per eccellenza, oltre il dollaro, oltre il marco ecc… ovvero, quando il sistema monetario mondiale entrasse in crisi, e scricchiolii ce ne sono in abbondanza, tra l’accordo cino-giapponese, a quello dei BRICS, al pagamento del petrolio iraniano (in oro) da parte di cina e india …… tutti fattori che potrebbero in breve sconvolgere molte previsioni, se si guarda solo al metallo come fosse un metallo qualunque.
La mia modestissima opinione, per quello che puo’ valere ed interessare (anche se mi piacerebbe avere un feedback), da qualche anno ben dentro al gold (come Paperone nel suo deposito 😉 ).
L’oro ha cominciato la sua corsa nel 2001 circa. Dal 2001 al 2007, ben prima delle crisi Fratelli Liman e dei QE, e’ passato da 150 circa a 600 circa, cioe’ e’ quadruplicato in 6 anni. Domandatevi il perche’. Qualcuno aveva la vista lunga allora, quando credo nessuno avrebbe immaginato QE, LTRO e altre diavolerie, ne’ tutto il casino attuale. E’ cambiato qualcosa da allora (intendo il 2001), di fondo? di veramente fondamentale? no, non credo. Quindi la mia opinione e’ che il trend bene o male continui. QE etc. sono scuse per il breve-medio tempo, ma su scala pluriannuale non vedo motivi perche’ il trend cambi. Poi nessuno (o almeno io) vede nel futuro, o, qualora ci vedesse, non te lo viene a dire.
Per DT, una curiosita’ tecnica: perche’ il livello 1580? e’ stato piu’ volte perforato, e ad esempio a fine anno 2011, li’ ci sarebbe stato un bel segnale di sell (o no?), pero’ – alla luce del POI – falso.
Inoltre, forse ho le visioni ed e’ sicuramente prematuro, ma non si sta formando la spalla destra di un testa e spalle rialzista?
Stasera ne riparlo in TRENDS con tante altre interessanti annotazioni….
Dream Theater:
Stasera ne riparlo in TRENDS con tante altre interessanti annotazioni….
🙁
Vorrei aggiungere – da non addetto ai lavori – una considerazione a quanto detto da Andrea Mensa.
Da non-competente nutro il convincimento che il mondo finanziario di oggi sia sostanzialmente frutto diretto di due decisioni epocali: quella di Nixon (1971), di abbandonare il gold-standard, e quella di Clinton (1999) di abolire con il Gramm-Leach-Bliley Act i vincoli all’attività delle banche d’investimento. Con la prima si sono aperte le porte alle “libere tipografie monetarie”, con la seconda si è consegnato il mondo alla speculazione finanziaria.
L’oro – in questo mondo – rappresenta il ricordo, il simbolo dell’ultimo sistema finanziario “funzionante”, “sano”. Di conseguenza impersona il “nemico”, l’antagonista della realtà finanziaria che domina il mondo attuale. Un “ritorno” dell’oro significherebbe/implicherebbe – a mio avviso – la fine della finanza post-Bretton-Woods: pertanto penso che si sia fatto, si stia facendo e si continui a fare di tutto per escludere una tale evenienza.
L’andamento dell’oro riflette quindi – ai miei occhi – il prodotto d’interazione fra un substrato reale (ricerca di sicurezza di molti piccoli investitori/risparmiatori – ma non solo loro – da un lato), e – dall’altro – un movimento specultativo di qualche grande investitore (fondi etc.), unito ad una serie di interventi “dall’alto” per controllare che l’oro non faccia scherzi.
Per il momento i movimenti speculativi e gli interventi “dall’alto” (che – insieme – sono riusciti a “virtualizzare” l’oro, imponendo una quotazione ufficiale di fatto svincolata dal “sottostante fisico”, che è – invece – uno degli aspetti fondamentali, portanti, dell’oro) sono riusciti a tenere la situazione sotto controllo. Se riusciranno – gli stessi “controllori” – a ricomporre la crisi finanziaria globale, a far ripartire l’economia reale e a far dimenticare al mondo il carattere virtuale della moneta, l’oro tornerà prima o poi a valori “normali” (ai livelli del 2005-2008?).
Se ciò non dovesse riuscire e se la crisi dovesse evolversi in un’ulteriore inondazione incontrollata di “moneta”, penso che l’oro (quello vero, fisico) prima o poi sfonderebbe le barriere che continuano a contenerne le quotazioni, e allora tutto sarebbe rimesso in discussione.
Probabilmente tornerebbe a valere il consiglio che dava – a fine 2008, in pieno crollo della finanza – un brooker americano intervistato alla TV: oro e pump-gun.
Cosa ne pensi invece delle aziende che estraggono oro, il Gold Miners Index? secondo me li c’è valore e anche da un punto di vista grafico siamo a dei supporti importanti. L’indice è ai valori del 2007 quando l’oro valeva 800 $.