OK: IL PREZZO E’ GIUSTO, MA IL TIMING…
La situazione si complica sempre di più, è di qualche ora fa la comunicazione del dato ISM che ha confermato il forte stato di difficoltà dell’economia USA. Mr. Smith ha preso coscienza che , a seguito dei vari ISM, la recessione si è ormai concretizzata anche nei numeri, anche se, all’evidenza, l’avevamo già “scoperta” da tempo.
Quindi tempi durissimi per l’economia americana, costretta a leccarsi le ferite al fine tentare (perché di tentativo si tratta) di recuperare la strada perduta con manovre sia fiscali che sui tassi. Ma ormai, come ho già scritto in modo un Po’ sarcastico in passato, la frittata è fatta. A poco serviranno nel breve gli esperimenti di Bush e Bernanke. A poco serviranno i discorsi ed i comportamenti mirati a far recuperare fiducia ai risparmiatori e soprattutto ai consumatori, il vero motore dell’economia globale. Ormai è tempo di rassegnarsi. La situazione è difficile e prima di tornare in uno scenario positivo, ci vorrà del tempo.
Price Earning da sballo, però non basta
Certo che se andiamo a leggere i cosiddetti P/E presenti oggi in borsa, beh, ci sarebbe da vendere la casa e comprare equity! Abbiamo, per fare un esempio, un titolino piccino picciò come Intesa San Paolo che oggi , in versione ordinaria, arriva pagare dividendi da capogiro, con un valore in borsa non lontanissimo dal valore di libro.. Ma non guardiamo i P/E, in quanto potrebbero giustamente essere rivisti al ribasso, a causa di crisi subprime e recessione. Guardiamo il più vecchio ed affidabile (ed importante) dato aziendale, l’utile o meglio ancora lo yield. Bene, siamo ad un 4.5% di yield medio a PiazzAffari, un dato che non si vedeva da circa 25 anni. Tantissimo. Oppure società come Autogrill o Ansaldo, o rimanendo alla lettera A come non ricordare Azimut, oggi con P/E pari a 11.
Tutto vero. Ma allora…
E’ tutta una questione di timing
Quindi io non posso assolutamente negare che in borsa oggi ci sono i super saldi. Ma non posso nemmeno affermare che, solo perché ci sono dei titoli sottovalutati, questi vanno per forza di cose comprati. La storia ci insegna che le occasioni folli in borsa ci sono sempre (ciclicamente) state. E sempre ciclicamente si è assistito a fasi di ribasso dove, quando si pensava di essere arrivati ad un “bottom”, si scopriva che c’era sempre un bottom successivo. Con questo predico solo la calma. Sul mercato molti analisti stanno spuntando fuori con frasi: “Difficilmente vedremo ancora simili prezzi in futuro”. Certo, forse hanno ragione, ma dimenticano di dire che la borsa non è solo una questione di fondamentali, di analisi e di studi, ma anche di “timing”. E per questo possiamo puntare in modo sicuro sull’unico strumento che ci può aiutare, l’analisi tecnica.
Calma e sangue freddo, seguire le tendenze, cercare di limitare al massimo il coinvolgimento psicologico e condizionante dei media e degli analisti, e cercare in modo indipendente ma realistico (ovvero con il buon senso) la retta via da seguire.
Nel nostro piccolo, credo che noi, la piccola comunità di Intermarketandmore, nata per scherzo ma oggi qualitativamentemolto valida, abbiamo le carte in regola per gestire in modo positivo la situazione.