OBELISCO: il tuo investimento ha reso il 99%. In negativo

Scritto il alle 14:40 da Danilo DT

E siamo di nuovo qui a parlare di Poste Italiane.
Non prendetela come una guerra personale nei confronti del colosso italiano, ma semplicemente è una mia volontà di denunciare il differente trattamento che viene spesso riservato al sistema bancario a confronto di chi, magari, non è ufficialmente banca ma si comporta da tale in tutto e per tutto.
Ricordate cosa vi avevo scritto, sempre in ambito di Poste Italiane, sull’investimento nel fondo immobiliare Vegagest? 
Bene, non è un caso unico. Qui stiamo parlando di Obelisco, un fondo immobiliare che sempre Poste Italiane ha distribuito e che sta riservando una perdita ai sottoscrittori pari al 99%.

(…)Torna di attualità il caso del Fondo Immobiliare “Obelisco” collocato da Poste Italiane Spa. Lanciato nel 2005 e pubblicizzato all’epoca come una soluzione d’investimento redditizia e a basso rischio, ebbe inizialmente un grande successo, tanto che vennero vendute ai risparmiatori quasi 70.000 quote per un valore unitario di 2.500 euro. Nessuno immaginava, tantomeno gli impiegati di PT, che di lì a poco sarebbe arrivata la crisi e con essa le minusvalenze del mercato immobiliare. (…) [Source

E chiamale minusvalenze! Ma soprattutto, i sottoscrittori che si aspettavano un’alternativa al classico librettino, pensando quindi magari ad un qualcosa di tranquillo, come la prenderanno? Non dite che l’hanno già presa, non sarebbe carino… Intanto però è evidente che si tratta dell’ennesimo caso di totale malagestione d parte di CHI doveva controllare e che NON lo ha fatto…

Il fondo immobiliare Obelisco, collocato da Poste Italiane, perde il 99%, secondo quanto segnalato da La Stampa.
Il prodotto gestito da InvestiRe (sgr del gruppo Finnat) aveva raccolto 172 milioni di euro al momento del collocamento nel 2005 (vendette 70mila quote): oggi ne vale circa tre, con un debito oltre i limiti regolamentari.

(…) Alla prevista scadenza decennale le quote del fondo erano scese dal valore iniziale di 2.500 euro a circa 650, cosicché InvestiRe si avvalse di una specifica clausaola, prorogando i termini al 31 dicembre 2018, nella speranza di una ripresa.
L’accusa ora rivolte a Poste è sul suo ruolo nella vicenda. La struttura guidata da Del Fante è sì soltanto distributore del fondo ma collocandolo tramite propri sportelli e consulenti finanziari se ne è fatta in qualche modo garante. (Source) 

Ora, permettetemi però di spezzare una lancia in favore degli amici sportellisti di Poste Italiane che hanno collocato il prodotto. Secondo voi qual è il loro livello di responsabilità? E quale invece quella di CHI ha loro imposto le vendite? E poi, come sono state vendute? E la profilatura del cliente? E inoltre, chi tutela il risparmio e vigila sulle società (CONSOB) che fine ha fatto?
Devo dirvi anche che è successo o ci arrivate da soli? Ovvero, come è possibile che abbia perso il 99%? Semplice. Era una truffa, hanno messo nel contenitore Obelisco immobili ipersopravvalutati e asset di bassissimo livello. Un che qualcuno ha utilizzato per “scaricarsi” il rischio, magari guadagnandoci anche il giusto, per poi preparare un bel pacchetto agli ignari sottoscrittori. Ignari come anche i dipendenti di Poste Italiane che ovviamente non sapevano proprio tutto di Obelisco. Anche perché siamo onesti, il mestiere del consulente (visto in modo SERIO) non si investa. E’ figlio di anni di esperienza, di corsi che mirano a specializzare e preparare delle figure professionali. Qui invece si demanda la vendita di prodotti a persone che sono paragonabili a “venditori” puri.

Eccovi il grafico dell’andamento del fondo immobiliare Obelisco. Almeno vedete che non vi racconto storie.

Ma lasciamo perdere, la cultura finanziaria della gente e degli stessi consulenti è quella che è, forse non ci meritiamo di più.
Meglio andare in vacanza. Tanto arrabbiarsi serve a poco.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

5 commenti Commenta
alplet
Scritto il 9 Agosto 2018 at 15:58

Molti non hanno informazioni ed esperienza sufficienti nel campo dei soldi: capita spesso così che appunto alcuni ci rimettano del grano per delle castronate di investimenti. Uno degli uomini più ricchi del mondo, Warren Buffet, suggerisce di non mettere mai neanche un dollaro in un investimento che non si capisca nel mentre di un viaggio in ascensore.

rulloclash
Scritto il 9 Agosto 2018 at 17:04

Più che Obelisco direi che trattasi di fondo “Cetriolo”

atomictonto
Scritto il 10 Agosto 2018 at 04:53

A parte la facile (e cinica) battuta sull’Obelisco con Vaselina….mi preme spendere due parole sul problema CONSOB: in Italia in pratica non abbiamo una authority di controllo dei Mercati, punto.
É solo un gruppo di anziani immanicati e imparentati fra loro, un comitato d’affari (per loro) nel quale con ogni probabilità girano corruttele mastodontiche e indicbili.
Sono infatti quasi 20 anni che avvengono “fatti strani” e la domanda é sempre “e la CONSOB?” con la risposta che é sempre “boh…” (Poi classico Italiano tempo 2 settimane non si ricorda piu niente, carry on…).
Vi ricordate la quotazione di Saras, avvallata dalla CONSOB con i soliti “prestigiosi Advisor”, a 4,5 euro e crollata a 1,2 la prima seduta di contrattazione, livelo da cui non si é piu scollata, con folle di risparmiatori che l’han presa in saccoccia avendo esercitato la prelazione??
Ec

schwefelwolf
Scritto il 13 Agosto 2018 at 13:50

atomictonto@finanza,

Vent’anni? Non capisco nulla di finanza: ma ricordo perfettamente le telefonate della Banca (“Banca Popolare di Lecco”) a mia nonna per consigliarle investimenti “sicuri”. Ricordo che investí – su consiglio dei “consulenti” – su titoli “sicuri” come Montedison e Bastogi: col risultato che i suoi quattro risparmi finirono nella spazzatura. Non sono vent’anni: è l’Italia, da sempre…

schwefelwolf
Scritto il 13 Agosto 2018 at 14:13

atomictonto@finanza,

.. e aggiungo: l’unico “investimento” di mia nonna che si sia rivelato solido, produttivo e, a modo suo, sicuro è stato l’acquisto – NON consigliato dalla banca, bensí dall’esperienza di due guerre mondiali, e diluito negli anni, fra metà anni ’60 e metà anni ’70 – di monete d’oro. Lei comperava (prevalentemente) le classiche sterline da 1/4″ ad un prezzo che – se la memoria non mi tradisce – era intorno alle 6.500 lire. Non so se sia stato un “affare” ma almeno qualcosa dei suoi risparmi è rimasto… Anzi, a voler essere precisi: è l’unica cosa rimasta!

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