O si fa l’ Europa o si affonda (ovvero, che succede se …)
Crisi Grecia: molto più di una semplice elezione. E il punto di svolta per l’Europa
Le votazioni in Grecia sono ormai alle porte. E queste votazioni (con i colloqui che ne seguiranno coi membri della Troika) forniranno molto probabilmente la nuova direzione per l’Unione Europea, l’Euro ed i PIIGS.
Intanto però in Grecia la situazione sta degenerando. A parte la recessione, che ormai è devastante e sta corrodendo tutto il tessuto economico (o quello che resta…), quello che più preoccupa sono (ovviamente) le banche, già un po’ abbandonate dalla BCE (che le sostiene indirettamente) ed in forte difficoltà causa crisi liquidità.
E poi sempre in ambito di liquidità, lo Stato greco non sta certo meglio. Secondo alcuni report e giornali locali, la Grecia ha circa 2 miliardi di euro in cassa e questo denaro servirà per pagare stipendi e pensioni fino al prossimo 20 luglio.
E poi dopo? E poi dopo avremo l’ennesimo fallimento.
Ma attenzione. Prima di quella data avremo anche il risultato elettorare con le prese di posizione dlela Troika e il famoso Euro-esito su cosa farà la Grecia, ovvero se starà dentro o fuori l’Euro.
E proprio a causa di queste paure, i greci stanno facendo grandi danni al sistema bancario in quanto continuano a prelevare disperatamente denaro dagli sportelli. Si parla (ripeto, ipotesi) di circa 500 milioni di Euro di prelievi al giorno. Poi c’è chi dice che sono cifre esagerate e chi dice che sono addirittura basse… comunque sia, si tratta di importi molto importanti. E la crisi liquidità è il primo vero grande problema che può generare un default di una banca. Il tutto mentre esce l’ennesimo Eurosondaggio: il 70% dei cittadini greci NON vule tornare alla Dracma.
Ma dopo le elezioni che succede?
Chiaramente i problemi SERI li avremo nel post elezioni della Grecia se il braccio di ferro come sempre con la Germania non porterà a nulla di buono. Non posso negarlo. Il rischio di ritrovarsi con scene apocalittiche non si può escludere. Immaginate la scena. La Grecia rimarrebbe senza soldi (come detto sopra) in quanto privata da qualsiasi sostegno Europeo. La paura farebbe la differenza. Le banche sarebbero prosciugate completamente ed i depositi diventerebbero risibili. Lo Stato, come detto, sarebbe anche lui in default e allora…ecco che l’incubo diventa realtà. il Governo decide di tornare a stampare in fretta e furia Dracme. E così le famose Dracme, che alla fine i greci non vogliono, diventano la nuova moneta corrente per la Grecia.
E si creerebbe il precedente. E poi… e poi ci sarebbe da divertirsi. il rischio che il sistema dell’Eurozona si sfaldi come un ghiacciolo al sole diventa realistico. Effetto contagio e speculazione farebbero il resto. Gli effetti diventerebbero non devastanti ma INCONTROLLABILI (il che è peggio…). E poi…meglio fermarsi qui…
Se però siete dei curiosoni, ecco il parere di BofA-Merrill Lynch su un eventuale uscita della Grecia dall’Euro. Ma sia ben chiaro, siamo nel ramo delle ipotesi…
Implications:
-On Greece: According to IMF estimates, in the first year of Greece’s departure from the euro-zone, the country’s GDP would fall by 10%, while real exchange rate would depreciate by 50% which in turn would boost inflation by 35%.
-On the euro-zone: GDP to contract by at least 4% as in the Lehman episode.
Contagion Risks:
-Deposit flight spreading from Greece to other peripheral European crisis.
-Concerns about exposures of european banks to the private sector in Greece aggravating funding pressures arising from deposit dynamics.
-Further reduction in peripheral government bond exposures by non-domestic investors leading to rising spread levels.
ECB Policy Responses:
2) For Greece: The ECB would terminate its repo operations channel to Greece (€109bn), and veto the emergency liquidity assistance channel (€60bn). The ECB might also decide to keep some liquidity lines open to avoid a bank run.
3) For the euro-zone: The ECB would commit to unlimited purchases of european sovereign bonds, cut rates to 0.50%, and renew its liquidity provisions (most likely in the form of expansion of the LTRO program, with lower rates).
Conclusioni
Io sono convinto che tutti stanno ad aspettare le elezioni e poi i colloqui successivi. E poi, dopo che si sarà trovato magari una vccordo col governo uscente (sconto sulle misure di austerity) ci si troverà a fine mese a Bruxelles. E lì…o si fa l’Europa o …si affonda.
Semplice no? E mi sembra assolutamente generoso il giudizio della Lagarde…
WASHINGTON – Meno di tre mesi, questo il tempo che Cristine Lagarde, direttrice generale del Fondo Monetario internazionale, dà alle istituzioni europee per salvare l’euro. Anche Lagarde, inoltre, invita i leader Ue a non eccedere nel rigore perché è serio il rischio recessione. (Source)
Credo che tra tre mesi avremo le idee molto più chiare su cosa accadrà…
PS: In questi giorni la mia presenza sul blog è ridotta al lumicino per motivi, diciamo così, personali. Cerco comunque di condividere quanto possibile con la comunità che segue I&M .
STAY TUNED!
DT
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Si e magari c’è anche chi li paga,giusto per comprar tempo.Per me quella del nulla di fatto è l’opzione più probabile giusto per rifarsi alle calende greche.
interessante è anche l’analisi di Pictet sui possibili scenari (elencati in % di probabilità) e le conseguenze sui mercati (sempre in % di salita o discesa)
http://italia.pictetfunds.it/images/stories/PDF/NEWS/2012GIUGNO/analisi%20di%20scenario%20grexit.pdf
Aggiungo un video che descrive un intervento al Parlamento Europeo sulla critica situazione europea e sul fatto che chi sta finanziando i Paesi che hanno bisogno di soldi, siano di fatto gli stessi di cui ne hanno bisogno:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=SkMD15zKFKw
La scelta del video è da considerarsi apolitica, esclusivamente per il contenuto, più volte descritto anche in questo blog.
DT l’Europa non affonda, almeno ora e non per causa dell’euro. Certo c’è chi lo vorrebbe con tutte le forze, mors tua vita mea, sappiamo bene chi è. Ma c’è anche chi lo difenderà, fuori dall’Europa se l’Europa si “aiuterà” almeno un pò da sola. Sono fermo in quest’ aeroporto, nuovo di zecca, ma la compagnia di stato cancella voli senza preavviso, perchè gli stipendi non vengono pagati a quanto mi dicono. L’economia è uno sfacelo e le riserve valutarie con le quali comprano petrolio si consumano ogni giorno. Il governo è una bettola pieno di corrotti, ricchi e potenti fanno a gara da 4000 anni per spogliare il paese, eppure è lì ancora vivo e con tutti gli immani problemi che ha, ha pure grandi potenzialità. Sono 1,4 miliardi e non ne possono più del dollaro, moneta di un paese con il quale commerciano poco. Che senso ha continuare a usarlo quando invece il partner commerciale numero 1 è l’Europa, che è il numero 1 in tutta l’Asia e in Sud America, l’orto di casa di zio Sam. Che delusione a Washington DC se l’euro sopravviverà i prossimi mesi. C’è il rischio si torni a parlare di debt ceiling, delle centinaia di trilioni di promesse future, della deindustrializzazione del paese, del costo eccessivo della difesa… sì ne hanno tutti piene le palle di questi arroganti guerrafondai, ma prima bisogna pur far vedere che esistiamo… e gli industriali tedeschi lo sanno bene che la festa sta x finire, che lo yen era a 150 quando loro soffrivano e a quel valore o anche più giù tornerà. Che delusione pure per i tifosi nostrani che vedono l’uscita dall’euro come panacea di tutti i mali sognando esportazioni mirabolanti… dove cari amici… su Marte forse ! (vi capisco bene, scusate il tono sarcastico, quando le cose vanno male a volte esasperati ci si butta pure dalla finestra)
…chissà se riesco a partire da questo postaccio !
Quando parli dello yen, che arco temporale ti immagini? Mesi o anni?
Grazie
Se e’ per questo siamo sopravvissuti a periodi ben peggiori di questo, il guaio e’ che rompe le palle perdere tutti i risparmi di una vita rompendosi il culo per colpa di una oligarchia di farisei….
Bisognerebbe che tutte le persone prima di comprare un prodotto controllasse la provenienza, pazienza se e’ piu’ caro o non e’ quello che sognavi, acquistare locale salva la propria economia o almeno in questo periodo e’ meglio di nulla…. Buon viaggio …
No acquisto se possibile made in UK, quando torno in vacanza in Italia compro prodotti locali (sempre senza divenare paranoico…) , la difficolta’ principale e’ trovare prodotti indigeni… il che’ dovrebbe farci capire del rischio di de-industrializzazione selvaggia a cui siamo sottoposti….
Grazie,per aver soddisfatto la mia curiosità. Immagino che quando ritorni dalla vacanza ti rifai la dispensa. Ciao.
Ci sono prodotti che non puoi comperare da altre parti, il parmigiano, la pasta ed altro, quelli li compro Italiani ( anche se provano a rifilarti i sughi Dolmio come Italiani), in realta’ negli ultimi 20 anni in UK e’ completamente cambiata l’alimentazione, mi ricordo che una volta ho visto dell’acqua in bottiglia ad un distributore (rarissimo) e ne ho chieste 6 bottiglie, il gestore, gentilmente, mi ha fatto notare che se avevo il radiatore rotto potevo prendere quella gratis dal rubinetto… Oggi tutti girono con una bottiglia di h2o in mano manco fossero predisposti alla disidratazione sahariana….
Però in Grecia potrebbe succedere anche il colpo di scena: si vada alla terza elezione, per mancanza di accordi a formare un governo di unità nazionale.
D’altronde in momenti come questi, credo che i sondaggi siano poco affidabili, in quanto la gente cambia opinione molto rapidamente. Per cui ci sono grandi margini di incertezza nelle previsioni dell’esito delle votazioni.