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NIKKEI: no stimoli BOJ, no party!
Il crollo del Nikkei di stamattina è la chiara fotografia di un mercato che vive ormai solo ed esclusivamente di finanza, ormai prigioniero di se stesso.
Su quanto l’Abenomics sia un insuccesso e quanto a poco siano serviti gli stimoli per far salire l’inflazione, abbiamo già detto molto. In Giappone le famiglie non spendono, i prezzi continuano a non salire e quindi l’economia continua ad essere inchiodata. Che cosa poteva succedere per dare una scossa? La solita “botta di vita”. Un po’ più di liquidità da parte della BOJ.
L’indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in forte ribasso (-3,6%) a quota 16666,05 punti. La delusione degli investitori è dovuta alle decisioni della Banca del Giappone (BoJ) che ha scelto di mantenere invariata la propria politica monetaria e di rinviare ulteriori misure di allentamento, vanificando così le aspettative dei mercati che si aspettavano un intervento. I tassi di riferimento restano invariati a -0,1% e anche il programma di acquisto di asset rimane invariato a 80mila miliardi di yen l’anno. (IS24H)
E il mercato se lo aspettava, eccome. E invece no. La Bank of Japan ha sorpreso gli investitori decidendo contro ogni stimolo nonostante i dati che hanno sottolineato gli enormi problemi che affliggono l’economia del paese.
Per carità, gli stimoli sono già enormemente importanti. Questo grafico lo testimonia, come testimonia anche quanto la speculazione pesi sul mercato giapponese.
Crolla la borsa e contemporaneamente lo yen reagisce. La correlazione Yen-NIkkei è praticamente assoluta. Tutta carta, tutta finanza, tutta fuffa. Ma l’economia reale?
Bilancio BOJ + Nikkei + Yen
Quasi commovente, una volta visto il tonfo della borsa, il commento del capo della stessa BoJ, al secolo Haruhiko Kuroda. https://en.wikipedia.org/wiki/Haruhiko_Kuroda
“BOJ WILL ADD STIMULUS IF NEEDED”
Et voilà, ammissione totale di quanto le banche centrali (nella fattispecie quella giapponese) siano prigioniere e succubi del mercato. Altro che organismi indipendenti. Una volta erano le banche centrali che 2dirigevano” economia e mercati, oggi sono i mercati che “minacciano” le banche centrali constringendole ad un’operatività sfrontata e pericolosissima.
Per farla breve, abbiamo creato un mostro che non riusciamo più a gestire. E venirne fuori sarà tuttaltro che facile.
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