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Niente di nuovo sul fronte dei mutui
Sembrerebbero essere state due settimane propizie quelle concluse il 31 dicembre 2010. Tra un mutuo per l’ipad, uno per la macchina nuova e uno per il cibo di sussistenza, qualche americano, probabilmente allettato del crescente trend nei tassi di interesse e dalla rinnovata tendenza ribassista nei prezzi delle abitazioni, ha deciso di ricorrere al sistema creditizio per ottenere l’ennesimo mutuo con cui finanziare l’acquisto della casa nuova, e farsela trovare come dono sotto l’albero di Natale.
L’MBA, cioè la Mortgage Bankers Association, informa che per le due settimane in questione, le performance del suo indice sui nuovi mutui stipulati sono le seguenti:
MBA Purchase Index SA | MBA Government Purchase Applications SA | MBA Conventional Purchase Appilcations SA | |
17/12/2010 | 195.3 | 186.8 | 200.9 |
24/12/2010 | 201.4 | 188.7 | 210 |
31/12/2010 | 199.8 | 187.2 | 208.4 |
che riportati nel consueto grafico mostrano praticamente nessun significativo cambiamento.
Complessivamente ( curva blu ) è ancora ben evidente l’estrema sofferenza del mercato immobiliare, pur se parrrrrebbe che la situazione stia gradatamente normalizzandosi, in quando da ormai qualche mese il volume di mutui corrisposti con il potente sostegno governativo ( curva rossa ) è tornato a livelli inferiori rispetto a quello dei mutui attivati per via consueta ( curva verde ).
È tuttavia pur vero che i dati presentati in queste due settimane risentono pesantemente dell’aggiustamento statistico ( lo stesso che è artefice di buona parte della ripresa dell’economia statunitense ) dovuto al fatto che le due settimane in questione fossero ricche di festività consumistiche, e che quindi in generale non fossero “buone” per questo tipo di compravendite. Tant’è che se si considera ad esempio l’aggiustato +3.12% messo a segno tra il 17 e il 24 dicembre, si deve anche fare i conti con un ben differente e non aggiustato -18.1% per la stessa settimana, mentre per il periodo tra il 24 e il 31 si è registrato un -12.1% sempre su base non aggiustata. In realtà suppongo che tutto questo sia piuttosto normale, considerando appunto il Natale, le bufere di neve ( o di merli in Arkansas ) e le festività in generale. Per fortuna in Usa anche la vita reale è aggiustata statisticamente.
Buone notizie invece dalle spese per le costruzioni rilasciate qualche giorno fa,
Dopo una revisione, per la prima volta a rialzo, di circa 4 miliardi di dollari nel mese di settembre, anche novembre viene archiviato con un +0.44%, ovviamente aggiustato. Un grosso contributo proviene proprio dall’edilizia residenziale privata, che in termini assoluti fa balzare in alto le spese per le costruzioni di 1.54 miliardi. Coerentemente, il Census qualche giorno prima aveva comunicato che novembre era stato il peggior mese della storia americana ( scherzo, ma sicuramente degli ultimi 42 anni, da quando parte la serie statistica ) per quanto riguarda il numero non destagionalizzato di case terminate e uno dei peggiori rispetto al numero di case nuove avviate. Incrementano anche le spese per strutture religiose, educative, sanitarie e ricreative, visto che di certo il tempo libero non manca e i costanti trasferimenti di denaro dal governo ai cittadini garantiscono a tutti e per sempre un altissimo tenore di vita. Positivo anche il contributo giunto dal pubblico, che fornisce nuovi lavori per 2.26 miliardi di dollari, la maggior parte dei quali, in uffici. Più burocrazia aspetta il popolo americano, oppure sotto uffici ci fanno entrare anche le spese per certi complessi militari… !
Per ora è tutto, me ne torno a fissare il Bosforo!