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Next Generation EU: istruzioni per l’uso
Sul #NextGenerationEU già abbiamo parlato qualche giorno fa. Spero sia chiaro a tutti che siamo di fronte ad un’occasione più unica che rara. I governi dell’Unione europea hanno la possibilità di ricevere una fetta delle centinaia di miliardi di euro in fondi, a condizione di presentare piani di riforme specifiche e impegnarsi a spendere il denaro per progetti di infrastrutture digitali ed eco-sostenibile.
Questo è quanto ha sancito il braccio esecutivo dell’UE, che chiarisce quale tipo di spesa è ammissibile.
L’elenco comprende investimenti che vanno dalla banda larga ad alta velocità alle stazioni di ricarica per veicoli elettrici, potenziando le competenze digitali e finanziando i lavori di ristrutturazione degli edifici, nonché il finanziamento delle riforme strutturali raccomandate dalla Commissione europea.
E l’Italia che fa?
La Commissione ha esortato i governi nazionali ad iniziare a lavorare al più presto ai loro piani di spesa e a presentare progetti di proposte a partire dalla metà del prossimo mese. Tali fondi dovrebbero essere elargiti dalla prima metà del prossimo anno.
Tali spese poi, dovranno essere condivise e promosse dall’UE, mettendo in evidenza che si tratta di una “riforma sostanziale e uno sforzo di investimento”. Ogni piano dovrà includere una spesa minima del 37% relativa al clima e del 20% al digitale.
Ricapitoliamo. Tali progetti di spesa dovranno avere come oggetto:
• Progetti di energia rinnovabile
• Ristrutturazione degli edifici per migliorare la loro efficienza energetica
• Promozione del trasporto sostenibile
• Implementazione dell’infrastruttura a banda larga, inclusa la tecnologia 5G
• Digitalizzazione della pubblica amministrazione
• Modernizzazione dei sistemi educativi
La commissione ha dichiarato di aspettarsi che il NextGenerationEU comporti una crescita pari almeno del 2% con la creazione di 2 milioni di posti di lavoro.
Ve lo ricordo: il Bel Paese sarà il paese che più di tutti potrà beneficiare del Next Generation EU.
La prima tranche…
…e gli importi totali
Il problema però è un altro: la qualità delle proposte che avremo a presentare, la loro fattibilità e quanto poi concretamente verrà effettuato. Guardate le tematiche proposte. L’Italia è ampiamente carente su tutti i punti. Ecco perché è un’occasione unica. E in questo contesto, non deve più esistere politica, non deve più esistere interesse personale. Per una volta tutti in modo coeso dovrebbero mettersi attorno ad un tavolo, assieme a dei veri tecnici, e mettere nero su bianco cosa bisognerà fare per far ripartire l’Italia. Utopia? Basta volerlo. Questo treno passerà solo una volta. Ricordiamocelo bene.
STAY TUNED!
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Sempre sul recovery fund i dubbi di un altro europeista.
https://www.project-syndicate.org/commentary/european-union-pandemic-recovery-program-gamble-by-jean-pisani-ferry-2020-09
Saluti a tutti
pochi progetti per ogni capitolo e per ogni progetto l’identificazione di un project leader senza escludere capi progetto appartenenti ai partiti dell’opposizione …..