MONDI SOMMERSI: l’economia che non esiste (ma solo per la statistica)

Scritto il alle 14:30 da Danilo DT

Shadow-Black-Economy

Economia sommersa: Italia e Grecia ai vertici e ben oltre alla media OCSE.

Difficile poter fare delle valutazioni completamente attendibili, ma è importante cercare di rendersi conto quanto pesa in un’economia il “sommerso”, comunemente conosciuto come il “nero”, (in inglese underground o shadow economy), cioè tutto quel mondo economico nascosto al fisco.

E’ importante in quanto ci fa vedere quegli aspetti che sfuggono alle statistiche. E ci illustrano il vero peso economico di un paese.
Questa interessante infografica ci fa vedere che, in Europa, guarda caso, i tre paesi che hanno il maggior volume di sommerso rispetto al PIL sono:

a) Grecia
b) Italia
c) Spagna

sommerso-nero-economia

E di certo non è di poca cosa il fatto che per questi paesi l’economia sommersa pesa per circa il 25% del PIL. Praticamente appaiate Italia e Grecia con un bel 27% che li mette ai vertici della cartegoria.  Dati che ovviamente possono solo essere delle stime, che non si escludono anche maggiori di quanto illustrato.

Proviamo ad aggiungere anche il mondo che dovrebbe NON essere conteggiato, visto che il sommerso comprende solo quello che è legale. Aggiungiamo quindi i traffici malavitosi. Signori, si apre un mondo ed un’economia che non è conosciuta alle statistiche ma che ha un impatto economico importantissimo.

Bisognerebbe chiedere a Renzi di portare questi dati a Bruxelles e far rifare i conti per il Fiscal Compact…

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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7 commenti Commenta
lukeof
Scritto il 17 Febbraio 2015 at 16:23

Beh che si mettano a conteggiare “ipoteticamente” anche le attività illegali è una delle ultime barzellette piu’ fragorose che abbiamo sentito nei palazzi di Bruxelles.

“La revisione, spiega l’Istat, deriva per ulteriori 0,8 punti percentuali dall’inclusione di alcune attività illegali come la commercializzazione della droga, la prostituzione e il contrabbando di sigarette, che contribuiscono alla rivalutazione del Pil per 15,5 miliardi (10,5 miliardi dal commercio di droga, 3,5 miliardi dalla prostituzione e 0,3 miliardi dal contrabbando di sigarette).”

Sarei davvero curioso di capire il “metodo di conteggio”.

gapak
Scritto il 17 Febbraio 2015 at 18:03

Questi confronti mi lasciano sempre molto freddi. Altre volte (essendovi coinvolto in quanto Italiano) mi fanno pure un po’ incavolare…
Ci sono comportamenti che in un paese risultano contrari alle norme fiscali, mentre in altri sono pienamente leciti.
E’ direi quasi ovvio che più contorte, limitanti, stringenti e stressanti sono le normative, maggiore sarà la possibilità di incappare in una qualche violazione.
Poche regole, chiare e facili da rispettare. A quel punto non ci saranno scuse. Mille norme contraddittorie e mutevoli invece saranno sempre una causa di statistiche del genere…

atomictonto
Scritto il 17 Febbraio 2015 at 19:13

lukeof@finanza,

Sopratutto in ragione de fatto che la DIA da anni stima il “giro” delle narco-mafie nostrane in fatto d droghe tra i 40 e i 60 miliardi all’anno….e credo ne sappiano qualcosa in piu dell’ISTAT a riguardo visto che hanno le carte riservate delle indagini che l’istituto statistico non può nemmno vedere per pochi minuti (segreto istruttorio).

gainhunter
Scritto il 18 Febbraio 2015 at 06:58

Nello studio originale dopo la Spagna ci sono Portogallo e Belgio, poi a seguire Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca, Germania, Irlanda, Francia.

Per il metodo di calcolo utilizzato:
http://www.iza.org/en/webcontent/publications/papers/viewAbstract?dp_id=1431
cap. 5.3

Sottolineo il fatto che il calcolo viene fatto partendo anche dalle supposte cause, tra cui “tax burden” e “regulation” (e infatti la Scandinavia si piazza bella alta, e contrasta con l’idea che l’etica sia nordica; anche il dato del Giappone, noto paese di corruzione, contrasta con l’idea etica = sommerso, cioè “problema culturale”).

Inoltre è sempre interessante vedere i dati regionali:
http://scenarieconomici.it/esclusivo-evasione-fiscale-stima-nel-2012-di-ogni-regione-italiana-e-degli-stati-europei/
(nota: secondo questi dati le attività criminali dovrebbero essere già comprese nel dato del 26%, non vanno aggiunte ulteriormente).

gainhunter
Scritto il 18 Febbraio 2015 at 07:24

Ultima nota: il dato della Spagna era al 22% nel 2002/2003, quando il debito/pil era sotto il 50% e l’economia cresceva al 3% annuo. Quindi se qualcuno è tentato di fare parallelismi spicci o di trovare rapporti causa-effetto dove non ci sono, almeno ne sia consapevole.

cavolo
Scritto il 18 Febbraio 2015 at 09:28

Se fosse possibile , che ogni persona potesse semplicemente coltivare una pianta di cannabis ,per uso proprio, oltre 3 miliardi di euro resterebbero in Italia , e non a favore del nero,se portassero l IVA al 12 %o anche meno altri 15/20 miliardi uscirebbero fuori, se liberalizzassero un altra volta l uso dei contanti, uscirebbero fuori altri miliardie miliardi di euro, il fatto è che qui si ragiona all’incontrario! Aumentare e proibire , aumentare e proibire , depenalizzare ecc ecc , e tutto sbagliato, ma c parlamm a fa !

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