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Mercato lavoro USA: sempre delusioni

Scritto il alle 15:01 da Danilo DT

 

Delusione e sconforto ha generato venerdì la pubblicazione dei dati in merito allo stato di salute del mercato del lavoro statunitense, tanto che dopo un iniziale sell off, le borse sono come al solito riuscite a ignorare tutto e, forti del fatto che chi ci opera in borsa non sa nemmeno più dove buttare i soldi che i loro amici banchieri centrali hanno gentilmente messo loro a disposizione, si sono dirette spedite verso i massimi degli ultimi due anni! O forse qualcuno già si aspetta un QE3. 

A fronte di aspettative per 150 mila nuovi posti di lavoro creati nel settore non farm, il BLS ha fatto sapere che il tale numero è stato invece di 39 mila, mentre la correzione a rialzo del dato di ottobre ha aggiunto i 21 mila nuovi lavoratori che erano riusciti a imboscarsi con qualche secondo di anticipo rispetto al momento della prima computa.  Il BLS informa anche che i settori più favorevoli al mercato del lavoro sono stati il settore del business service temporaneo ( credo siano quella mandria di consulenti fatti migrare avanti e indietro per gli stati della  Nord America, con lo scopo di non assumere alcuno per davvero ), che addiziona 40 mila nuovi occupati temporanei rispetto al mese precedente, e il solito health care, con +19 mila, non credo dottori, posti di lavoro creati. Nell’ultimo mese, giusto per darvi un’idea di quanta gente sia impiegata in questa categoria, vi basti sapere che 13.851 milioni di persone sono in qualche modo risultate impiegate in un qualsiasi tipo di struttura sanitaria o svolgono una qualche mansione collegata con la salute o l’assistenza a pagamento. 

Grazie a Bernanke, un altro settore che negli USA non conosce crisi è il settore estrattivo e minerario. Evidentemente, visto il costo delle materie prime in costante aumento, l’industria correlata viaggia a pieno regime e anche in quest’ultimo mese ha dovuto fare ricorso a 6 mila nuovi addetti. 

Delusione invece da quello che per tutto il mese di novembre ci è stato proposto come il cavallo di battaglia, l’ariete di sfondamento, la ciliegina sulla torta: il settore del commercio retail. Dopo qualche mese trascorso a raccontarci la riconversione del consumatore spaurito americano nel classico consumatore agguerrito americano e soprattutto grazie all’avvicinarsi della festività del consumismo per antonomasia, il Santo Natale, il settore del consumo perde 28 mila impiegati, e, udite udite, 9 mila di essi sono stati cancellati proprio dagli empori, o grandi magazzini che dir si voglia, che secondo i media americani sarebbero stati presi d’assedio nei giorni scorsi. Stessa sorte per i negozi di mobili e elettrodomestici, che perdono 5000 addetti. Quest’ultimo dato, in particolare, risulta in accordo con la situazione descritta dal report del Census in merito all’ennesimo crollo registrato nel mercato immobiliare. Grazie a Dio, Realtor ha poi smentito tutti, tratteggiando un futuro in cui il numero di compravendite incrementerà nei prossimi due mesi di almeno il 10%. Sono sicuro che non sarà altrimenti… . 

Concludo questa introduzione descrittiva constatando ancora una volta il decremento del numero di lavoratori nel settore manifatturiero. Poca roba fortunatamente, un – 13 mila. Negli ultimi dieci anni, gli impiegati in questo fondamentale ( per l’economia reale, ma non pretendo che tutti lo capiscano… ) settore ha visto evaporare la bellezza di 5.55 milioni di impiegati, passando dai 17.202 milioni del novembre 2000 ai 11.648 milioni del novembre 2010. 

A già scusate, mi dimenticavo la cosa più importante. Sempre secondo i dati del BLS, ieri gli Stati Uniti d’America hanno complessivamente perso altri 173 mila posti di lavoro. 

Manterrò la spero felice modalità di presentazione delle volte scorse, per cui indicherò tra parentesi i numeri delle revisioni e intenderò con NSA ( Not Seasonally Adjusted ) i dati non destagionalizzati e con SA ( Seasonally Adjusted ) i quelli destagionalizzati. 

  

  

Forza lavoro

Dati in migliaia Settembre 2010 Ottobre 2010 Novembre 2010
SA 154158 153904 154007
NSA 153854 153625 153698

Beh insomma, non c’è molto da aggiungere rispetto a quanto detto nei mesi scorsi. Almeno stavolta la forza lavoro non decresce, anzi: +103 mila secondo il dato destagionalizzato. No davvero, rispetto al solito è una conquista: la gente torna ad uscire dalle tane nonostante l’inverno sia alle porte, spinta da rinnovato spirito e da aspettative migliori ( prontamente recepite e elaborate dall’università del Michigan… ) e si rimette a cercare lavoro. Peccato che non ce ne sia, ma nel frattempo qualcuno si è portato a casa un televisore, e l’economia torna a girare. 

Livello di occupazione

Dati in migliaia Settembre 2010 Ottobre 2010 Novembre 2010
SA 139391 139061 138888
NSA 139715 139749 139415

Anche in questo caso valgono i medesimi ragionamenti dei mesi scorsi: numero complessivo di lavoratori in diminuzione ( -173 mila ), ma numero dei nonfarm in aumento: la gente abbandona le campagne e ritorna nelle città, e visto che, come avete letto sopra, i settori che assumono sono quelli della consulenza temporanea e della sanità ( 8000 assunti solo negli ospedali ), l’unica cosa che mi viene da pensare è che probabilmente ci sono fior fior di analisti, programmatori, informatici, tecnici e ancora dottori infermieri paramedici e chirurghi che in estate si licenziano per andare a vivere nelle campagne ( il circolo dell’ottimismo… dalla città alla natura alla città ) mentre con le prime avvisaglie del freddo invernale, chiudono le baracche, i fienili e le vacche nelle stalle ( i buoi sono già scappati… ), ripigliano in mano chi il camice, chi il portatile, chi il manuale di C++, chi il bigino di “operare al cuore” e tornano al loro vero lavoro, nelle città. Deve essere una cosa simile… . 

Livello di disoccupazione

Dati in migliaia Settembre 2010 Ottobre 2010 Novembre 2010
SA 14767 14843 15119
NSA 14140 13903 14282

Bene. Anzi no male, qui il numero se cresce è peggio. Per fortuna il numero “vero” ( sempre falso… ma vero ) è quello non destagionalizzato, che segna circa 1 milione di disoccupati in meno. 

Impiegati settore NONFARM (non agricolo…)

Dati in migliaia Settembre 2010 Ottobre 2010 Novembre 2010
SA 130328(130311) 

(130201) 

130500(130462)  130539
NSA 130628(130596) 

(130564) 

131594(131515)  131811

Questa categoria mi stupisce sempre, non solo perché cresce e basta ma anche perché le revisioni mostrano che essa cresce più di quanto le prime letture indicavano. Solo a settembre, il dato destagionalizzato è stato rivisto a rialzo di ben 127 mila unità rispetto alla lettura di ottobre ( siamo alla lettura di dicembre ), e lo stesso è accaduto per il mese di ottobre, che è stata aumentata di 38 mila nuovi posti di lavoro. Considerando il numero non destagionalizzato, si scopre che il numero di impiegati in questa categoria è di 1.3 milioni di lavoratori in più rispetto alla destagionalizzazione, e vi assicuro che in queste condizioni fa davvero comodo al ciclo economico avere qualche salario in più dal quale poter attingere denaro in consumi. 

  

Impiegati nel settore privato 

Dati in migliaia Settembre 2010 Ottobre 2010 Novembre 2010
SA 108068(108063) 

(107970) 

108228(108222)  108278
NSA 108554(108534) 

(108510) 

108959(108943)  109060

Sono 50 mila i posti di lavoro creati nel settore privato, sempre secondo il dato destagionalizzato. Ovviamente gli impiegati dal governo scendono di 11 mila unità, tuttavia parrebbe che esse siano interamente assorbite dal settore privato. 

Impiegati full time e part time 

Dati in % Settembre 2010 Ottobre 2010 Novembre 2010
SA 111716 111592 111114
NSA 112385 112342 111348

Stando ai numeri del BLS, si registra anche una moria di impiegati full time. 478 mila in meno rispetto al mese di ottobre, 602 mila sempre in meno rispetto al mese di settembre. Peggio per il dato non destagionalizzato, che indica in 1.037 milioni il calo dei lavoratori di “professione” ( full time… ) . Sono piuttosto confidente che buona parte di essi, se non la totalità, abbia scelto questa modalità lavorativa non per necessità, ma per una qualche ragione collegata con l’alto tenore delle loro esistenze.

Dati in % Settembre 2010 Ottobre 2010 Novembre 2010
SA 27636 27446 27628
NSA 27330 27407 28068

  

Per quanto invece riguarda i lavoratori part time ( indipendentemente per le ragioni di tale scelta o obbligo ), il dato destagionalizzato non mostra significative variazioni nell’arco dei due mesi ( -8 mila boh!) mentre aumentano tra ottobre e novembre di 182 mila. Qui ovviamente uno dovrebbe chiedersi: ma se il BLS fa la distinzione fra impiegati part time e impiegati full time, come mai la loro somma non porta esattamente al numero complessivo di impiegati? Oltre al part time e al full time, esiste anche un altro tipo di contratto? Cerco di spiegarmi con l’ausilio di una tabellina:

  set-10 ott-10 nov-10
Fulltime Workers SA 111716 111592 111114
Parttime Workers SA 27330 27407 28068
Total FTW+PTW 139046 138999 139182
Employment Level 139391 139061 138888
Difference 345 62 -294

Meglio nemmeno pensare ai motivi che possono produrre queste differenze tra “il tutto” e la somma delle parti, e proseguiamo oltre con la consapevolezza che probabilmente la spiegazione sta nel fatto che non ho ancora completamente chiaro o come il BLS raccolga e processi i dati o come sommare e sottrarre numeri naturali. 

Modello CES Net Birth/Death Model 

Non mi resta ora che valutare il contributo del modello CES Net Birth/Death Model. Ricordo che tale modello aggiunge e sottrae posti di lavoro a seconda del numero di aziende che, prevedibilmente, aprono o chiudono negli States. Nel mese di novembre, sono stati sottratti, per la prima volta in 10 mesi, 8000 posti di lavoro. In particolare, e compatibilmente con i dati del Census, le costruzioni avrebbero perso 16 mila impiegati, mentre il settore dell’intrattenimento, ristorazione e affini ne avrebbero bruciati 18 mila. Con l’inizio dell’anno scolastico e la comparsa dei primi ceppi virali, l’health care guadagnerebbe invece 12 mila nuovi addetti, mentre, fatalità della sorte, 10 mila persone in più sarebbero impiegate nel commercio in generale. 

Tasso di disoccupazione

Dati in % Settembre 2010 Ottobre 2010 Novembre 2010
SA 9.6 9.6 9.8
NSA 9.2 9.0 9.3

Incrementa il tasso di disoccupazione destagionalizzato al 9.8%, sia a causa di un seppur modesta fioritura nella forza lavoro complessiva, sia a causa di un aumento del numero complessivo di disoccupati. Peggiore l’incremento per quanto riguarda il dato non destagionalizzato, che tuttavia si mantiene su livelli ben più bassi. 

Percentuale di popolazione che lavora

Dati in % Settembre 2010 Ottobre 2010 Novembre 2010
SA 58.5 58.3 58.2
NSA 58.6 58.4 58.4

Va beh, la ripresa di sicuro non passa per il lavoro… 

Filtro U6: tasso di disoccupazione in senso ampio

Dati in % Settembre 2010 Ottobre 2010 Novembre 2010
SA 17.1 17.0 17.0
NSA 16.2 15.9 16.3

Come ben saprete, il filtro U6 contempla non solo i disoccupati in senso stretto, ma anche coloro che, scoraggiati, hanno abbandonato la ricerca di un posto di lavoro, coloro che sono sottoimpiegati, coloro che svolgono lavori part-time per ragioni indipendenti dalla propria volontà e coloro che in, un modo o nell’altro, si collocano nel mondo del lavoro solo marginalmente. Benché quindi tale filtro non sia de tutto significativo quando si parla di disoccupazione in senso stretto, fornisce invece un quadro ben più completo, rispetto ad altre misurazioni, per intuire lo stato di debolezza in cui persiste il mercato del lavoro. 

Nel mese di novembre, il tasso di disoccupazione destagionalizzata rimane invariato al 17.0%, mentre sale al 16.3% quello non destagionalizzato. Ciò risulta compatibile con i dati indicati prima. 

Food Stamp Program 

Eccezionalmente in quest’occasione, vi riporto anche gli ultimi dati che il dipartimento dell’agricoltura ha pubblicato in merito al numero di persone che hanno il diritto di accedere al programma di aiuti per l’acquisto di, non ipad, ma cibo! 

 

A settembre, 42.911 milioni di persone negli States hanno fatto ricorso al programma. Qualcosa come quasi il 14% degli americani ha diritto ad un aiuto da parte del governo per acquistare cibo. La velocità di crescita di un tale insieme si mantiene sempre a livelli improponibile, benché sia leggermente calata a 521.423 mila nuovi iscritti rispetto ai 553.379 mila di agosto e ai 560.829 mila di luglio. Il momento peggiore si è toccato nel dicembre del 2009, quando, anche per ragioni stagionali, il numero di nuovi partecipanti è salito di 794.998 mila. Sarà pur vero che in generale i nonfarm crescono, ma sembra che siano proprio in pochi ad accorgersene. 

Mattacchiuz 

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1 commento Commenta
amensa
Scritto il 4 Dicembre 2010 at 16:31

t sei fatto sospirare ma ci hai completamente soddisfatti con tutta la serie di dati perfettamente organizzati (e commentati)
grazie Matta.

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