Mercato Immobiliare: minimi raggiunti?

Scritto il alle 11:55 da Danilo DT

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Ricorderete che, più volte in passato, ho parlato della correlazioni molto importante tra il settore immobiliare ed i mercati finanziari, in particolar modo il mercato azionario.
Difatti, non è assolutamente un caso che la crisi, se ci pensate bene, sia partita proprio da lì, dal settore immobiliare.
O, per lo meno, il crollo del prezzo delle case ha fatto cadere tutta una serie di tasselli che si tenevano su con lo sputo, tasselli che altro non erano che derivati, subprime, e chi più ne ha più ne metta. Se quindi dobbiamo cercare un’origine a questa crisi, la possiamo trovare proprio qui, nel settore immobiliare, oltre che nella sfrontatezza, nell’ingordigia, nel modello, nella delinquenza del settore bancario anglosassone (USA ed UK in primis).
Ma lasciamo perdere queste note critiche al sistema e cerchiamo di andare a guardare in modo obbiettivo ai mercati.

 

Germogli verdi ma gramigna presente

 

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A sentir dire il grande John Murphy, la possibilità di aver già visto i minimi è concreta. E questo potrebbe rivelarsi un eccellente segnale per la ripresa dei mercati. Parlo di Murphy non a casaccio. Infatti non possiamo certo dimenticare che lo stesso John Murphy è stato uno dei grandi “padri” dell’analisi intermarket. In effetti non possiamo non notare che l’indice Case Shiller è tornato a salire dopo essere crollato inesorabilmente, senza alcun segnale di ripresa, dal 2006.
Ma facciamo attenzione. Potrebbero essere reazioni di tipo tecnico e non confermate in futuro.

a) Non dimentichiamo mai che il credit crunch è ancora presente all’ennesima potenza.
b) Non dimentichiamo mai che i consumi la titano (dati macro di ieri lo confermano) e soprattutto il tasso di disoccupazione è a livelli stellari, con tendenza ancora in aumento.
c) Non dimentichiamo mai che potrebbe, come già detto molto tempo fa, arrivare una nuova bolla, quella delle carte di credito e del credito al consumo.
d) Non dimentichiamo che il settore bancario non è ancora uscito dalla crisi, il deleveraging soprattutto in Europa deve ancora essere attuato in modo deciso, e le difficoltà per il settore bancario potrebbero tornare, tanto che si ipotizza addirittura un TARP II.

Quindi, come dice qualcuno, i germogli verdi sembrano saltare fuori qua e là. Ma riusciranno a sopravvivere?

 

Philadelphia Housing Index: grafico

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A conferma di quanto detto, eccovi il grafico del Philadelphia Housing Index. E che cosa notiamo? A prima vista mi sembra quasi eclatante la somiglianza con il grafico del DAX, presentato stamattina.
Ora il Philadelphia Housing Index, l’indice delle principali società operanti nel settore immobiliare USA, è pizzicato tra 97.5 e 93.50.
Il test è atteso proprio a 97.50, ma l’ipercomprato fa pensare ad una imminente correzione. La correlazione con l’equity è sempre fortissima. Teniamo sempre questo afttore in forte considerazione.

STAY TUNED!

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