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MACROECONOMIA e ORO: ad un passo da una grande guerra valutaria

Scritto il alle 12:00 da Roy Reale

GUEST POST: La BCE spinge il Dollar Index al ribasso e mette le basi per una nuova “currency war”. Il barometro settimanale dell’oro.

La decisione presa giovedi’ da parte della BCE, di lasciare invariato il tasso di sconto (allo 0,25%), ha innescato un rally sull’Euro, causando, per converso, un grave deterioramento tecnico del Dollar Index, il quale e’ sceso sotto la soglia psicologica degli $ 80,00.
Per essere piu’ precisi, il Dollar Index era gia’ sceso sotto la soglia degli $ 80,00 durante la giornata di lunedi’, esattamente nel pomeriggio, per poi recuperare in modo flebile il giorno successivo.
Il Dollar Index e’ un indice composto da un “paniere” di valute (Euro, Yen giapponese, Sterlina Inglese, Dollaro Canadese, Corona Svedese e Franco Svizzero) il quale “misura”, tramite apposita media geometrica ponderata, il valore del dollaro statunitense.
Come puoi vedere dal grafico sotto, il Dollar Index sta “flirtando” pericolosamente sotto la soglia (dagli analisti ritenuta “psicologica”) degli $ 80,00.

Se il Dollar Index sfondasse al ribasso quota $ 79,50, si avvicinerebbe in modo pericoloso all’ulteriore soglia “psicologica” posta a $ 79,00, con conseguente formazione di un trend ribassista di lungo periodo.
Qui sotto trovi il grafico delle quotazioni dell’Euro contro il Dollaro Statunitense.

Se l’Euro violasse al rialzo, in modo robusto, l’area compresa tra 1,38 – 1,39 si inaugurerebbe UNA NUOVA ERA della “guerra globale valutaria” (“currency war”), indicandoci la possibile fine dell’attuale “forza” del dollaro USA.
Il dollaro statunitense, come tutte le valute “fiat” (ovvero, emesse per decreto governativo e prive di convertibilita’ in oro), si sostengono sulla “fiducia” delle masse.
Ma la “fiducia” della gente, degli investitori globali e dei risparmiatori rispetto al dollaro americano, si sta lentamente ma inesorabilmente erodendo, come ci indica il trend ribassista rappresentato dal Dollar Index.
Il grande vincitore del duello tra Euro e Dollaro, e’ il metallo giallo, ovvero il denaro reale. Questa settimana, come dicevo sopra, l’oro ha testato l’area posta a $ 1.350,00.
Il Lingotto ha ritracciato al ribasso venerdi’, sulle solite speculazioni circa la creazione di posti di lavoro creati a febbraio in USA, la quale e’ risultata essere migliore di quanto previsto dagli analisti.
Ma i posti di lavoro creati sono per la maggior parte “a tempo determinato”, circoscritti nel settore dei servizi, in quello ospedaliero e scolastico, nonche’ “governativi”.
Come sai, il settore a piu’ alta produttivita’ e’ il settore manifatturiero. E’ questo il settore che “traina” l’economia.
Come puoi vedere dal grafico sotto, il settore manifatturiero USA ha creato nel mese di febbraio solo 6.000 posti di lavoro…(quint’ultima riga a partire dal basso).

Credi veramente che il “mercato del lavoro” si stia rimettendo in marcia negli USA? Dimentica la propaganda massmediatica…e CONCENTRATI SU questo grafico, CHE ANALIZZA LA DURATA MEDIA DEI PERIODI DI DISOCCUPAZIONE. Come ti puoi accorgere, la durata media dei periodi di disoccupazione, da parte dei lavoratori americani, e’ in continuo aumento, con esplosione potenziale dei lassi temporali di disoccupazione, a partire dal 2008. A tutt’oggi siamo quasi ai massimi dal 1950 (37 settimane circa).

Dai un’occhiata al grafico qui sotto. L’oro continua a “splendere”…anche se sul suo cammino s’imbatte in una forte resistenza posta in area $ 1.354,00 – $ 1.355,00.

Ritengo che questa resistenza sia da mettere in relazione con il supporto a $ 79,00 del Dollar Index di cui parlavo sopra. Se il Dollar Index violasse al ribasso quest’area la prossima settimana (o si approssimasse a tale area), l’oro potrebbe facilmente demolire la resistenza a $ 1.355,00.
Una violazione al rialzo di detta area trascinerebbe l’oro verso il primo target della configurazione grafica “double-bottom-reversal – doppio-minimo-rialzista”, posta a $ 1.434,00 (vedi grafico sopra).
L’eventuale irruzione dell’oro nell’area dei $ 1.434,00 mi suggerisce un ulteriore allungo rialzista diretto verso area $ 1.493,00, in quanto il lingotto si porterebbe proprio a ridosso della media mobile a 200 settimane.

ARGENTO

Per quanto concerne l’analisi tecnica dell’argento, la resistenza posta verso l’area a $ 21,20 – $ 22,30 si sta dimostrando assai ardua da superare (grafico sotto).
Se l’argento riuscisse a chiudere oltre quell’area nel corso della prossima settimana, potremmo registrare un “rally” sino ad area $ 25,00, la quale potrebbe aprire al rialzo sino area $ 28,30 (che rappresenta la media mobile a 200 settimane).

Riccardo G. – Deshgold

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4 commenti Commenta
reragno
Scritto il 10 Marzo 2014 at 13:00

Possiamo dunque escludere che l’oro e il dollaro americano possano raffrozarsi contemporaneamente di fronte ad una recrudescenza della crisi ucraina con una escalation di tipo militare?

gennaroporcelli
Scritto il 11 Marzo 2014 at 15:44

reragno@finanzaonline,

Escludere no.
Che al momento si prospettano maggiori probabilita’ di una decorrelazione fra Oro e USD, questo si (come del resto avviene gia’ da 2 mesi abbondanti).

manuel.finanza
Scritto il 11 Marzo 2014 at 16:14

che dire…un GRAZIE…per il tuo ottimo lavoro
Mi auguro un ritorno al lucicare del oro (in qui credi fermamente)
e personalmente anche il ritorno alla correlazione fra oro e $ perche in questo ultimo ho
scomesso tutto fino l ultimo chip e dai grafici vedo che forse la tesi di Jhon ludd potra avverarsi
comunque Grazie

gennaroporcelli
Scritto il 11 Marzo 2014 at 16:19

manuel.finanza@finanza,

Grazie a te Manuel.

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