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Ma tu guarda, ora si torna a parlare di EUROBOND (sintetici)

Scritto il alle 14:21 da Danilo DT

eurobond-esbies

Non si vogliono fare autocelebrazioni ma non più tardi di qualche giorno fa, siamo tornati a ragionare su quello ch sarebbe potuto venire nel post QE per i paesi dell’Eurozona. Exit strategy? Possibile ma estremamente dolorosa per tutto il sistema, oltre che per i paesi più deboli, Italia in primis.
E poi che farne di tutto quel debito in pancia alla BCE? Ecco, come ho scritto in questo post scritto per il progetto “Piano Inclinato”….

(…) La BCE, al fine di mantenere lo status quo e la calma (apparente) sui mercati, non può permettersi una vera exit strategy. Se dovesse mai farlo, scatenerebbe il putiferio con conseguenze importanti a livello di instabilità. Se invece non lo farà, avremo fatto un primo passo verso la socializzazione del debito e quindi in direzione degli Eurobond. Un percorso che diventerebbe, a mio parere, quasi “naturale” e necessario per mantenere in piedi l’UE (…) [PianoInclinato] 

Questo è il pensiero di un povero ignorante che cerca di trovare delle soluzioni ad un problema che oggi non è percepito ma è una mostruosa mina vagante. Ed ecco che proprio dalla Germania, quando meno te lo aspetti, arrivano delle news che vanno in quella direzione. Premessa: già prima il buon Draghi, grande tifoso dell’unione bancaria e della socializzazione del debito, aveva ribadito il suo punto di vista.

(…)«Promuovere l’integrazione finanziaria – ha detto ancora Draghi – , è essenziale per un buon funzionamento della valuta unica. In effetti, si possono considerare l’integrazione finanziaria e la valuta unica come i due lati di una stessa medaglia: una delle motivazioni alla base dello sforzo verso la valuta unica è stato la massimizzazione dei benefici del mercato unico dei capitali» e, d’altra parte, «un mercato finanziario integrato e’ necessario per avere una valuta unica efficiente». È per questo che la Bce «guarda con favore al progetto di unione del mercato dei capitali». Il progetto «è in grado di completare l’Unione bancaria, rafforzare l’Unione economica e monetaria e rafforzare il mercato unico» così da porre, assieme all’Unione bancaria, «le premesse per un’integrazione finanziaria più sostenibile in futuro». (…) (CdS) 

Unione bancaria, unione del mercato dei capitali, unione economica e monetaria… Sembra un discorso da UFO e sempre molto teorico e poco pragmatico. Ma ecco che, come detto, dalla Germania arrivano segnali di vita proprio in questa direzione. Miracolo? Forse. Unica via di uscita? Probabile. Certo che in questo delicato momento elettorale, andare a parlare di queste cose non deve far piacere alla Merkel.

(…) secondo indiscrezioni del quotidiano “Handelsblatt”, la Commissione Europea, in coordinamento con la Bce e le Banche centrali nazionali dell’Eurozona, starebbe mettendo a punto una proposta per raggruppare parte del debito dei Paesi dell’area in un nuovo strumento finanziario, i cosiddetti “European Safe Bond”, qualcosa di molto simile agli eurobond, un’ipotesi che la Germania avversa da sempre. Nell’articolo, dal titolo “Il piano segreto sul debito”, “Handelsblatt” spiega che la Commissione intende pubblicare un “Libro Bianco” sul tema in marzo. Obiettivo del piano è ridurre il rischio sul debito sovrano per i Paesi dell’euro più in difficoltà ed eliminare il pericolo di contagio, spezzando il legame tra banche e titoli di Stato. La differenza con gli eurobond è che il nuovo strumento non prevede una garanzia pubblica nazionale e, quindi, non comporta responsabilità per il debito altrui. (…) (Sole) 

Sia ben chiaro, Berlino non ne è entusiasta, e gli stessi investitori non sembrano colpiti positivamente da questo nuovo prodotto ibrido. Anche perché è un prodotto fondamentalmente zoppo, un minestrone racchiuso in un’unica busta dove però la responsabilità non è in comune ma resta di ogni singolo emittente. Una stranezza “all’italiana” creata per accontentare tutti. Insomma, Eurobond che non sono Eurobond. Il classico “pastrocchio all’italiana”. E allora cosa si cercherà di fare (se la cosa andrà in porto)? Proprio come per gli NPL, si andranno a creare tranches con diversi tipi di affidabilità.

(…) Il meccanismo degli “EsBies” prevede che un’istituzione, del settore privato o un’agenzia pubblica come il Fondo salva-Stati o la Bei, compri parte del debito dei Paesi dell’area dell’euro in una percentuale nazionale da decidersi (secondo il peso del pil o la quota nel capitale della Bce) e lo raggruppi in una nuova emissione suddivisa in tranche “senior”, più sicure (70% del totale) e junior, meno sicure (30%), collocandolo presso investitori interessati. Il nuovo strumento non prevede, a differenza degli eurobond, la mutualizzazione del rischio ma permette agli investitori di comprare un titolo dell’Eurozona nel suo insieme e non di una nazione in particolare. (…)

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Avete capito? Gli “EsBies” sarebbero magari ceduti dalla BCE ad un’agenzia creata ad hoc (liberando così la banca centrale dal fardello dei titoli) la quale poi li andrebbe a negoziare sul mercato. Cosi facendo il debito viene impacchettato e ceduto a terze parti ma non come singoli emittenti. Socializzazione del debito ma solo per poterlo vendere meglio ed abbassare il rischio contagi tra gli emittenti. E poi se a qualcuno rimarrà il cerino in mano, cavoli suoi. Intanto però è un chiaro ed evidente primo passo verso gli Eurobond. E se non si fanno dei primi piccoli passi, non arriveremo mai all’obiettivo utopico finale: la socializzazione del debito che diventerà realtà SOLO se sarà una necessità e solo se, ovviamente, l’UE resterà ancora in piedi.

STAY TUNED!

Danilo DT

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6 commenti Commenta
apprendista
Scritto il 1 Febbraio 2017 at 17:12

Ciao DT complimenti per il lavoro svolto in questi anni,un appunto:eurobond o similari? non conosci il popolo tedesco che preferirebbe bruciare all’inferno perdendo tutto piuttosto che aiutare le razze inferiori,leggiti cosa diceva dei tedeschi senza insulti ma con grande pacatezza e riflessione Primo Levi o Giulio Andreotti; chi ha incendiato l’europa in un secolo per ben 2 volte ? e potrei continuare per ore
Ciao

x_maurizio
Scritto il 1 Febbraio 2017 at 21:48

EsBies … che sono la versione finanziaria degli ACDC ?

Scritto il 1 Febbraio 2017 at 22:32

Si…quelli che dovrebbero evitare quella che sarà un “highway to hell”
https://www.youtube.com/watch?v=gEPmA3USJdI

gainhunter
Scritto il 2 Febbraio 2017 at 13:49

Domanda: gli Italiani vogliono la socializzazione del debito? (Io no)
Se volessimo che i Tedeschi paghino per noi, la soluzione che più probabilmente porterebbe a questo risultato sarebbe demolire l’euro e ridare il marco alle imprese tedesche; socializzare il debito con l’élite tedesca sempre al comando vorrebbe dire contribuire al bail out di Deutsche Bank e delle Sparkassen (come abbiamo già fatto nel 2008), soprattutto considerando che le banche italiane sono private e quelle tedesche in parte sono anche pubbliche..

paolo41
Scritto il 3 Febbraio 2017 at 14:28

gainhunter,
non posso non condividere !!!
Churchill intervistato da non ricordo chi, dopo la guerra e la scissione di Berlino, alla domanda se era nemico dei russi rispose che era invece “amico”. Di fronte alla perplessità del giornalista rispose che lui odiava il comunismo, non aveva un positivo giudizio su Stalin ma amava il popolo russo perché se non fosse stato per loro, con il sacrificio di 30 milioni di morti, la bandiera con la svastica sarebbe stata issata su Buckingham Palace e sarebbe morta la democrazia in Europa. Ma aggiunse che odiava i crucchi perché per 50 anni avevano inondato di sangue e di morti i paesi europei; non solo, aggiunse, vedrete cosa combineranno nei prossimi 50 anni. E’ una questione di DNA anche se a quei tempi Winston non conosceva tale parola !!!!!! Grande politico e grande profeta !!!!
Ora abbiamo Trump, oltre ai microbi come noi, che sta dicendo alla Merkel che sta abusando del cambio marco/euro per spadroneggiare nei mercati impedendo qualsiasi tentativo di ripresa dei mercati del sud-Europa.

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