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L’ideologia nemica delle criptovalute

Scritto il alle 08:37 da Marco Dal Prà

Per le criptovalute sta diventando sempre più ingombrante un problema che non mi sarei mai aspettato di trovare tra innovatori, amanti del libero mercato e sviluppatori di software open source, un problema che potremmo definire ideologico e che stà creando tutto tranne che una comunità.

Credevo che le criptovalute avrebbero trovato il loro maggior nemico nell’ideologia keyesiana, oppure in quella socialista, oppure tra i “veneratori” delle banche centrali, invece nulla di più sbagliato.

Provate a farci caso, sembra di essere allo stadio, quelli che sostengono Ripple vengono adesso insultati dai fanatici del Bitcoin e la stessa cosa accade a chi elogia Cardano il quale viene attaccato da chi possiede Ethereum. L’animosità e violenza dialettica dei commenti nei vari forum è degna delle faide tra gli ultras delle squadre di calcio italiane.”

Sono parole che ha scritto di recente Eugenio Benettazzo, personaggio del mondo finanziario “tradizionale”, al quale contesto numerose affermazioni su bitcoin e blockchain ma al quale questa volta purtroppo devo dare ragione : le criptovalute oggi non si presentano con una comunità unita e collaborativa, ma al contrario con tanti gruppi in ordine sparso, e soprattutto in guerra gli uni contro gli altri.

E’ sufficiente navigare tra i vari forum del settore per scoprire quanto siano litigiosi i sostenitori di specifiche criptovalute nei confronti di altri, tra i quali non si trova del semplice “campanilismo”, ma vero e proprio disprezzo verso gli altri, come se la loro “divina” criptovaluta fosse l’unica che esprime la blockchain alla perfezione .

Un altro classico sono coloro che ne sostengono una in particolare ed accusano tutte le altre di essere Scam, cioè truffa, anche se non documentano questa loro tesi con nessun dato certo, se non qualche generico sentito dire. I belli siamo solo noi e tutti gli altri sono brutti e cattivi.

 

Qualche paragone

Se vogliamo fare un paragone tra il settore delle criptovalute e quello automobilistico, è come se i costruttori delle auto basassero le loro pubblicità sugli insulti contro i concorrenti piuttosto che sui lati positivi e innovativi dei loro prodotti.

Un comportamento che non ha nulla di professionale e dimostra l’estrema immaturità che presentano moltissimi frequentatori e sostenitori del mondo delle criptovalute.Insomma, il peggior biglietto da visita che si può fare per l’intero ecosistema.

A tutti questi polemici del blog vorrei ricordare che questo comportamento per i nuovi arrivati significa trovarsi sconcertati e disorientati; i dubbi invece di schiarirsi si infittiscono, così queste persone diventano le prime che poi delle criptovalute parleranno male, perché hanno sperimentato in prima persona a quale livello di esasperazione sono arrivate certe discussioni.

Tra l’altro questo problema non è confinato al nostro territorio, ma è mondiale, come appunto lo sono le criptovalute. Sembra quasi che nel mondo cripto il termine “savoir-faire” non sia ancora arrivato.

Anche perché Savoir-faire non significa solo diplomazia, ma significa anche accettare e riconoscere che al proprio fianco ci siano dei “competitor”, con i quali appunto ci si dovrà sfidare a colpi di servizi offerti, efficienza, economicità, flessibilità e tante altre caratteristiche.

Chi paventa un futuro dove ci sarà un’unica criptovaluta al mondo, nasconde volutamente un principio fondamentale, cioè che l’innovazione si sviluppa in un mondo di sana concorrenza, cosa che con un monopolio non esisterebbe.

« Pura concorrenza vuol dire compenso a coloro che forniscono i beni migliori al prezzo più basso. Essa offre un compenso immediato e naturale che una folla di rivali si affanna ad ottenere, ed agisce con più grande efficacia di una punizione distante, dalla quale ciascuno può sperare di sfuggire »

(Adam Smith, La ricchezza delle nazioni, 1776)

La concorrenza pulisce il mercato, lo rafforza e migliora i prodotti. Chi auspica un mondo monopolisitco non ha capito la “bellezza” della libertà di scelta che ci offrono le criptovalute.

Facendo ancora una volta un paragone automobilistico, è come se i sostenitori della Mercedes auspicassero un mondo in cui esistano solo tali auto e tutte le altre andassero demolite, cioè un mondo di totale monopolio al pari delle migliori dittature militari.

Per fortuna che queste sparate restano confinate in alcuni forum o in limitati convegni. Pensate se fosse Marchionne che dicesse pubblicamente una cosa del genere: verrebbe istantaneamente ridicolizzato dai media di tutto il mondo, e forse sarebbe costretto a dimettersi.

 

Pro e Contro

Ogni criptovaluta ha dei pro e dei contro, ha dei pregi e dei difetti, dei quali ci rendiamo conto proprio guardando cosa succede nel giardino del vicino.

Se vogliamo fare una considerazione tecnica, nessuna delle oltre 1000 criptovalute esistenti ad oggi può sostenere il traffico di pagamenti della civiltà in cui viviamo, nemmeno mettendole tutte assieme. Sono tutti progetti in fase adolescenziale, da migliorare e da sviluppare. Sono quindi sottodimensionate rispetto a quanto servirebbe.

Non vedo quindi come si possa avere la certezza oggi di quale sarà la criptovaluta di maggiore adozione di domani. E’ come se Henry Ford nel 1910 avesse predetto che la sua Modello T sarebbe stata l’unica auto al mondo.

E poi, da quando inventare e sviluppare un nuovo prodotto, in questo caso un software, dovrebbe essere limitato ad un ristretto gruppo di “eletti” ?

Potete comprendere che questo è fanatismo ideologico, quasi religioso, che con il buon senso non ha nulla a che vedere.

Per fortuna che l’ecosistema delle tante criptovalute ci presenta un mondo dove le persone possono scegliere ciò che più gli piace, ciò che più si adatta alle loro esigenze, ciò che costa meno rispetto alle loro tasche, come un’automobile di una marca piuttosto che un’altra, come una criptovaluta piuttosto che un’altra.

 

Un Auspicio per Domani

Al di là di tutte queste divisioni ideologiche, ritengo che la comunità delle criptovalute dovrebbe iniziare a pensare di formare una sorta di associazione o di sindacato.

Qualcuno potrà anche sorridere a questa idea, ma non trovo ci sia nulla da ridere su come stanno le cose oggi per le criptovalute, soprattutto a causa della presenza di pochi grandi exchange che potrebbero decidere di fare il bello o il cattivo tempo senza che gli utenti abbiano modo di capire da chi sia causato.

Inoltre, altro aspetto fondamentale di cui qualcuno ha scritto in questi giorni, le norme che i governi stanno predisponendo sulle criptovalute, sono finalizzate a controllare l’identità degli utenti per poi tassarli .

Non c’è nessuna intenzione di predisporre leggi per difenderli dai truffatori.

E’ un pò come se un avvocato vi chiedesse di pagargli una parcella in anticipo, per poi fare scena muta il giorno che in tribunale avete bisogno di lui per far valere i vostri diritti…..

Già qui c’è materia a sufficienza per una associazione !

Poi, a mio modo di vedere, la continua violenta oscillazione nei rapporti di cambio tra le cripto ed il denaro fiat che si nota in questi giorni dimostra che le criptovalute non sono propriamente “inattaccabili” dal punto di vista finanziario. Qualcuno sta giocando in modo pesante e forse anche con qualche complicità.
Una comunità coesa in questo caso è necessaria per dividersi i compiti di sorveglianza e successiva segnalazione di eventuali attività illecite o comunque tese a truffare gli utenti.

Se le cose non vanno poi così bene, forse è perché ci si è dimenticati che è l’unione che fa la forza.

 

 

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1 commento Commenta
ddb
Scritto il 25 Gennaio 2018 at 00:01

E’ un pò come se un avvocato vi chiedesse di pagargli una parcella in anticipo, per poi fare scena muta il giorno che in tribunale avete bisogno di lui per far valere i vostri diritti…..

…bravo, quello che normalmente accade.

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